Il Coronavirus continua a tenere paralizzata l’Italia. La pandemia non smette di far paura e la conseguenza è che aumenta sempre di più anche la crisi economica nel Paese, ma nonostante questo dai cassetti del Fisco – si legge su Repubbica – stanno per essere spedite 50 milioni di cartelle esattoriali, ferme da mesi a causa proprio del Covid. La soluzione d’emergenza, per evitare problemi di ordine pubblico e sanitari, è allo studio: scaglionare l’invio di decine di milioni di cartelle esattoriali e avvisi di accertamento in arrivo quest’anno dalla Riscossione e dall’Agenzia delle entrate a colpi di 4 milioni di raccomandate al mese. Obiettivo: evitare un default in termini di ordine pubblico, sanitario e anche depotenziare una ulteriore pressione economica, di svariate decine di miliardi, sulle categorie più colpite dalla crisi.
Ambienti interni alle questioni della sicurezza – prosegue Repubblica – valutano che il disagio che emergerebbe durante le lunghe file agli uffici postali, che inevitabilmente coinvolgeranno una moltitudine di contribuenti, potrebbe provocare problemi di ordine pubblico. Un serio rischio sarebbe rappresentato, secondo una valutazione di carattere sanitario, anche dall’affollamento che costituirebbe una micidiale leva di diffusione dell’epidemia. Dunque meglio evitare, tanto più che si rischia di gettare benzina sul fuoco di categorie già sotto pressione per il lockdown e per le perdite ingenti di fatturato.
Fonte: Affari Italiani
Il Coronavirus continua a tenere paralizzata l’Italia. La pandemia non smette di far paura e la conseguenza è che aumenta sempre di più anche la crisi economica nel Paese, ma nonostante questo dai cassetti del Fisco – si legge su Repubbica – stanno per essere spedite 50 milioni di cartelle esattoriali, ferme da mesi a causa proprio del Covid. La soluzione d’emergenza, per evitare problemi di ordine pubblico e sanitari, è allo studio: scaglionare l’invio di decine di milioni di cartelle esattoriali e avvisi di accertamento in arrivo quest’anno dalla Riscossione e dall’Agenzia delle entrate a colpi di 4 milioni di raccomandate al mese. Obiettivo: evitare un default in termini di ordine pubblico, sanitario e anche depotenziare una ulteriore pressione economica, di svariate decine di miliardi, sulle categorie più colpite dalla crisi.
Ambienti interni alle questioni della sicurezza – prosegue Repubblica – valutano che il disagio che emergerebbe durante le lunghe file agli uffici postali, che inevitabilmente coinvolgeranno una moltitudine di contribuenti, potrebbe provocare problemi di ordine pubblico. Un serio rischio sarebbe rappresentato, secondo una valutazione di carattere sanitario, anche dall’affollamento che costituirebbe una micidiale leva di diffusione dell’epidemia. Dunque meglio evitare, tanto più che si rischia di gettare benzina sul fuoco di categorie già sotto pressione per il lockdown e per le perdite ingenti di fatturato.
Fonte: Affari Italiani