I contribuenti in debito con il fisco avranno un’estensione ulteriore di tempo per pagare le cartelle fiscali per le quali l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha previsto la possibilità di richiedere la rateizzazione.
Il decreto Ristori ha di fatti rimandato i termini ultimi delle rate in scadenza relative alla rottamazione ter e al saldo e stralcio delle cartelle, indicando come data utile il 1 marzo 2021, proprio per ovviare ai tanti dubbi che attanagliano i contribuenti, dato anche il periodo economico davvero molto poco roseo, a seguito degli effetti della pandemia in atto che ha messo in crisi molti settori e lasciato a casa molti lavoratori, l’Agenzia delle Entrate Riscossioni ha fornito sul proprio sito nella sezione FAQ tutti le informazioni per poter rateizzare le cartelle.
Un cosa importante da segnalare per quanto concerne il decreto ristori è che questo non menziona alcun ritardo rispetto al termine previsto, ragion per cui resta fondamentale prestare attenzione perché il pagamento delle rate in scadenza nell’anno 2020 della ”Rottamazione-ter” e del ”Saldo e stralcio”, se sarà effettuato post 1° marzo 2021 verrà acquisito a titolo di acconto sull’intero debito e di conseguenza contribuente ritardatario perderà i benefici delle misure agevolative.
Mentre per quanto concerne le rate dell’anno in corso viene convalidato il ritardo massimo di cinque giorni per il pagamento rispetto alla scadenza della rata, questo assicura il contribuente di non incorrere in sanzioni o di perdere il beneficio della Definizione agevolata
Il primo marzo è altresì una data importante perché collima anche con la scadenza del versamento della prima rata del 2021, qualora il contribuente sforasse nei versamenti da effettuare in tale data o in caso di pagamenti di importi parziali rispetto al totale la misura agevolativa non si perfezionerà e i pagamenti ricevuti saranno considerati a titolo di acconto sulle somme totali dovute.
Il Decreto ristori apre dunque una chance anche per quanti hanno visti decadere i benefici relativi alla prima rottamazione o alla rottamazione bis, ragion per cui possono usufruire delle novità e richiedere la rateizzazione delle somme scadute nel 2019 e ancora dovute.
Cosa si evince dal decreto per i contribuenti in ritardo? Si identificano due strade per mettersi in regola:
- I contribuenti Le cui domande di rateizzazione sono state presentate entro il 31/12/2020 o verranno presentate 31/12/2021 usufruiscono di un maggiore periodo di decadenza ovvero il mancato pagamento di 10 rate piuttosto che di cinque. Inoltre quanti trasmettono la domanda entro fine anno ed avevano piani di rientro decaduti a marzo possono accedere , senza dover pagare le rate scadute, ad una nova rateizzazione
- Invece per i contribuenti con dilazioni in corso all’8 marzo 2020 Il DL n. 3/2021 prevede che il pagamento delle rate sospese, ovvero quelle con scadenza nel periodo tra l’8 marzo 2020 e il 31 gennaio 2021, dovrà essere effettuato entro il prossimo 28 febbraio 2021
Nel caso invece il contribuente non avesse pagato alcuna rata in scadenza nel corso del periodo di sospensione allora sarà tenuto a pagare l’intero debito entro il mese successivo.
Per chi fosse interessato alle FAQ è possibile controllare direttamente il sito dell’Agenzia delle Entrate, al fine di non avere alcun dubbio in merito alla nuova opportunità offerta dal decreto ristori.
I contribuenti in debito con il fisco avranno un’estensione ulteriore di tempo per pagare le cartelle fiscali per le quali l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha previsto la possibilità di richiedere la rateizzazione.
Il decreto Ristori ha di fatti rimandato i termini ultimi delle rate in scadenza relative alla rottamazione ter e al saldo e stralcio delle cartelle, indicando come data utile il 1 marzo 2021, proprio per ovviare ai tanti dubbi che attanagliano i contribuenti, dato anche il periodo economico davvero molto poco roseo, a seguito degli effetti della pandemia in atto che ha messo in crisi molti settori e lasciato a casa molti lavoratori, l’Agenzia delle Entrate Riscossioni ha fornito sul proprio sito nella sezione FAQ tutti le informazioni per poter rateizzare le cartelle.
Un cosa importante da segnalare per quanto concerne il decreto ristori è che questo non menziona alcun ritardo rispetto al termine previsto, ragion per cui resta fondamentale prestare attenzione perché il pagamento delle rate in scadenza nell’anno 2020 della ”Rottamazione-ter” e del ”Saldo e stralcio”, se sarà effettuato post 1° marzo 2021 verrà acquisito a titolo di acconto sull’intero debito e di conseguenza contribuente ritardatario perderà i benefici delle misure agevolative.
Mentre per quanto concerne le rate dell’anno in corso viene convalidato il ritardo massimo di cinque giorni per il pagamento rispetto alla scadenza della rata, questo assicura il contribuente di non incorrere in sanzioni o di perdere il beneficio della Definizione agevolata
Il primo marzo è altresì una data importante perché collima anche con la scadenza del versamento della prima rata del 2021, qualora il contribuente sforasse nei versamenti da effettuare in tale data o in caso di pagamenti di importi parziali rispetto al totale la misura agevolativa non si perfezionerà e i pagamenti ricevuti saranno considerati a titolo di acconto sulle somme totali dovute.
Il Decreto ristori apre dunque una chance anche per quanti hanno visti decadere i benefici relativi alla prima rottamazione o alla rottamazione bis, ragion per cui possono usufruire delle novità e richiedere la rateizzazione delle somme scadute nel 2019 e ancora dovute.
Cosa si evince dal decreto per i contribuenti in ritardo? Si identificano due strade per mettersi in regola:
Nel caso invece il contribuente non avesse pagato alcuna rata in scadenza nel corso del periodo di sospensione allora sarà tenuto a pagare l’intero debito entro il mese successivo.
Per chi fosse interessato alle FAQ è possibile controllare direttamente il sito dell’Agenzia delle Entrate, al fine di non avere alcun dubbio in merito alla nuova opportunità offerta dal decreto ristori.