Intervista a Luigi Bauco, Responsabile Credit Management presso Europa Factor
Ci racconta come avete vissuto il periodo della pandemia?
L.B. Dal punto di vista organizzativo la nostra azienda si avvaleva già di un’organizzazione a logica distribuita, composta da un forte nucleo centrale, di circa trecento persone, concentrate presso la sede di Roma ed Ostia, sostenuto da un vasto bacino di telelavoro e da dodici sedi minori distaccate, che noi chiamiamo Poli. Pertanto, i problemi principali da affrontare sono stati due: come trasferire il lavoro della sede centrale su una piattaforma remota e come rendere solida la rete informatica complessiva. Tenete conto che i nostri collector totali sfiorano le mille e seicento persone.
Altro aspetto importante è stato quello di trovare delle modalità di supporto, colloquio ed incentivazione che non facessero mai sentire sole ed isolate le nostre persone. Devo dire che in questo, paradossalmente, l’impatto della pandemia ci ha aiutato, i lavoratori hanno sentito molto l’importanza di poter lavorare in continuità e di poter fare affidamento ad una realtà solida.
Infine, abbiamo curato molto la relazione con i clienti debitori, rielaborando per l’occasione tutti i testi delle comunicazioni scritte, rivedendo le call guide per la phone collection e, last but not least, facendo campagne di stralcio e rateizzazione molto invitanti. Devo dire che i risultati ci hanno dato ragione e questo è stato motivo di orgoglio per tutta la squadra.
La gestione degli UTP sarà cruciale nei prossimi mesi anche per la tenuta del tessuto sociale. Quali azioni intendete portare avanti per la gestione di queste posizioni?
L.B. È sano per un’azienda che lavora nel mercato del credito avere nel proprio orizzonte lavorativo tutte le tipologie di credito, sia dal punto di vista del mercato di riferimento, dalle utility al bancario, sia dal punto di vista della maturità del processo sottostante, dall’UTP alla sofferenza, fino alle posizioni classificate NPL. Noi cerchiamo di crescere in modo armonico in tutti questi segmenti, sostenendo sia la gestione conto terzi che i crediti di proprietà, convinti che la forza di un’azienda di credito sia radicata nella conoscenza dei prodotti, dei meccanismi, dei percorsi operativi, delle leggi di riferimento.
Nei prossimi mesi vedremo, verificato se effettivamente abbiamo il Covid alle spalle, se e come l’economia tornerà alla sua naturale fluidità e che conseguenze ne deriveranno per chi non riesce a far fronte agli impegni. Credo che mettere in campo strategie per aiutare i debitori a tornare in bonis sarà utile alle aziende mandanti, ai debitori e, anche, al paese. Abbiamo sentito dire spesso che da una pandemia si esce fuori insieme, dovremo dare un significato pratico a queste parole.
Quali obiettivi vi ponete per il 2022?
L.B. Continuare a crescere nei volumi, nei risultati, nei margini, nella gestione delle risorse interne. Essere protagonisti nei segmenti di mercato di nostro interesse, ovvero small e medium ticket unsecured, garantendo all’azienda un approvvigionamento di portafogli sempre più costante, sostenuto da un cash flow solido. Insomma, l’obiettivo è dare molte soddisfazioni ai nostri stakeholder. Tutto ciò mantenendo quel profilo etico che ci caratterizza, ovvero niente carico di spese ed interessi ai debitori ed attività giudiziale efficace ma usata con parsimonia.
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE
Intervista a Luigi Bauco, Responsabile Credit Management presso Europa Factor
Ci racconta come avete vissuto il periodo della pandemia?
L.B. Dal punto di vista organizzativo la nostra azienda si avvaleva già di un’organizzazione a logica distribuita, composta da un forte nucleo centrale, di circa trecento persone, concentrate presso la sede di Roma ed Ostia, sostenuto da un vasto bacino di telelavoro e da dodici sedi minori distaccate, che noi chiamiamo Poli. Pertanto, i problemi principali da affrontare sono stati due: come trasferire il lavoro della sede centrale su una piattaforma remota e come rendere solida la rete informatica complessiva. Tenete conto che i nostri collector totali sfiorano le mille e seicento persone.
Altro aspetto importante è stato quello di trovare delle modalità di supporto, colloquio ed incentivazione che non facessero mai sentire sole ed isolate le nostre persone. Devo dire che in questo, paradossalmente, l’impatto della pandemia ci ha aiutato, i lavoratori hanno sentito molto l’importanza di poter lavorare in continuità e di poter fare affidamento ad una realtà solida.
Infine, abbiamo curato molto la relazione con i clienti debitori, rielaborando per l’occasione tutti i testi delle comunicazioni scritte, rivedendo le call guide per la phone collection e, last but not least, facendo campagne di stralcio e rateizzazione molto invitanti. Devo dire che i risultati ci hanno dato ragione e questo è stato motivo di orgoglio per tutta la squadra.
La gestione degli UTP sarà cruciale nei prossimi mesi anche per la tenuta del tessuto sociale. Quali azioni intendete portare avanti per la gestione di queste posizioni?
L.B. È sano per un’azienda che lavora nel mercato del credito avere nel proprio orizzonte lavorativo tutte le tipologie di credito, sia dal punto di vista del mercato di riferimento, dalle utility al bancario, sia dal punto di vista della maturità del processo sottostante, dall’UTP alla sofferenza, fino alle posizioni classificate NPL. Noi cerchiamo di crescere in modo armonico in tutti questi segmenti, sostenendo sia la gestione conto terzi che i crediti di proprietà, convinti che la forza di un’azienda di credito sia radicata nella conoscenza dei prodotti, dei meccanismi, dei percorsi operativi, delle leggi di riferimento.
Nei prossimi mesi vedremo, verificato se effettivamente abbiamo il Covid alle spalle, se e come l’economia tornerà alla sua naturale fluidità e che conseguenze ne deriveranno per chi non riesce a far fronte agli impegni. Credo che mettere in campo strategie per aiutare i debitori a tornare in bonis sarà utile alle aziende mandanti, ai debitori e, anche, al paese. Abbiamo sentito dire spesso che da una pandemia si esce fuori insieme, dovremo dare un significato pratico a queste parole.
Quali obiettivi vi ponete per il 2022?
L.B. Continuare a crescere nei volumi, nei risultati, nei margini, nella gestione delle risorse interne. Essere protagonisti nei segmenti di mercato di nostro interesse, ovvero small e medium ticket unsecured, garantendo all’azienda un approvvigionamento di portafogli sempre più costante, sostenuto da un cash flow solido. Insomma, l’obiettivo è dare molte soddisfazioni ai nostri stakeholder. Tutto ciò mantenendo quel profilo etico che ci caratterizza, ovvero niente carico di spese ed interessi ai debitori ed attività giudiziale efficace ma usata con parsimonia.
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE