L’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e il Comitato dell’Industria Bancaria Tedesca (German Banking Industry Committee – Gbic) mettono hanno redatto congiuntamente un position paper nel quale dettagliano le richieste alle istituzioni europee per ridurre l’impatto della crisi Covid.
In dettaglio propongono l’adozione di norme che consentano:
1) un ulteriore sviluppo delquadro regolamentare relativo alla gestione delle crisi delle banche meno significative – less significant banks, in particolar modo per quelle che operano cross-border, e l’assegnazione ai sistemi nazionali di garanzia dei depositi di un ruolo rafforzato per la salvaguardia della stabilità finanziaria;
2) l’adozione della normativa a completamento del quadro regolamentare definito “Basilea III” (finalizzazione di Basilea III) e
3) il trattamento dei crediti deteriorati (Non performing loans – NPL) a seguito della crisi determinata dalla pandemia COVID-19.
Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana ha commentato: “Le nuove regole della vigilanza europea sono state concepite prima della pandemia, in un contesto completamente diverso dall’attuale: è necessario continuare a insistere nelle sedi europee per correggere tali norme, valutando deroghe o sospensioni temporanee delle stesse, così da evitare automatismi indesiderati effetti prociclici.”
Abi e Gbic rilevano che il quadro regolamentare in materia di gestione delle crisi bancarie dovrebbe tenere conto del principio di proporzionalità e deve essere in linea con il principio di sussidiarietà. Inoltre l’attuale trattamento normativo delle esposizioni deteriorate è stato messo a punto in circostanze completamente diverse e andrebbe, pertanto, rivisitato e adeguato alla luce dell’emergenza pandemica.
Tra le richieste contenute nel capitolo dedicato agli Npl vi è il congelamento temporaneo del calendario sugli accantonamenti sui crediti erogati dal 26 aprile 2019 e delle aspettative di vigilanza. Nel dettaglio, la proposta è di congelare per un periodo di 24 mesi il calendario degli accantonamenti, onde evitare conseguenze indesiderate ed effetti prociclici.
Infine per gli operatori che acquistano crediti deteriorati, le scadenze previste dalla “Npl backstop Regulation” dovrebbero iniziare solo dalla data di acquisizione della posizione deteriorata. Non è ragionevole che la valutazione richiesta all’acquirente sia legata al momento in cui l’esposizione è stata detenuta dalla banca d’origine, poiché è probabile che la procedura di recupero venga rivista dall’acquirente a seguito dell’acquisizione.
L’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e il Comitato dell’Industria Bancaria Tedesca (German Banking Industry Committee – Gbic) mettono hanno redatto congiuntamente un position paper nel quale dettagliano le richieste alle istituzioni europee per ridurre l’impatto della crisi Covid.
In dettaglio propongono l’adozione di norme che consentano:
1) un ulteriore sviluppo delquadro regolamentare relativo alla gestione delle crisi delle banche meno significative – less significant banks, in particolar modo per quelle che operano cross-border, e l’assegnazione ai sistemi nazionali di garanzia dei depositi di un ruolo rafforzato per la salvaguardia della stabilità finanziaria;
2) l’adozione della normativa a completamento del quadro regolamentare definito “Basilea III” (finalizzazione di Basilea III) e
3) il trattamento dei crediti deteriorati (Non performing loans – NPL) a seguito della crisi determinata dalla pandemia COVID-19.
Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana ha commentato: “Le nuove regole della vigilanza europea sono state concepite prima della pandemia, in un contesto completamente diverso dall’attuale: è necessario continuare a insistere nelle sedi europee per correggere tali norme, valutando deroghe o sospensioni temporanee delle stesse, così da evitare automatismi indesiderati effetti prociclici.”
Abi e Gbic rilevano che il quadro regolamentare in materia di gestione delle crisi bancarie dovrebbe tenere conto del principio di proporzionalità e deve essere in linea con il principio di sussidiarietà. Inoltre l’attuale trattamento normativo delle esposizioni deteriorate è stato messo a punto in circostanze completamente diverse e andrebbe, pertanto, rivisitato e adeguato alla luce dell’emergenza pandemica.
Tra le richieste contenute nel capitolo dedicato agli Npl vi è il congelamento temporaneo del calendario sugli accantonamenti sui crediti erogati dal 26 aprile 2019 e delle aspettative di vigilanza. Nel dettaglio, la proposta è di congelare per un periodo di 24 mesi il calendario degli accantonamenti, onde evitare conseguenze indesiderate ed effetti prociclici.
Infine per gli operatori che acquistano crediti deteriorati, le scadenze previste dalla “Npl backstop Regulation” dovrebbero iniziare solo dalla data di acquisizione della posizione deteriorata. Non è ragionevole che la valutazione richiesta all’acquirente sia legata al momento in cui l’esposizione è stata detenuta dalla banca d’origine, poiché è probabile che la procedura di recupero venga rivista dall’acquirente a seguito dell’acquisizione.