Strategie di recupero crediti in tempo di crisi
La situazione di crisi, l’effetto psicologico della pandemia ed il timore degli italiani di non poter affrontare adeguatamente i prossimi mesi sono alla base di un ingente numero di richieste di proroga dei termini di pagamento o, più semplicemente, di mancati pagamenti.
Secondo i dati dell’Outlook ABI-Cerved sui crediti deteriorati si prevede nel 2021 un’impennata dei nuovi flussi che si stima possa arrivare al 4,3%. Gli impatti più significativi interesseranno le aziende di media dimensione e le imprese operanti nei servizi, settore particolarmente colpito dalla pandemia.
La crisi pandemica ha portato ad un risultato estremamente prevedibile: l’Italia è sempre più povera e a farne le spese sono soprattutto le famiglie, specie se numerose. A certificarlo è l’Istat: nel 2020, un milione di persone in più sono nella povertà assoluta, che coinvolge 335mila famiglie in più rispetto al 2019.
Al termine degli effetti di contenimento delle moratorie e delle altre misure eccezionali adottate dalle autorità di vigilanza e dai governi, questa lunga fase di congelamento si interromperà, con inevitabili riflessi sui tassi di deterioramento del credito. Ricordiamo tuttavia che il Covid-19 e le misure restrittive del Governo non danno diritto in maniera indiscriminata a non rispettare le scadenze contrattuali.
Il nostro consiglio è sempre quello di negoziare in via stragiudiziale trovando un accordo che vada incontro alle esigenze del cliente in un periodo di probabile difficoltà del soggetto.
Business Defence consapevole della necessità di mirare gli interventi di recupero dei crediti supporta banche, finanziarie, services nelle attività fornendo loro informazioni precise, puntuali e affidabili, proponendo una tecnica di recupero volta al dialogo con il debitore.
Quindi, come comportarsi? Business Defence consiglia di:
- Essere strategici, innovativi e rapidi nel processo di identificazione dei contatti del debitore.
- Mantenere una relazione costruttiva con il
- Essere compliant al GDPR
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE
Strategie di recupero crediti in tempo di crisi
La situazione di crisi, l’effetto psicologico della pandemia ed il timore degli italiani di non poter affrontare adeguatamente i prossimi mesi sono alla base di un ingente numero di richieste di proroga dei termini di pagamento o, più semplicemente, di mancati pagamenti.
Secondo i dati dell’Outlook ABI-Cerved sui crediti deteriorati si prevede nel 2021 un’impennata dei nuovi flussi che si stima possa arrivare al 4,3%. Gli impatti più significativi interesseranno le aziende di media dimensione e le imprese operanti nei servizi, settore particolarmente colpito dalla pandemia.
La crisi pandemica ha portato ad un risultato estremamente prevedibile: l’Italia è sempre più povera e a farne le spese sono soprattutto le famiglie, specie se numerose. A certificarlo è l’Istat: nel 2020, un milione di persone in più sono nella povertà assoluta, che coinvolge 335mila famiglie in più rispetto al 2019.
Al termine degli effetti di contenimento delle moratorie e delle altre misure eccezionali adottate dalle autorità di vigilanza e dai governi, questa lunga fase di congelamento si interromperà, con inevitabili riflessi sui tassi di deterioramento del credito. Ricordiamo tuttavia che il Covid-19 e le misure restrittive del Governo non danno diritto in maniera indiscriminata a non rispettare le scadenze contrattuali.
Il nostro consiglio è sempre quello di negoziare in via stragiudiziale trovando un accordo che vada incontro alle esigenze del cliente in un periodo di probabile difficoltà del soggetto.
Business Defence consapevole della necessità di mirare gli interventi di recupero dei crediti supporta banche, finanziarie, services nelle attività fornendo loro informazioni precise, puntuali e affidabili, proponendo una tecnica di recupero volta al dialogo con il debitore.
Quindi, come comportarsi? Business Defence consiglia di:
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