Secondo indiscrezioni riportate da diversi quotidiani Intesa Sanpaolo starebbe analizzando la cessione di un portafoglio di crediti deteriorati per complessivi 5-6 miliardi come mix di crediti generati dalla banca stessa e da Ubi all’interno del piano redatto a fine 2020 per vendere 10-12 miliardi di euro di crediti deteriorati.
Gli analisti di Mediobanca hanno stimato per l’operazione un impatto positivo per 1,7-2 punti percentuali sul NPE Ratio avvicinandolo significativamente all’ obiettivo del il 5% indicato dall’Eba.
Questa operazione avrebbe la finalità di allinearsi con i livelli medi di incidenza dei crediti deteriorati a livello europeo prima dei nuovi flussi verosimilmente causati dalla crisi economica legata al Covid-19.
Il costo dell’operazione dovrebbe essere sostenuto dall’utilizzo di parte del badwill generato dall’acquisizione di Ubi (circa 3,5 miliardi).
Secondo indiscrezioni riportate da diversi quotidiani Intesa Sanpaolo starebbe analizzando la cessione di un portafoglio di crediti deteriorati per complessivi 5-6 miliardi come mix di crediti generati dalla banca stessa e da Ubi all’interno del piano redatto a fine 2020 per vendere 10-12 miliardi di euro di crediti deteriorati.
Gli analisti di Mediobanca hanno stimato per l’operazione un impatto positivo per 1,7-2 punti percentuali sul NPE Ratio avvicinandolo significativamente all’ obiettivo del il 5% indicato dall’Eba.
Questa operazione avrebbe la finalità di allinearsi con i livelli medi di incidenza dei crediti deteriorati a livello europeo prima dei nuovi flussi verosimilmente causati dalla crisi economica legata al Covid-19.
Il costo dell’operazione dovrebbe essere sostenuto dall’utilizzo di parte del badwill generato dall’acquisizione di Ubi (circa 3,5 miliardi).