Da ottobre 2020 gli scambi di abitazioni sono ripartiti in tutte le aree nei comuni non capoluogo, migliorando il risultato del 2019. Da novembre la ripresa ha coinvolto anche le compravendite di abitazioni nei capoluoghi.
Al palo le maggiori città, a parte Roma e Genova
Nelle otto principali città italiane il mercato, invece, la situazione è decisamente più variegata. Accanto a città nelle quali il mercato è rimasto fermo, come Palermo, Napoli e Torino, ci sono capoluoghi nei quali il trend è positivo come Roma (+7,9%) e Genova (+8,4%) e centri dove i cali sono più consistenti: Milano (-8,9%), Bologna (-5,4%), Firenze (-3,9%).
Per le otto città dal 2014 si è rilevato un trend di crescita, con poche eccezioni limitate a singoli dati trimestrali, che raggiunge l’apice intorno al 2016 per poi essere seguita da una fase di progressivo rallentamento fino alla ripida svolta in negativo nei primi due trimestri del 2020, a cui fa seguito, nelle ultime due rilevazioni, una nuova tendenza di parziale recupero.
Nelle otto grandi città che case si acquistano? «A Genova e Palermo aumenta la superficie media delle abitazioni compravendute, a Milano, di contro, le abitazioni acquistate sono più piccole, con il dato medio che scende sotto gli 80 mq» racconta l’Osservatorio nelle sue pagine.
In generale si rileva il boom dell’acquisto di depositi pertinenziali, come cantine e solai, che nel periodo considerato rileva una crescita del 48,3% delle compravendite. Risulta pertanto sempre più evidente la propensione ad acquistare, insieme all’abitazione, spazi pertinenziali.
Come si muove il valore del mattone
E i prezzi? Secondo i dati Istat, nel terzo trimestre 2020 c’è stato un rialzo dell’1 per cento. I prezzi delle abitazioni nuove aumentano del 3%, quelli delle case esistenti dello 0,7 per cento.
In media, nei primi tre trimestri del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, i prezzi delle abitazioni sono aumentati del 2.
Nello stesso periodo le quotazioni residenziali nell’area euro sono salite del 4,9 per cento. Di analoga entità sono stati i tassi di crescita tendenziale per l’area dell’euro nel primo e nel secondo trimestre del 2020, rispettivamente + 5,1% e +4,9%.
Insomma l’Italia resta fanalino di coda in Europa.
Autore: Paola Dezza
Fonte: Il Sole 24 Ore
Il trend positivo per il mercato della casa innescato alla fine del lockdown della scorsa primavera persiste nell’ultimo trimestre del 2020. È il dato che emerge dall’Osservatorio sul mercato immobiliare pubblicato dall’agenzia delle Entrate. Nel quarto trimestre dell’anno passato i volumi di compravendita del settore residenziale hanno registrato, infatti, un aumento dell’8,8%, con 15 mila abitazioni in più scambiate rispetto al quarto trimestre 2019.
In particolare sono i comuni minori del Centro Italia a mettere a segno un aumento delle vendite di abitazioni pari al +16,8%. Nel centro è buono anche il rialzo dei volumi di compravendita nei comuni capoluogo (+6,9%), il più alto tra le aree del Paese.
« Al Nord Ovest e Nord Est, mentre nei capoluoghi gli scambi di abitazioni sono in aumento dell’1%, negli altri comuni il tasso di crescita supera il 10%» recita il report.
Il dato che emerge dalla pubblicazione è importante perché chiarisce che nel corso del 2020 le vendite dei mesi estivi hanno contenuto i pesanti cali di marzo (-45,5%), aprile (-57,7%) e maggio (-21,3%). Pertanto l’anno si è chiuso con compravendite residenziali in calo del 7,7% rispetto al 2019, in tutto 46mila unità scambiate in meno.
Da ottobre 2020 gli scambi di abitazioni sono ripartiti in tutte le aree nei comuni non capoluogo, migliorando il risultato del 2019. Da novembre la ripresa ha coinvolto anche le compravendite di abitazioni nei capoluoghi.
Al palo le maggiori città, a parte Roma e Genova
Nelle otto principali città italiane il mercato, invece, la situazione è decisamente più variegata. Accanto a città nelle quali il mercato è rimasto fermo, come Palermo, Napoli e Torino, ci sono capoluoghi nei quali il trend è positivo come Roma (+7,9%) e Genova (+8,4%) e centri dove i cali sono più consistenti: Milano (-8,9%), Bologna (-5,4%), Firenze (-3,9%).
Per le otto città dal 2014 si è rilevato un trend di crescita, con poche eccezioni limitate a singoli dati trimestrali, che raggiunge l’apice intorno al 2016 per poi essere seguita da una fase di progressivo rallentamento fino alla ripida svolta in negativo nei primi due trimestri del 2020, a cui fa seguito, nelle ultime due rilevazioni, una nuova tendenza di parziale recupero.
Nelle otto grandi città che case si acquistano? «A Genova e Palermo aumenta la superficie media delle abitazioni compravendute, a Milano, di contro, le abitazioni acquistate sono più piccole, con il dato medio che scende sotto gli 80 mq» racconta l’Osservatorio nelle sue pagine.
In generale si rileva il boom dell’acquisto di depositi pertinenziali, come cantine e solai, che nel periodo considerato rileva una crescita del 48,3% delle compravendite. Risulta pertanto sempre più evidente la propensione ad acquistare, insieme all’abitazione, spazi pertinenziali.
Come si muove il valore del mattone
E i prezzi? Secondo i dati Istat, nel terzo trimestre 2020 c’è stato un rialzo dell’1 per cento. I prezzi delle abitazioni nuove aumentano del 3%, quelli delle case esistenti dello 0,7 per cento.
In media, nei primi tre trimestri del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, i prezzi delle abitazioni sono aumentati del 2.
Nello stesso periodo le quotazioni residenziali nell’area euro sono salite del 4,9 per cento. Di analoga entità sono stati i tassi di crescita tendenziale per l’area dell’euro nel primo e nel secondo trimestre del 2020, rispettivamente + 5,1% e +4,9%.
Insomma l’Italia resta fanalino di coda in Europa.
Autore: Paola Dezza
Fonte: Il Sole 24 Ore