Secondo indiscrezioni riportate dal sole 24 ore, Credito Fondiario starebbe finalizzando un riassetto societario volto a separare le principali linee di business per dare vita a due nuove società, distinte e separate.
L’obiettivo di questo progetto sarebbe quello di sfruttare le spinte alle operazioni societarie attualmente in corso nel settore per sfruttare al meglio le occasioni fornite dal mercato e affrontare il cambio di regolamentazione in atto.
Le attività principali del gruppo dovrebbero pertanto venire suddivise in due realtà che vivranno di vita autonoma:
- da un lato una società, con una Sgr, proseguirà l’acquisto e il servicing di crediti deteriorati e cavalcherà così la dinamica del settore tesa al consolidamento;
- dall’altro un gruppo che conterrà la licenza bancaria già in possesso di Credito Fondiario e che verrà sviluppata in una banca fintech dedicata alle pmi.
Più in dettaglio, sul fronde dei crediti deteriorati, l’idea è creare una holding industriale a cui facciano capo una sgr, un intermediario finanziario ex art. 106 TUB per l’attività di master servicing e una società ex art. 115 TULP per l’attività di special servicing. In questo gruppo verrà trasferita anche la joint-venture con Banco Bpm.
L’altra parte del progetto, prevede invece la costituzione di un’altra società a cui sarà trasferita la licenza bancaria con l’attività di erogazione focalizzata sulle PMI, utilizzando al massimo la capacità tecnologica di cui Credito Fondiario già ampiamente dispone per poter offrire, in particolare servizi di factoring, acquisto di creditifiscali, finanza garantita e real estate. Vero e proprio motore di questa nuova attivit dovrebbe essere un software battezzato N3A(che si legge Nea) fatto di reti neurali, big data e intelligenza artificiale. Lo strumento è stato sviuppato per realizzare valutazioni di crediti deteriorati, ma dovrebbe essere agevolmente adattato per realizzare lo scoring delle aziende in bonis.
Pur avendo gli stessi azionisti, i due gruppi non saranno controllati da un’ unica holding. La compagine socetaria includerà Elliott Management con la quota di controllo (attraverso Tiber Investments sarl, oggi poco sotto il 90%), alcuni soci del gruppo Tages (Panfilo Tarantelli che è anche presidente di Credito Fondiario; Sergio Ascolani; Francesco Trapani, con la sua Argenta Blue Holding sarl; Salvatore Cordaro), il management (tra cui il vicedirettore generale Mirko Briozzo e il chief investment officer Guido Lombardo, attraverso la sua Harvip srl) e altri investitori.
Secondo indiscrezioni riportate dal sole 24 ore, Credito Fondiario starebbe finalizzando un riassetto societario volto a separare le principali linee di business per dare vita a due nuove società, distinte e separate.
L’obiettivo di questo progetto sarebbe quello di sfruttare le spinte alle operazioni societarie attualmente in corso nel settore per sfruttare al meglio le occasioni fornite dal mercato e affrontare il cambio di regolamentazione in atto.
Le attività principali del gruppo dovrebbero pertanto venire suddivise in due realtà che vivranno di vita autonoma:
Più in dettaglio, sul fronde dei crediti deteriorati, l’idea è creare una holding industriale a cui facciano capo una sgr, un intermediario finanziario ex art. 106 TUB per l’attività di master servicing e una società ex art. 115 TULP per l’attività di special servicing. In questo gruppo verrà trasferita anche la joint-venture con Banco Bpm.
L’altra parte del progetto, prevede invece la costituzione di un’altra società a cui sarà trasferita la licenza bancaria con l’attività di erogazione focalizzata sulle PMI, utilizzando al massimo la capacità tecnologica di cui Credito Fondiario già ampiamente dispone per poter offrire, in particolare servizi di factoring, acquisto di creditifiscali, finanza garantita e real estate. Vero e proprio motore di questa nuova attivit dovrebbe essere un software battezzato N3A(che si legge Nea) fatto di reti neurali, big data e intelligenza artificiale. Lo strumento è stato sviuppato per realizzare valutazioni di crediti deteriorati, ma dovrebbe essere agevolmente adattato per realizzare lo scoring delle aziende in bonis.
Pur avendo gli stessi azionisti, i due gruppi non saranno controllati da un’ unica holding. La compagine socetaria includerà Elliott Management con la quota di controllo (attraverso Tiber Investments sarl, oggi poco sotto il 90%), alcuni soci del gruppo Tages (Panfilo Tarantelli che è anche presidente di Credito Fondiario; Sergio Ascolani; Francesco Trapani, con la sua Argenta Blue Holding sarl; Salvatore Cordaro), il management (tra cui il vicedirettore generale Mirko Briozzo e il chief investment officer Guido Lombardo, attraverso la sua Harvip srl) e altri investitori.