Dopo 189 giorni ci risiamo. Il prezzo del Bitcoin si issa nuovamente in territorio inesplorato compiendo quello che gli amanti dei grafici chiamano “blue sky breakout”. Quella rottura rialzista al di sopra della quale non c’è nulla. Non ci sono volumi, potenziali resistenze. Al di sopra della quale tutto è nuovo. Price discovery. Con un picco intraday a 67.016 dollari il Bitcoin ha superato i precedenti 64.889 portando la market cap a 1.250 miliardi di dollari e divenendo difatti la tredicesima valuta (a tale standing si è eretta dopo che uno Stato, El Salvadar, le ha conferito il 7 settembre corso legale) al mondo per capitalizzazione. Da ieri il Bitcoin ha superato il franco svizzero in questa speciale classifica. Ne sta beneficiando l’intera industria delle crypto, il cui valore ha superato i 2.600 miliardi di dollari, come mai prima nella storia.
Gli acquisti – supportati dai volumi – sono stati incoraggiati anche dal lancio martedì del primo Etf sul Bitcoin a Wall Street, il mercato più liquido del pianeta. Per quanto replichi i contratti futures (sbarcati a loro volta quattro anni fa sul mercato Cme di Chicago) e non il prezzo “spot” questa news è bastata per dare un’ulteriore scossa al prezzo che, dai minimi di periodo a 40mila toccati il 21 settembre in seguito a un nuovo ban della Cina contro le transazioni in cryptovalute, è cresciuto del 67%. Se invece il conteggio parte dai minimi del 21 luglio (29mila) l’attuale impulso si attesta al 130%, la stessa performance che sta inanellando da inizio anno.
È un percorso lungo 12 anni, pieno di insidie e di bolle speculative, gonfiatesi e poi scoppiate. Nel frattempo il Bitcoin è stato dato per morto per 449 volte (documentate dal sito 99 bitcoins.com). Finora è riuscito sempre a rialzarsi. Per capire quanto poco valesse agli esordi, basti pensare alla sua prima transazione come valuta di scambio: 10mila Bitcoin bastarono a un programmatore negli Stati Uniti per…
Fonte: Il Sole 24 Ore
Dopo 189 giorni ci risiamo. Il prezzo del Bitcoin si issa nuovamente in territorio inesplorato compiendo quello che gli amanti dei grafici chiamano “blue sky breakout”. Quella rottura rialzista al di sopra della quale non c’è nulla. Non ci sono volumi, potenziali resistenze. Al di sopra della quale tutto è nuovo. Price discovery. Con un picco intraday a 67.016 dollari il Bitcoin ha superato i precedenti 64.889 portando la market cap a 1.250 miliardi di dollari e divenendo difatti la tredicesima valuta (a tale standing si è eretta dopo che uno Stato, El Salvadar, le ha conferito il 7 settembre corso legale) al mondo per capitalizzazione. Da ieri il Bitcoin ha superato il franco svizzero in questa speciale classifica. Ne sta beneficiando l’intera industria delle crypto, il cui valore ha superato i 2.600 miliardi di dollari, come mai prima nella storia.
Gli acquisti – supportati dai volumi – sono stati incoraggiati anche dal lancio martedì del primo Etf sul Bitcoin a Wall Street, il mercato più liquido del pianeta. Per quanto replichi i contratti futures (sbarcati a loro volta quattro anni fa sul mercato Cme di Chicago) e non il prezzo “spot” questa news è bastata per dare un’ulteriore scossa al prezzo che, dai minimi di periodo a 40mila toccati il 21 settembre in seguito a un nuovo ban della Cina contro le transazioni in cryptovalute, è cresciuto del 67%. Se invece il conteggio parte dai minimi del 21 luglio (29mila) l’attuale impulso si attesta al 130%, la stessa performance che sta inanellando da inizio anno.
È un percorso lungo 12 anni, pieno di insidie e di bolle speculative, gonfiatesi e poi scoppiate. Nel frattempo il Bitcoin è stato dato per morto per 449 volte (documentate dal sito 99 bitcoins.com). Finora è riuscito sempre a rialzarsi. Per capire quanto poco valesse agli esordi, basti pensare alla sua prima transazione come valuta di scambio: 10mila Bitcoin bastarono a un programmatore negli Stati Uniti per…
Fonte: Il Sole 24 Ore