Un successo di Confindustria Nautica, della filiera, forse del Paese e, non ultimo, delle società di leasing, al centro della 60ma edizione. Che non potrà essere facilmente dimenticata. Unica fiera nautica europea a riuscire ad essere in linea con le regole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la presenza di oltre 800 aziende, praticamente tutte le novità del mercato esposte, ben 71.000 visitatori, sold out rispetto al massimo consentito dalle misure anticovid. Indubbiamente una scommessa vinta. L’economia del settore corre grazie al leasing, Indispensabile mantenerlo competitivo per consolidare una crescita del fatturato delle imprese del distretto alto Tirreno.
L’industria nautica italiana tiene grazie alla vocazione internazionale e al rinnovato interesse del mercato interno, segnando un robusto +12% nel 2019, quinto anno consecutivo di crescita a doppia cifra. La produzione industriale torna a sfiorare i 5 miliardi di euro di fatturato, un valore quasi doppio rispetto ai minimi del 2013/2014. Aumentano anche il numero degli addetti effettivi, +5,4% nel 2019, così come il contributo della nautica al PIL, +11,9%. La filiera si attesta sui 12 miliardi, con oltre 183.000 occupati. Il prof. Marco Fortis (Fondazione Edison), intervenuto al “Boating Economic Forecast”, ha delineato il quadro del commercio con l’estero che conferma le unità da diporto italiane nella top ten dei prodotti – con saldo commerciale superiore al miliardo – il cui export è cresciuto di più negli ultimi vent’anni e un lusinghiero nono posto assoluto. La classifica 2019 degli esportatori mondiali nel settore della cantieristica nautica posiziona l’Italia al secondo posto, con 2,6 miliardi di dollari, in crescita del +19,6% rispetto al 2018. Per quanto riguarda il saldo commerciale nel settore della cantieristica nautica, l’Italia si classifica invece prima, con un totale complessivo 2,2 miliardi di dollari (elaborazioni di Fondazione Edison su dati Istat e ITC-UN Comtrade). “Abbiamo un sistema molto competitivo che si è orientato sempre più sull’innovazione, anche a livello delle piccole e medie imprese. Le nostre imprese sono in pole position non appena riprenderà il mercato internazionale”, ha concluso Fortis, “la vera sfida dei prossimi anni è la crescita di tutto il tessuto economico, nonché la digitalizzazione e ammodernamento della pubblica amministrazione”. L’Ufficio Studi di Confindustria Nautica ha presentato un’indagine su un campione significativo di aziende associate per valutare il trend dell’anno 2020. Rispetto alle stime effettuate durante il lockdown, che ipotizzavano una riduzione del fatturato di almeno il -13%, “questa distribuzione dimostra una forte differenziazione degli impatti dell’emergenza sanitaria sulle diverse tipologie delle nostre imprese”, spiega il responsabile Stefano Pagani Isnardi. “E’ pertanto ancora possibile una chiusura dell’anno solare 2020 con una tenuta complessiva del settore trainata dall’industria, mentre soffrono porti, charter e servizi”. Emerge inoltre un quadro di maggiore fiducia per il 2021, con 8 imprese su 10 che vedono il prossimo anno su livelli di stabilità o di crescita del fatturato. Per rafforzare la ripresa, Francesco Tilli, Chief External Relations Officer di SIMEST, ha delineato i nuovi strumenti a disposizione delle imprese “che in questi mesi sono stati adeguati alle necessità delle aziende in un’ottica di ampliamento, potenziamento, digitalizzazione”. E il decreto emanato ad agosto, di cui aspettiamo gli strumenti attuativi, prevede espressamente misure di sostegno proprio per gli eventi fieristici, con l’obiettivo di sostenere e dare nuovo slancio alle aziende.
I nuovi appuntamenti programmati a Viareggio per la nautica saranno sicuramente l’occasione per confermare e rafforzare le linee di sviluppo del settore e dell’indotto contribuendo per quanto possibile alla ripresa complessiva, del nostro PIL per il 2021.
Un successo di Confindustria Nautica, della filiera, forse del Paese e, non ultimo, delle società di leasing, al centro della 60ma edizione. Che non potrà essere facilmente dimenticata. Unica fiera nautica europea a riuscire ad essere in linea con le regole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la presenza di oltre 800 aziende, praticamente tutte le novità del mercato esposte, ben 71.000 visitatori, sold out rispetto al massimo consentito dalle misure anticovid. Indubbiamente una scommessa vinta. L’economia del settore corre grazie al leasing, Indispensabile mantenerlo competitivo per consolidare una crescita del fatturato delle imprese del distretto alto Tirreno.
L’industria nautica italiana tiene grazie alla vocazione internazionale e al rinnovato interesse del mercato interno, segnando un robusto +12% nel 2019, quinto anno consecutivo di crescita a doppia cifra. La produzione industriale torna a sfiorare i 5 miliardi di euro di fatturato, un valore quasi doppio rispetto ai minimi del 2013/2014. Aumentano anche il numero degli addetti effettivi, +5,4% nel 2019, così come il contributo della nautica al PIL, +11,9%. La filiera si attesta sui 12 miliardi, con oltre 183.000 occupati. Il prof. Marco Fortis (Fondazione Edison), intervenuto al “Boating Economic Forecast”, ha delineato il quadro del commercio con l’estero che conferma le unità da diporto italiane nella top ten dei prodotti – con saldo commerciale superiore al miliardo – il cui export è cresciuto di più negli ultimi vent’anni e un lusinghiero nono posto assoluto. La classifica 2019 degli esportatori mondiali nel settore della cantieristica nautica posiziona l’Italia al secondo posto, con 2,6 miliardi di dollari, in crescita del +19,6% rispetto al 2018. Per quanto riguarda il saldo commerciale nel settore della cantieristica nautica, l’Italia si classifica invece prima, con un totale complessivo 2,2 miliardi di dollari (elaborazioni di Fondazione Edison su dati Istat e ITC-UN Comtrade). “Abbiamo un sistema molto competitivo che si è orientato sempre più sull’innovazione, anche a livello delle piccole e medie imprese. Le nostre imprese sono in pole position non appena riprenderà il mercato internazionale”, ha concluso Fortis, “la vera sfida dei prossimi anni è la crescita di tutto il tessuto economico, nonché la digitalizzazione e ammodernamento della pubblica amministrazione”. L’Ufficio Studi di Confindustria Nautica ha presentato un’indagine su un campione significativo di aziende associate per valutare il trend dell’anno 2020. Rispetto alle stime effettuate durante il lockdown, che ipotizzavano una riduzione del fatturato di almeno il -13%, “questa distribuzione dimostra una forte differenziazione degli impatti dell’emergenza sanitaria sulle diverse tipologie delle nostre imprese”, spiega il responsabile Stefano Pagani Isnardi. “E’ pertanto ancora possibile una chiusura dell’anno solare 2020 con una tenuta complessiva del settore trainata dall’industria, mentre soffrono porti, charter e servizi”. Emerge inoltre un quadro di maggiore fiducia per il 2021, con 8 imprese su 10 che vedono il prossimo anno su livelli di stabilità o di crescita del fatturato. Per rafforzare la ripresa, Francesco Tilli, Chief External Relations Officer di SIMEST, ha delineato i nuovi strumenti a disposizione delle imprese “che in questi mesi sono stati adeguati alle necessità delle aziende in un’ottica di ampliamento, potenziamento, digitalizzazione”. E il decreto emanato ad agosto, di cui aspettiamo gli strumenti attuativi, prevede espressamente misure di sostegno proprio per gli eventi fieristici, con l’obiettivo di sostenere e dare nuovo slancio alle aziende.
I nuovi appuntamenti programmati a Viareggio per la nautica saranno sicuramente l’occasione per confermare e rafforzare le linee di sviluppo del settore e dell’indotto contribuendo per quanto possibile alla ripresa complessiva, del nostro PIL per il 2021.