Dopo un avvio a dir poco sonnolento, l’Opa del Credit Agricole sul Creval si accende con un’improvvisa accelerazione. Ieri infatti in una sola seduta sono state portate in adesione 10.661.965 azioni, un maxi-pacchetto azionario che, sommato alle azioni precedenti già portate in adesione,porta il totale complessivo a 10.671.354 azioni, pari al 15,6% dei titoli oggetto dell’offerta.
Sul mercato ieri si sono rincorse ipotesi sull’origine del pacchetto di azioni. Secondo alcune fonti di mercato, le adesioni sarebbero targate Credit Agricole Assurances – che secondo quanto annunciato dalla stessa Agricole al momento del lancio dell’Ppa controllava il 9,85% del Creval (pari a 6,9 milioni di azioni) – e Algebris, titolare del 5,38% del Creval. Del resto lo stesso Algebris, fondo guidato da Davide Serra, in occasione dell’annuncio dell’Opa stessa aveva siglato un accordo con l’Agricole con cui si impegnava ad aderire all’offerta.
Sommate tra loro, le due partecipazioni citate ammonterebbero al 15,2% circa del capitale del Creval, un numero compatibile con le adesioni comunicate ieri da Borsa Italiana. Interpellato sul tema, il Credit Agricole Italia ieri non ha rilasciato alcun commento.
L’”origine” del pacchetto azionario non è un dettaglio ai fini della previsione dell’esito finale della partita. Se le ipotesi di mercato fossero confermate, il balzo di ieri del contatore sarebbe riconducibile ad adesioni di fatto già note o scontate dal mercato e quindi di per sè la notizia non cambierebbe molto lo scenario delineato alla vigilia dell’avvio delle adesioni, che stimava un blocco a favore dell’Opa pari al 18-20%, un altro 25-30% di azionariato contrario (o che ha quanto meno dichiarato di non voler aderire a questi prezzi, blocco consolidato dal “no” dell’azionista Denis Dumont) e un restante 50-55% su cui si giocherà l’intera partita. Se dunque così fosse così, la mossa di ieri potrebbe essere stata studiata dai francesi per scuotere il mercato mentre ancora manca qualche giorno alla chiusura.
Il periodo di adesione all’Opa si conclude la prossima settimana, il 21 aprile, a meno di proroghe, ma le azioni acquistate sul mercato il 20 e 21 aprile non potranno essere apportate in adesione. Il mercato sembra attendersi un ritocco del prezzo da parte dell’Agricole, come dimostra il fatto che anche ieri il titolo abbia chiuso a 12,31 euro, mantenendosi sopra i 10,5 euro offerti dal Credit Agricole. Se questa attesa sia ben riposta o meno, lo si capirà in questi giorni.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Dopo un avvio a dir poco sonnolento, l’Opa del Credit Agricole sul Creval si accende con un’improvvisa accelerazione. Ieri infatti in una sola seduta sono state portate in adesione 10.661.965 azioni, un maxi-pacchetto azionario che, sommato alle azioni precedenti già portate in adesione,porta il totale complessivo a 10.671.354 azioni, pari al 15,6% dei titoli oggetto dell’offerta.
Sul mercato ieri si sono rincorse ipotesi sull’origine del pacchetto di azioni. Secondo alcune fonti di mercato, le adesioni sarebbero targate Credit Agricole Assurances – che secondo quanto annunciato dalla stessa Agricole al momento del lancio dell’Ppa controllava il 9,85% del Creval (pari a 6,9 milioni di azioni) – e Algebris, titolare del 5,38% del Creval. Del resto lo stesso Algebris, fondo guidato da Davide Serra, in occasione dell’annuncio dell’Opa stessa aveva siglato un accordo con l’Agricole con cui si impegnava ad aderire all’offerta.
Sommate tra loro, le due partecipazioni citate ammonterebbero al 15,2% circa del capitale del Creval, un numero compatibile con le adesioni comunicate ieri da Borsa Italiana. Interpellato sul tema, il Credit Agricole Italia ieri non ha rilasciato alcun commento.
L’”origine” del pacchetto azionario non è un dettaglio ai fini della previsione dell’esito finale della partita. Se le ipotesi di mercato fossero confermate, il balzo di ieri del contatore sarebbe riconducibile ad adesioni di fatto già note o scontate dal mercato e quindi di per sè la notizia non cambierebbe molto lo scenario delineato alla vigilia dell’avvio delle adesioni, che stimava un blocco a favore dell’Opa pari al 18-20%, un altro 25-30% di azionariato contrario (o che ha quanto meno dichiarato di non voler aderire a questi prezzi, blocco consolidato dal “no” dell’azionista Denis Dumont) e un restante 50-55% su cui si giocherà l’intera partita. Se dunque così fosse così, la mossa di ieri potrebbe essere stata studiata dai francesi per scuotere il mercato mentre ancora manca qualche giorno alla chiusura.
Il periodo di adesione all’Opa si conclude la prossima settimana, il 21 aprile, a meno di proroghe, ma le azioni acquistate sul mercato il 20 e 21 aprile non potranno essere apportate in adesione. Il mercato sembra attendersi un ritocco del prezzo da parte dell’Agricole, come dimostra il fatto che anche ieri il titolo abbia chiuso a 12,31 euro, mantenendosi sopra i 10,5 euro offerti dal Credit Agricole. Se questa attesa sia ben riposta o meno, lo si capirà in questi giorni.
Fonte: Il Sole 24 Ore