Il monte dei Paschi di Siena ha reso noto che Amco, società controllata dal ministero del tesoro, sta lavorando a una due diligence per la valutazione dei crediti deteriorati classificati come Stage 2. Si tratta delle esposizioni che presentano il rischio più elevato di deterioramento, anche se al momento risultano ancora classificate come in bonis (performing).
L’istituto senese segnala inoltre che “proseguono le attività di due diligence da parte di UniCredit supportate dalla data room dedicata, costantemente aggiornata, e dalle interlocuzioni nel contesto di management meetings”.
Nel processo di valutazione dell’istituto, finalizzato a trovare una soluzione di M&A che possa soddisfare tutte le parti in causa, è intervenuto anche il Mediocredito Centrale, che al momento sta esaminando una partizione della data room a con informazioni relative ad una selezione di sportelli bancari. Si tratta con ogni probabilità di circa 150 filiali ubicate nel sud Italia che non rientrerebbero nel progetto di Unicredit focalizzato sulla toscana (area nella quale potrebbe rimanere il marchio storico MPS) e il nordest e che potrebbero confluire nel processi di ristrutturazione della banca popolare di bari attualmente in corso.
La valutazione dei crediti in fase stage 2 dovrebbe essere finalizzata anche come base per alcune clausole in merito alla retrocedibilità delle esposizioni acquistate da Unicredit che si dovessero deteriorare rapidamente dopo la cessione.
Il monte dei Paschi di Siena ha reso noto che Amco, società controllata dal ministero del tesoro, sta lavorando a una due diligence per la valutazione dei crediti deteriorati classificati come Stage 2. Si tratta delle esposizioni che presentano il rischio più elevato di deterioramento, anche se al momento risultano ancora classificate come in bonis (performing).
L’istituto senese segnala inoltre che “proseguono le attività di due diligence da parte di UniCredit supportate dalla data room dedicata, costantemente aggiornata, e dalle interlocuzioni nel contesto di management meetings”.
Nel processo di valutazione dell’istituto, finalizzato a trovare una soluzione di M&A che possa soddisfare tutte le parti in causa, è intervenuto anche il Mediocredito Centrale, che al momento sta esaminando una partizione della data room a con informazioni relative ad una selezione di sportelli bancari. Si tratta con ogni probabilità di circa 150 filiali ubicate nel sud Italia che non rientrerebbero nel progetto di Unicredit focalizzato sulla toscana (area nella quale potrebbe rimanere il marchio storico MPS) e il nordest e che potrebbero confluire nel processi di ristrutturazione della banca popolare di bari attualmente in corso.
La valutazione dei crediti in fase stage 2 dovrebbe essere finalizzata anche come base per alcune clausole in merito alla retrocedibilità delle esposizioni acquistate da Unicredit che si dovessero deteriorare rapidamente dopo la cessione.