Andrea Enria, numero uno della Vigilanza BCE, nel corso di un intervento all’ Eurofi Financial Forum di Lubiana, ha rilanciato l’apertura verso operazioni straordinarie di fusione e/o acquisizione tra banche europee, anche al fine di rendere gli istituti di credito più solidi in vista dell’incremento atteso di crediti deteriorati (leggi il nostro articolo).
Queste dichiarazioni assumono un carattere particolarmente segnaletico anche nei confronti del processo di consolidamento in corso nel sistema bancario italiano che vede nel progetto di fusione tra UniCredit su Mps il prossimo punto di svolta.
In questo contesto, a fronte dell’urgente bisogno di un mercato bancario europeo e con la ripresa dell’economia europea, Enria afferma che l’integrazione tra gli istituti di credito è ancora più urgente. Si tratta dunque di una presa di distanze dalla più diffusa posizione in base alla quale occorrerebbe attendere l’introduzione della assicurazione europea dei depositi, per veder decollare un mercato bancario europeo integrato.
Con riferimento alla situazione italiana vanno considerate anche le disposizioni introdotte specificamente per agevolare le operazioni di fusione, anche se l’ambito di applicazione è esclusivamente domestico.
Enria ha dichiarato: “Non possiamo aspettare, noi, supervisori e attori del mercato bancario non possiamo restare fermi” afferma Enria anche perche’ il mercato bancario non solo resta europeo non solo resta segmentato, ma ci sono anche segnali contrari, ulteriori ostacoli nati negli ultimi 18 mesi a seguito delle risposte nazionali alla crisi della pandemia. Da Enria, che cita le parole di Draghi a favore di un sistema di garanzia attraverso i mercati finanziari contro gli shock asimmetrici, arriva quindi lo sprone a “sfruttare al meglio le opportunità già disponibili nell’attuale quadro legislativo europeo” per spezzare il circolo vizioso provocato dallo stallo sulla terza gamba dell’Unione bancaria.
Andrea Enria, numero uno della Vigilanza BCE, nel corso di un intervento all’ Eurofi Financial Forum di Lubiana, ha rilanciato l’apertura verso operazioni straordinarie di fusione e/o acquisizione tra banche europee, anche al fine di rendere gli istituti di credito più solidi in vista dell’incremento atteso di crediti deteriorati (leggi il nostro articolo).
Queste dichiarazioni assumono un carattere particolarmente segnaletico anche nei confronti del processo di consolidamento in corso nel sistema bancario italiano che vede nel progetto di fusione tra UniCredit su Mps il prossimo punto di svolta.
In questo contesto, a fronte dell’urgente bisogno di un mercato bancario europeo e con la ripresa dell’economia europea, Enria afferma che l’integrazione tra gli istituti di credito è ancora più urgente. Si tratta dunque di una presa di distanze dalla più diffusa posizione in base alla quale occorrerebbe attendere l’introduzione della assicurazione europea dei depositi, per veder decollare un mercato bancario europeo integrato.
Con riferimento alla situazione italiana vanno considerate anche le disposizioni introdotte specificamente per agevolare le operazioni di fusione, anche se l’ambito di applicazione è esclusivamente domestico.
Enria ha dichiarato: “Non possiamo aspettare, noi, supervisori e attori del mercato bancario non possiamo restare fermi” afferma Enria anche perche’ il mercato bancario non solo resta europeo non solo resta segmentato, ma ci sono anche segnali contrari, ulteriori ostacoli nati negli ultimi 18 mesi a seguito delle risposte nazionali alla crisi della pandemia. Da Enria, che cita le parole di Draghi a favore di un sistema di garanzia attraverso i mercati finanziari contro gli shock asimmetrici, arriva quindi lo sprone a “sfruttare al meglio le opportunità già disponibili nell’attuale quadro legislativo europeo” per spezzare il circolo vizioso provocato dallo stallo sulla terza gamba dell’Unione bancaria.