I gruppi bancari del credito cooperativo si chiamano fuori dal gran ballo del risiko bancario. Concentrati sul consolidamento dei propri perimetri e impegnati a dribblare gli ostacoli di una regolamentazione che tratta le piccole Bcc alla stregua di grandi gruppi di rilevanza continentale, Iccrea e Cassa Centrale Banca non intendono complicarsi ulteriormente la vita dando ascolto alle sirene del mercato. «Lo escluderei decisamente perché siamo impegnati in un grande lavoro di costruzione, non è questo il momento», ha sintetizzato in un colloquio con Radiocor il presidente di Iccrea, Giuseppe Maino. «Poi aggregazioni al di fuori del credito cooperativo sarebbero motivo di allontanamento da quello che è il nostro sistema e credo proprio che sia da escludere», ha aggiunto.
Posizione analoga per Carlo Antiga, vice presidente vicario di Ccb, che si è lasciata alla spalle il flirt fallito con Carige. «Abbiamo chiuso l’esperienza» con la banca ligure, ha sottolineato, e quanto all’ipotesi di guardare ad altri asset sul mercato ha tagliato corto: «No no. In questo momento no, stiamo valutando invece giustamente il nostro core business che è le banche cooperative al centro».
Bocce ferme anche sull’ipotesi, ufficialmente archiviata ma mai del tutto tramontata nelle speranze di molti banchieri del mondo cooperativo, di creare un gruppo unico. Se ne è parlato a margine del Convegno di studi 2021 della Federazione lombarda, per l’occasione in trasferta sull’isola della Giudecca a Venezia: «Se un domani si maturasse l’idea di fare un gruppo unico credo che le Bcc e soprattutto la nostra clientela e la nostra…
Fonte: Il Sole 24 Ore
I gruppi bancari del credito cooperativo si chiamano fuori dal gran ballo del risiko bancario. Concentrati sul consolidamento dei propri perimetri e impegnati a dribblare gli ostacoli di una regolamentazione che tratta le piccole Bcc alla stregua di grandi gruppi di rilevanza continentale, Iccrea e Cassa Centrale Banca non intendono complicarsi ulteriormente la vita dando ascolto alle sirene del mercato. «Lo escluderei decisamente perché siamo impegnati in un grande lavoro di costruzione, non è questo il momento», ha sintetizzato in un colloquio con Radiocor il presidente di Iccrea, Giuseppe Maino. «Poi aggregazioni al di fuori del credito cooperativo sarebbero motivo di allontanamento da quello che è il nostro sistema e credo proprio che sia da escludere», ha aggiunto.
Posizione analoga per Carlo Antiga, vice presidente vicario di Ccb, che si è lasciata alla spalle il flirt fallito con Carige. «Abbiamo chiuso l’esperienza» con la banca ligure, ha sottolineato, e quanto all’ipotesi di guardare ad altri asset sul mercato ha tagliato corto: «No no. In questo momento no, stiamo valutando invece giustamente il nostro core business che è le banche cooperative al centro».
Bocce ferme anche sull’ipotesi, ufficialmente archiviata ma mai del tutto tramontata nelle speranze di molti banchieri del mondo cooperativo, di creare un gruppo unico. Se ne è parlato a margine del Convegno di studi 2021 della Federazione lombarda, per l’occasione in trasferta sull’isola della Giudecca a Venezia: «Se un domani si maturasse l’idea di fare un gruppo unico credo che le Bcc e soprattutto la nostra clientela e la nostra…
Fonte: Il Sole 24 Ore