In base alle rilevazioni effettuate da Scope, agenzia di rating che monitora con frequenza mensile l’andamento degli incassi sulle principali operazioni di Cartolarizzazione di NPL in Italia 17 operazioni su un totale di 26 presentano incassi al di sotto di quanto previsto dai business plan originari.
Nei casi in cui il ritardo è maggiore rispetto alle previsioni si paventa la possibilità che in mancanza di recuperi sufficienti al servizio e rimborso delle note senior possa essere necesssario far scattare le garanzie poste dallo stato su questi titoli.
Secondo indiscrezioni riportate da IlSole24Ore ci sarebbero alcuni investitori che stanno già vendendo i loro titoli «junior» e «mezzanini» , per permettere a chi li acquista di cambiare Servicer, cioè di sostituire le società incaricate di recuperare i crediti in sofferenza: è il caso di Davidson Kempner e di Good Hill Partners, fondi Usa che vogliono uscire da operazioni molto sotto-performanti tutte gestire da Prelios. Poco prima del Covid fece lo stesso anche il fondo Waterfall, che possedeva i titoli dell’operazione Elrond Npl sui crediti deteriorati di Creval. Un altra possibilità, evidente dai recuperi realizzati nel mese di giungo con operazioni di cessione di singole esposizioni (leggi il nostro articolo)
Pee comprendere bene questo processo è opportuno evidenziare come i veicoli che hanno acquistato i crediti si siano finanziati emettendo tre tipologie di obbligazioni:
- le note Senior, tipicamente trattenute dall’originator, sulle quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello stato
- le note mezzanine,che insieme alle junior assorbono le prime perdite e offrono protezione alle senior
- le note junior che hanno un rischio elevato e cosistuicono una componente “upside dell’operazione” perchè hanno un rendimento estremamente aleatorio
Guardando alle performance in molti casi i recuperi sono bassi e le tranche «junior» e «mezzanine» hanno vengono da alcuni investitori valutate zero. È il caso di tre cartolarizzazioni: Bari 1 e Bari 2 costruite su Npl della Popolare Bari e Maggese fatta su quelli della Cassa di Risparmio di Asti. In queste operazioni il recupero-crediti sta dando risultati molto inferiori alle promesse: anche del 51%. Le tranche «junior» e «mezzanine» di queste operazioni sono state tutte acquistate da Davidson Kempner, che è il fondo Usa proprietario di Prelios (che ha il compito di recuperare i crediti). Ma ora, di fronte a performances così pesanti, l’investitore americano (che detiene i titoli attraverso un fondo diverso da quello con cui possiede Prelios) ha deciso di vendere. E ha nominato Kpmg come advisor. L’operazione, chiamata in inglese «Switch», è tutt’ora in corso. Chi dovesse comprare le due tranche «junior» e «mezzanine» spenderebbe dei soldi per qualcosa che vale zero, certo, ma avrà la facoltà (non l’obbligo) di nominare un nuovo Servicer al posto di Prelios. L’operazione starà in piedi economicamente solo se i recuperi dei crediti saranno sufficienti da generare commissioni in grado di ripagare tutto e guadagnarci sopra.
Operazione simile l’ha realizzata un altro investitore americano, Good Hill Partners, che aveva comprato le tranche «junior» e «mezzanine» di una cartolarizzazione del 2018 di Iccrea: si tratta dell’operazione Bcc NPLs 2018 sempre gestita da Prelios. Dopo aver nominato JP Morgan come advisor, anche Good Hill vuole vendere i suoi bond. Un’operazione simile, conclusa a fine 2019, l’ha realizzata Waterfall: l’hedge fund americano ha venduto le tranche «junior» e «mezzanine» della cartolarizzazione Elrond del 2017 costruita sui crediti di Creval, ma a due anni di distanza l’acquirente ha mantenuto Cerved come Servicer.
Difficile ad oggi valutare quanta parte della performance deludente delle Gacs sia legata a fattori eccezionali (pandemia, Lockdown) oppure semplicemente temporanei (carico eccessivo dei servicer, che nel tempo verrà assorbito) e quanta invece potrà tradursi in modo permanente in una riduzione dei recuperi complessivi.
In base alle rilevazioni effettuate da Scope, agenzia di rating che monitora con frequenza mensile l’andamento degli incassi sulle principali operazioni di Cartolarizzazione di NPL in Italia 17 operazioni su un totale di 26 presentano incassi al di sotto di quanto previsto dai business plan originari.
Nei casi in cui il ritardo è maggiore rispetto alle previsioni si paventa la possibilità che in mancanza di recuperi sufficienti al servizio e rimborso delle note senior possa essere necesssario far scattare le garanzie poste dallo stato su questi titoli.
Secondo indiscrezioni riportate da IlSole24Ore ci sarebbero alcuni investitori che stanno già vendendo i loro titoli «junior» e «mezzanini» , per permettere a chi li acquista di cambiare Servicer, cioè di sostituire le società incaricate di recuperare i crediti in sofferenza: è il caso di Davidson Kempner e di Good Hill Partners, fondi Usa che vogliono uscire da operazioni molto sotto-performanti tutte gestire da Prelios. Poco prima del Covid fece lo stesso anche il fondo Waterfall, che possedeva i titoli dell’operazione Elrond Npl sui crediti deteriorati di Creval. Un altra possibilità, evidente dai recuperi realizzati nel mese di giungo con operazioni di cessione di singole esposizioni (leggi il nostro articolo)
Pee comprendere bene questo processo è opportuno evidenziare come i veicoli che hanno acquistato i crediti si siano finanziati emettendo tre tipologie di obbligazioni:
Guardando alle performance in molti casi i recuperi sono bassi e le tranche «junior» e «mezzanine» hanno vengono da alcuni investitori valutate zero. È il caso di tre cartolarizzazioni: Bari 1 e Bari 2 costruite su Npl della Popolare Bari e Maggese fatta su quelli della Cassa di Risparmio di Asti. In queste operazioni il recupero-crediti sta dando risultati molto inferiori alle promesse: anche del 51%. Le tranche «junior» e «mezzanine» di queste operazioni sono state tutte acquistate da Davidson Kempner, che è il fondo Usa proprietario di Prelios (che ha il compito di recuperare i crediti). Ma ora, di fronte a performances così pesanti, l’investitore americano (che detiene i titoli attraverso un fondo diverso da quello con cui possiede Prelios) ha deciso di vendere. E ha nominato Kpmg come advisor. L’operazione, chiamata in inglese «Switch», è tutt’ora in corso. Chi dovesse comprare le due tranche «junior» e «mezzanine» spenderebbe dei soldi per qualcosa che vale zero, certo, ma avrà la facoltà (non l’obbligo) di nominare un nuovo Servicer al posto di Prelios. L’operazione starà in piedi economicamente solo se i recuperi dei crediti saranno sufficienti da generare commissioni in grado di ripagare tutto e guadagnarci sopra.
Operazione simile l’ha realizzata un altro investitore americano, Good Hill Partners, che aveva comprato le tranche «junior» e «mezzanine» di una cartolarizzazione del 2018 di Iccrea: si tratta dell’operazione Bcc NPLs 2018 sempre gestita da Prelios. Dopo aver nominato JP Morgan come advisor, anche Good Hill vuole vendere i suoi bond. Un’operazione simile, conclusa a fine 2019, l’ha realizzata Waterfall: l’hedge fund americano ha venduto le tranche «junior» e «mezzanine» della cartolarizzazione Elrond del 2017 costruita sui crediti di Creval, ma a due anni di distanza l’acquirente ha mantenuto Cerved come Servicer.
Difficile ad oggi valutare quanta parte della performance deludente delle Gacs sia legata a fattori eccezionali (pandemia, Lockdown) oppure semplicemente temporanei (carico eccessivo dei servicer, che nel tempo verrà assorbito) e quanta invece potrà tradursi in modo permanente in una riduzione dei recuperi complessivi.