Gli analisti finanziari di Santander e Intesa Sanpaolo hanno stimato che una fusione tra Banco-BPM e BPER sarebbe convenienta anche in assenza del beneficio fiscale derivante dalla trasformazione delle DTA in crediti fiscali.
Secondo le valutazioni più recenti il prezzo obiettivo su Banco-BPM sarebbe intorno a 2,2 euro con un premio di circa il 20% sui valori attuali. Si tratta di una valutazione basata sull’idea che il processo di consolidamentro del settore bancario italiano continui nel 2021 e che il gruppo Lombardo possa verosimilmente considera una fusione tra eguali con la banca modenese.
Questa prospettiva sarebbe coerente con le dichiarazioni recenti dell’AD Castagna che ha ribadito la propria apertura verso operazioni straordinarie, mentre l’altro istituto che ha recentemente assorbito le filiali del gruppo intesa dovrebbe riuscire a integrarle entro la prossima primavera.
Secondo le stime più accreditate la potenziale creazione di valore in capo ai soci di Banco Bpm di 0,38 euro. E alzano l’utile per azione del 6% nel periodo 2020-23 soprattutto per i multipli ridotti cui scambia il titolo. Il rialzo potenziale del 19% al valore di 2,2 euro come prezzo obiettivo attuale aumenterebbe del 40% considerando un premio M&A.
Per gli analisti del Santander la potenziale combinazione fra i due gruppi sarebbe “fondamentalmente attraente” e potrebbe agire come catalizzatore positivo per il settore. Anche in questo caso non viene valutato il beneficio derivante dalla conversione delle Dta, ma solo dal badwill che emergerebbe dalla fusione. Secondo gli analisti dell’istituto spagnolo: “Che l’Italia abbia un mercato bancario frammentato e abbia bisogno di un consolidamento non è una novità, ma le sfide portate dal Covid-19 rendono la gestione dei costi una priorità ancora maggiore”
Supponendo che le due banche mirino a una copertura del 50% dei nuovi Npl, la realtà combinata Banco Bpm- Bper potrebbe assorbire un ulteriore 15% proprio grazie al badwill. Intanto oggi Banco Bpm cede lo 0,27% a 1,84 euro e 2,79 miliardi di capitalizzazione, mentre Bper scende dello 0,71% a 1,46 euro per 2,08 miliardi e il Ftse Mib viaggia a sua volta in debolezza (-0,35%) (riproduzione riservata)
Gli analisti finanziari di Santander e Intesa Sanpaolo hanno stimato che una fusione tra Banco-BPM e BPER sarebbe convenienta anche in assenza del beneficio fiscale derivante dalla trasformazione delle DTA in crediti fiscali.
Secondo le valutazioni più recenti il prezzo obiettivo su Banco-BPM sarebbe intorno a 2,2 euro con un premio di circa il 20% sui valori attuali. Si tratta di una valutazione basata sull’idea che il processo di consolidamentro del settore bancario italiano continui nel 2021 e che il gruppo Lombardo possa verosimilmente considera una fusione tra eguali con la banca modenese.
Questa prospettiva sarebbe coerente con le dichiarazioni recenti dell’AD Castagna che ha ribadito la propria apertura verso operazioni straordinarie, mentre l’altro istituto che ha recentemente assorbito le filiali del gruppo intesa dovrebbe riuscire a integrarle entro la prossima primavera.
Secondo le stime più accreditate la potenziale creazione di valore in capo ai soci di Banco Bpm di 0,38 euro. E alzano l’utile per azione del 6% nel periodo 2020-23 soprattutto per i multipli ridotti cui scambia il titolo. Il rialzo potenziale del 19% al valore di 2,2 euro come prezzo obiettivo attuale aumenterebbe del 40% considerando un premio M&A.
Per gli analisti del Santander la potenziale combinazione fra i due gruppi sarebbe “fondamentalmente attraente” e potrebbe agire come catalizzatore positivo per il settore. Anche in questo caso non viene valutato il beneficio derivante dalla conversione delle Dta, ma solo dal badwill che emergerebbe dalla fusione. Secondo gli analisti dell’istituto spagnolo: “Che l’Italia abbia un mercato bancario frammentato e abbia bisogno di un consolidamento non è una novità, ma le sfide portate dal Covid-19 rendono la gestione dei costi una priorità ancora maggiore”
Supponendo che le due banche mirino a una copertura del 50% dei nuovi Npl, la realtà combinata Banco Bpm- Bper potrebbe assorbire un ulteriore 15% proprio grazie al badwill. Intanto oggi Banco Bpm cede lo 0,27% a 1,84 euro e 2,79 miliardi di capitalizzazione, mentre Bper scende dello 0,71% a 1,46 euro per 2,08 miliardi e il Ftse Mib viaggia a sua volta in debolezza (-0,35%) (riproduzione riservata)