Il gruppo tedesco Allianz aumenta la propria partecipazione in Unicredit. Secondo quanto emerge dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti il colosso assicurativo tedesco è salita al 3,112% del capitale di Piazza Gae Aulenti diventando il terzo azionista dell’istituto, oltre ad essere uno dei soci storici della banca di piazza Aulenti.
L’operazione è datata 22 marzo 2021. La situazione precedente vedeva Allianz detenere l’1,255% dell’istituto di credito. Dal gruppo tedesco non arrivano commenti sulle singole posizioni. A questi prezzi — ieri Unicredit ha chiuso a Piazza affari a quota 8,96 euro (-1,35)% — l’intero pacchetto in mano ad Allianz vale 620 milioni di euro, con un nuovo investimento stimabile in 400 milioni di euro.
Si tratta forse di una mossa in vista dell’assemblea del 15 aprile che dovrà eleggere il nuovo board con l’ex ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, alla presidenza e il banchiere d’affari Andrea Orcel come amministratore delegato? Certamente segna un riposizionamento all’interno dell’azionariato, che è sempre più concentrato nelle mani dei fondi istituzionali. Primo azionista è il fondo americano BlackRock con il 5,07% seguito da Capital Research (Usa) con il 5%. Al terzo posto c’è da ieri Allianz seguito dalla norvegese Norges al 3% e da Atic al 2% (è la nuova società in cui Mubadala, il fondo sovrano degli Emirati Arabi, ha girato lo storico pacchetto di azioni Unicredit). Primo azionista italiano è Leonardo Del Vecchio con l’1,92%, seguito dalle fondazioni CariVerona all’1,79% e CariTorino al’1,64%.
A tutti costoro Orcel dovrà proporre un piano strategico che deve puntare contemporaneamente al rilancio dal punto di vista industriale ma anche a colmare il divario con Intesa Sanpaolo. Il dossier Mps — con la sua dote da 6 miliardi — attende al varco il nuovo ceo, non appena il 15 aprile sarà eletto. Ma Orcel, da investment banker, potrebbe puntare a creare il secondo polo del credito in Italia assorbendo anche Banco Bpm oppure attraverso un’operazione molto più ambiziosa: le suggestioni puntano a una fusione con Mediobanca che ridisegnerebbe il potere finanziario italiano.
Fonte: Il Corriere della Sera
Il gruppo tedesco Allianz aumenta la propria partecipazione in Unicredit. Secondo quanto emerge dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti il colosso assicurativo tedesco è salita al 3,112% del capitale di Piazza Gae Aulenti diventando il terzo azionista dell’istituto, oltre ad essere uno dei soci storici della banca di piazza Aulenti.
L’operazione è datata 22 marzo 2021. La situazione precedente vedeva Allianz detenere l’1,255% dell’istituto di credito. Dal gruppo tedesco non arrivano commenti sulle singole posizioni. A questi prezzi — ieri Unicredit ha chiuso a Piazza affari a quota 8,96 euro (-1,35)% — l’intero pacchetto in mano ad Allianz vale 620 milioni di euro, con un nuovo investimento stimabile in 400 milioni di euro.
Si tratta forse di una mossa in vista dell’assemblea del 15 aprile che dovrà eleggere il nuovo board con l’ex ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, alla presidenza e il banchiere d’affari Andrea Orcel come amministratore delegato? Certamente segna un riposizionamento all’interno dell’azionariato, che è sempre più concentrato nelle mani dei fondi istituzionali. Primo azionista è il fondo americano BlackRock con il 5,07% seguito da Capital Research (Usa) con il 5%. Al terzo posto c’è da ieri Allianz seguito dalla norvegese Norges al 3% e da Atic al 2% (è la nuova società in cui Mubadala, il fondo sovrano degli Emirati Arabi, ha girato lo storico pacchetto di azioni Unicredit). Primo azionista italiano è Leonardo Del Vecchio con l’1,92%, seguito dalle fondazioni CariVerona all’1,79% e CariTorino al’1,64%.
A tutti costoro Orcel dovrà proporre un piano strategico che deve puntare contemporaneamente al rilancio dal punto di vista industriale ma anche a colmare il divario con Intesa Sanpaolo. Il dossier Mps — con la sua dote da 6 miliardi — attende al varco il nuovo ceo, non appena il 15 aprile sarà eletto. Ma Orcel, da investment banker, potrebbe puntare a creare il secondo polo del credito in Italia assorbendo anche Banco Bpm oppure attraverso un’operazione molto più ambiziosa: le suggestioni puntano a una fusione con Mediobanca che ridisegnerebbe il potere finanziario italiano.
Fonte: Il Corriere della Sera