Prima di consegnare questo articolo alla Redazione di Credit Village ho chiesto di poter partecipare e assistere all’evento “A tutta R” del 15 luglio scorso a tema Real Estate; ho pensato che, dopo mesi di isolamento, sarebbe stato più corretto assorbire e in qualche modo farsi portavoce anche del pensiero dei colleghi, degli addetti ai lavori e perché no anche dei competitor. Solo quelli bravi ovviamente. 🙂
Credo di aver fatto bene. In questo particolare momento storico partecipare a questi eventi è già un successo di per sé, a maggior ragione immaginavo che sarebbe stato comunque soddisfacente incontrare persone dal vivo e scambiare con loro opinioni alla “vecchia maniera”. La tavola rotonda a cui ho partecipato è stata ben moderata e partecipata da colleghi molto competenti e garbati che colgo l’occasione per salutare e ringraziare.
Oltre a questo, ho avuto modo di ascoltare idee interessanti, spiegate con competenza e udite udite….nuove! Ho avuto l’impressione che dopo la sbornia iniziale durata qualche anno di tecnologia applicata alla materia, dopo una serie di novità normative importanti (forse troppo ravvicinate tra loro), si sia fatta una scrematura naturale e siano rimaste in auge solo quelle cose utili al primo sguardo e della cui utilità si potrebbe spiegare facilmente anche a un non addetto ai lavori. È come se, in qualche modo, la pandemia avesse esteso i suoi effetti anche su questo.
Qualche esempio pratico:
-Reoco: durante il confronto con gli altri colleghi, si è fatta chiarezza sulle possibilità di utilizzo dello strumento e su come quest’ultimo viene ormai usato con consapevolezza dal mercato. Rimangono comunque aperti dei temi, uno su tutti la supposta limitazione circa l’utilizzo dello strumento alle SPV che comprano direttamente da altre SPV. In questo modo verrebbero esclusi tutti quei crediti ipotecari cartolarizzati con GACS o cartolarizzati per ragioni diverse, generando una disparità e un pregiudizio che appare esterno alla ratio legis. Sarebbe interessante sentire cosa ne pensa il legislatore perché in fondo molti altri privilegi, vedi ad esempio quelli del 41 TUB, vengono trasmessi alle SPV senza limitazioni di sorta;
-Cartolarizzazioni immobiliari: rispetto a un anno fa è completamente cambiata la percezione e la consapevolezza delle potenzialità dello strumento. La platea dei first mover, inizialmente ristretta ai soggetti già avvezzi alla cartolarizzazione e ai titoli ABS, si sta allargando anche al mondo immobiliare “puro” coinvolgendo nuovi punti di vista e nuove tematiche (una su tutte, la possibilità di cartolarizzare terreni edificabili ed edificare usando fondi rivenienti dall’emissione);
-Big Data: è il tema del nuovo decennio, coinvolge tutti gli ambiti della nostra vita e non poteva non entrare anche nel mercato NPL e Real Estate. Negli ultimi anni è stato tutto un proliferare di software, open data, spider applicati a tutte le banche dati possibili immaginabili, valutatori automatici etc… Per la prima volta ho avuto modo di ascoltare (e condividere) che paradossalmente un eccesso di dati può generare l’effetto opposto a quello desiderato in partenza. I lettori di Taleb si riconosceranno nell’assunto finalmente esplicitato apertamente in pubblico. La possibilità di recuperare dati con facilità è andata molto oltre il necessario e il dovuto; questo vale sia per il nostro business sia probabilmente per molti altri. Dobbiamo iniziare lavorare sull’interpretazione dei dati, il machine learning è la strada e l’accumulazione compulsiva certamente non può esserlo.
-Crowdfunding: il processo di regolamentazione di questa attività è in fase avanzata; si è parlato di un imminente regolamento europeo che permetterà di conseguenza l’attività cross-border, rendendo di fatto il settore maggiormente attrattivo. Se in fase iniziale il tema appariva poco adatto a processi molto regolamentati e compliant, passo passo si è adattato e sta conquistando quote importanti di mercato. Sarà interessante capire se nel prossimo futuro questo tipo di capitali riusciranno a entrare anche in un sistema sino ad ora dedicato a clienti professionali di diritto o su richiesta.
Ne potrei fare altri, seguendo il medesimo fil rouge. Queste iniziative collaterali ma complementari al core business significheranno nuovi capitali, supply chain allargate e un maggiore indotto. Il processo di trasformazione, almeno sotto il profilo economico/finanziario, di un bene immobile in un bene mobile sembra davvero in fase di maturazione.
A noi operatori non resta che fare tesoro della lezione riducendo drasticamente i fronzoli e concentrandoci su soluzioni efficaci, qui e ora. Andiamo incontro a tempi incerti e dobbiamo fare scorta del maggior numero possibile di certezze.
Prima di consegnare questo articolo alla Redazione di Credit Village ho chiesto di poter partecipare e assistere all’evento “A tutta R” del 15 luglio scorso a tema Real Estate; ho pensato che, dopo mesi di isolamento, sarebbe stato più corretto assorbire e in qualche modo farsi portavoce anche del pensiero dei colleghi, degli addetti ai lavori e perché no anche dei competitor. Solo quelli bravi ovviamente. 🙂
Credo di aver fatto bene. In questo particolare momento storico partecipare a questi eventi è già un successo di per sé, a maggior ragione immaginavo che sarebbe stato comunque soddisfacente incontrare persone dal vivo e scambiare con loro opinioni alla “vecchia maniera”. La tavola rotonda a cui ho partecipato è stata ben moderata e partecipata da colleghi molto competenti e garbati che colgo l’occasione per salutare e ringraziare.
Oltre a questo, ho avuto modo di ascoltare idee interessanti, spiegate con competenza e udite udite….nuove! Ho avuto l’impressione che dopo la sbornia iniziale durata qualche anno di tecnologia applicata alla materia, dopo una serie di novità normative importanti (forse troppo ravvicinate tra loro), si sia fatta una scrematura naturale e siano rimaste in auge solo quelle cose utili al primo sguardo e della cui utilità si potrebbe spiegare facilmente anche a un non addetto ai lavori. È come se, in qualche modo, la pandemia avesse esteso i suoi effetti anche su questo.
Qualche esempio pratico:
-Reoco: durante il confronto con gli altri colleghi, si è fatta chiarezza sulle possibilità di utilizzo dello strumento e su come quest’ultimo viene ormai usato con consapevolezza dal mercato. Rimangono comunque aperti dei temi, uno su tutti la supposta limitazione circa l’utilizzo dello strumento alle SPV che comprano direttamente da altre SPV. In questo modo verrebbero esclusi tutti quei crediti ipotecari cartolarizzati con GACS o cartolarizzati per ragioni diverse, generando una disparità e un pregiudizio che appare esterno alla ratio legis. Sarebbe interessante sentire cosa ne pensa il legislatore perché in fondo molti altri privilegi, vedi ad esempio quelli del 41 TUB, vengono trasmessi alle SPV senza limitazioni di sorta;
-Cartolarizzazioni immobiliari: rispetto a un anno fa è completamente cambiata la percezione e la consapevolezza delle potenzialità dello strumento. La platea dei first mover, inizialmente ristretta ai soggetti già avvezzi alla cartolarizzazione e ai titoli ABS, si sta allargando anche al mondo immobiliare “puro” coinvolgendo nuovi punti di vista e nuove tematiche (una su tutte, la possibilità di cartolarizzare terreni edificabili ed edificare usando fondi rivenienti dall’emissione);
-Big Data: è il tema del nuovo decennio, coinvolge tutti gli ambiti della nostra vita e non poteva non entrare anche nel mercato NPL e Real Estate. Negli ultimi anni è stato tutto un proliferare di software, open data, spider applicati a tutte le banche dati possibili immaginabili, valutatori automatici etc… Per la prima volta ho avuto modo di ascoltare (e condividere) che paradossalmente un eccesso di dati può generare l’effetto opposto a quello desiderato in partenza. I lettori di Taleb si riconosceranno nell’assunto finalmente esplicitato apertamente in pubblico. La possibilità di recuperare dati con facilità è andata molto oltre il necessario e il dovuto; questo vale sia per il nostro business sia probabilmente per molti altri. Dobbiamo iniziare lavorare sull’interpretazione dei dati, il machine learning è la strada e l’accumulazione compulsiva certamente non può esserlo.
-Crowdfunding: il processo di regolamentazione di questa attività è in fase avanzata; si è parlato di un imminente regolamento europeo che permetterà di conseguenza l’attività cross-border, rendendo di fatto il settore maggiormente attrattivo. Se in fase iniziale il tema appariva poco adatto a processi molto regolamentati e compliant, passo passo si è adattato e sta conquistando quote importanti di mercato. Sarà interessante capire se nel prossimo futuro questo tipo di capitali riusciranno a entrare anche in un sistema sino ad ora dedicato a clienti professionali di diritto o su richiesta.
Ne potrei fare altri, seguendo il medesimo fil rouge. Queste iniziative collaterali ma complementari al core business significheranno nuovi capitali, supply chain allargate e un maggiore indotto. Il processo di trasformazione, almeno sotto il profilo economico/finanziario, di un bene immobile in un bene mobile sembra davvero in fase di maturazione.
A noi operatori non resta che fare tesoro della lezione riducendo drasticamente i fronzoli e concentrandoci su soluzioni efficaci, qui e ora. Andiamo incontro a tempi incerti e dobbiamo fare scorta del maggior numero possibile di certezze.