Se il Covid sembra aver fermato il mondo, non si può dire lo stesso per il mercato italiano dei distressed debt che nel 2020 ha continuato a correre superando le previsioni pre-Covid, tanto che l’anno si è chiuso con un numero di transazioni superiore al 2019 (521 contro le 493 del 2019) e con circa 10 miliardi in più rispetto alle stime elaborate prima dell’emergenza sanitaria (42,5 Miliardi di euro ceduti a consuntivo 2020 contro i 30/32 stimati ad inizio 2020).
Questo trend non si è fermato neppure con il secondo lockdown… il mercato si è fatto ancora più vivace nel 2021: i dati consolidati del primo quarter del nostro Osservatorio fotografano un aumento del numero di operazioni (96 contro le 82 del 1 quarter 2020) e dei volumi transati (3,1 miliardi contro i 2,2 miliardi del 1 quarter 2020).
Ma quali saranno i veri numeri con cui il mercato si dovrà confrontare quando termineranno le moratorie, lo sblocco dei licenziamenti e delle aste prima casa?
Quale sarà il vero magnitudo dell’onda che si porterà dietro la pandemia?
Nessuno si sta sbilanciando più di tanto sui numeri e chi lo fa mette dei range e forchette molto ampie.
L’evento sarà veramente la prima occasione per sentire dai diretti interessati cosa dobbiamo aspettarci.. forse scenari catastrofici? Oppure la maturità del mercato è tale da attenuare e normalizzare il fenomeno dei crediti deteriorati, senza provocare particolari criticità al sistema in generale?
Se il Covid sembra aver fermato il mondo, non si può dire lo stesso per il mercato italiano dei distressed debt che nel 2020 ha continuato a correre superando le previsioni pre-Covid, tanto che l’anno si è chiuso con un numero di transazioni superiore al 2019 (521 contro le 493 del 2019) e con circa 10 miliardi in più rispetto alle stime elaborate prima dell’emergenza sanitaria (42,5 Miliardi di euro ceduti a consuntivo 2020 contro i 30/32 stimati ad inizio 2020).
Questo trend non si è fermato neppure con il secondo lockdown… il mercato si è fatto ancora più vivace nel 2021: i dati consolidati del primo quarter del nostro Osservatorio fotografano un aumento del numero di operazioni (96 contro le 82 del 1 quarter 2020) e dei volumi transati (3,1 miliardi contro i 2,2 miliardi del 1 quarter 2020).
Ma quali saranno i veri numeri con cui il mercato si dovrà confrontare quando termineranno le moratorie, lo sblocco dei licenziamenti e delle aste prima casa?
Quale sarà il vero magnitudo dell’onda che si porterà dietro la pandemia?
Nessuno si sta sbilanciando più di tanto sui numeri e chi lo fa mette dei range e forchette molto ampie.
L’evento sarà veramente la prima occasione per sentire dai diretti interessati cosa dobbiamo aspettarci.. forse scenari catastrofici? Oppure la maturità del mercato è tale da attenuare e normalizzare il fenomeno dei crediti deteriorati, senza provocare particolari criticità al sistema in generale?