Durante l’ultima riunione l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo per procedere con la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), con l’obiettivo di firmare a gennaio 2021 la versione rivista del trattato e di avviare il processo di ratifica. In considerazione dei progressi compiuti nella riduzione dei rischi e degli altri provvedimenti discussi si è anche deciso di anticipare all’inizio del 20202 ‘entrata in vigore del meccanismo di Backstop Comune per il fondo unico di risoluzione. Queste decisioni segnano un altro passo importante verso il completamento dell’Unione bancaria.
La riforma svilupperà ulteriormente gli strumenti a disposizione del MES e rafforzerà il suo ruolo nella progettazione, negoziazione e monitoraggio dei programmi di assistenza finanziaria. E’ inoltre prevista la creazione di un dispositivo di sostegno comune al Fondo unico di risoluzione (FSR) sotto forma di una linea di credito del MES che sostituirà lo strumento di ricapitalizzazione diretta, fornendo una rete di sicurezza finanziaria per le risoluzioni bancarie nell’Unione bancaria e contribuirà a proteggere la stabilità finanziaria. Questi cambiamenti rafforzeranno la resilienza e le capacità di risoluzione delle crisi dell’area dell’euro.
Nel 2018 era stato preso un impegno per l’introduzione del backstop comune entro la fine del 2023 a condizione che i rischi nel settore bancario fossero stati sufficientemente ridotti. Secondo i report discussi durante le riunioni tutti gli indicatori di riduzione del rischio sono migliorati in modo significativo, aumentando la resilienza del settore bancario.
Nel complesso, si è osservata una sostanziale riduzione dei Non-Performing Loans (NPL) nel sistema e un continuo aumento della capacità di fondi elegibili a titolo di MREL (Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities), in linea con i benchmark individuati nel 2018 per le valutazioni inerenti l’introduzione anticipata del backstop comune. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie agli sforzi congiunti e significativi del settore bancario, delle autorità di vigilanza e delle autorità degli Stati membri. Le recenti modifiche legislative e le ulteriori azioni hanno continuato a contribuire ad affrontare le questioni ereditate dal sistema bancario dell’UE dalla data di chiusura del rapporto.
Permangono tuttavia alcune vulnerabilità, che si riflettono nei livelli di NPL e nelle carenze di fondi eleggibili ai fini MREL rispetto ai parametri di riferimento concordati. Per affrontarle saranno necessari una combinazione di sforzi supplementari a livello bancario, da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell’ UE.
Inoltre, è probabile che la crisi di Covid interrompa o rallenti temporaneamente le tendenze favorevoli osservate negli ultimi anni. Ciò sottolinea la necessità di monitorare attentamente gli sviluppi e di affrontare le eventuali vulnerabilità rimanenti o emergenti, al fine di mantenere la stabilità finanziaria, proteggendo al contempo i contribuenti, in linea con gli obiettivi fondamentali dell’Unione bancaria.
La riduzione dei NPL e il miglioramento della risolvibilità resteranno quindi una priorità. L’eurogruppo si è impegnato a lavorare per ridurre ulteriormente i rischi nell’Unione bancaria, attraverso una serie di ulteriori provvedimenti.
In particolare è previsto un monitoraggio attivo dei progressi compiuti nella riduzione degli NPL rispetto ai parametri di riferimento concordati e la costruzione di capitale MREL verso gli obiettivi finali sulla base di un regolare reporting dei rischi da parte della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea (BCE) e del Single Resolution Board (SRB).
L’Eurogruppo ha inoltre espresso un giudizio positivo sull’intenzione della Vigilanza bancaria della BCE di mantenere un ampio e completo sforzo per ridurre ulteriormente i rischi, in particolare per le banche soggette a un più rigoroso monitoraggio prudenziale, che continuano a superare la soglia del 5% nel loro rapporto lordo di NPL, assicurando l’attuazione delle strategie di riduzione degli NPL delle banche, nonché attraverso stress test e ispezioni in loco, come parte del suo lavoro globale per affrontare tutti i tipi di vulnerabilità nel settore bancario.
Nel corso della riunione è stato espresso anche elevato interesse per gli stress test a livello UE nel 2021, che dovrebbero valutare la capacità delle banche di rispondere alle sfide attuali, e sottolineiamo l’importanza di prove di stress regolari con una copertura sufficientemente ampia.
E’ stato inoltre manifestato apprezzamento per il lavoro guidato dall’Autorità bancaria europea (EBA) sulle modifiche al quadro di stress test a livello UE per migliorarne la pertinenza, la comparabilità e la trasparenza, tenendo conto delle raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti europea nella sua relazione.
Ulteriore apprezzamento anche alla Commissione per il nuovo piano d’azione sulle NPL, sulla base del Piano d’azione del 2017, incentrato in particolare sullo sviluppo dei mercati secondari e sulla riforma dei quadri di insolvenza. Ciò contribuirà alla stabilità finanziaria e alla tutela dei contribuenti.
La riunione si è conclusa sottolineando l’importanza di garantire che le banche abbiano una capacità interna sufficiente per assorbire le perdite e possano essere messe in liquidazione in modo ordinato.
L’Eurogruppo ha riconosciuto altresì la necessità di migliorare continuamente il quadro di gestione delle crisi d’impresa. In quest’ambito a fronte dello scadere delle eccezioni alla normativa sugli aiuti di stato, dopo la pandemia, l’eurogruppo ha invitato la Commissione a rivedere la normativa sugli aiuti di stato per le banche in modo coerente con quanto deciso in sede di revisione delle norme sulla crisi d’impresa. Entrambe le normative saranno oggetto di discussione a partire dal 2021 e andranno completate entro il 2023, ne consegue che sarà necessario armonizzare i due quadri normativi per garantire oltre alla stabilità del sistema anche un livello appropriato di burden sharing per azionisti e creditori in modo da non gravare ingiustamente sui contribuenti.
Il settore bancario europeo è oggi molto più forte e resistente di dieci anni fa. Durante la crisi pandemica, è stato in grado di mantenere i finanziamenti all’economia, proteggendo così i posti di lavoro e preservando i presupposti economici per una rapida ripresa. Ciò è stato reso possibile dai lavori sull’Unione Bancaria dal 2012. Le decisioni che stiamo prendendo oggi sono un altro passo cruciale in questo senso. Con la riforma del Trattato MES e l’introduzione di un back stop comune rafforziamo la rete di sicurezza che abbiamo creato per i nostri cittadini europei. L’Eurogruppo si impegna a continuare a lavorare per il completamento dell’Unione bancaria e a sviluppare ulteriormente l’Unione economica e monetaria.
Durante l’ultima riunione l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo per procedere con la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), con l’obiettivo di firmare a gennaio 2021 la versione rivista del trattato e di avviare il processo di ratifica. In considerazione dei progressi compiuti nella riduzione dei rischi e degli altri provvedimenti discussi si è anche deciso di anticipare all’inizio del 20202 ‘entrata in vigore del meccanismo di Backstop Comune per il fondo unico di risoluzione. Queste decisioni segnano un altro passo importante verso il completamento dell’Unione bancaria.
La riforma svilupperà ulteriormente gli strumenti a disposizione del MES e rafforzerà il suo ruolo nella progettazione, negoziazione e monitoraggio dei programmi di assistenza finanziaria. E’ inoltre prevista la creazione di un dispositivo di sostegno comune al Fondo unico di risoluzione (FSR) sotto forma di una linea di credito del MES che sostituirà lo strumento di ricapitalizzazione diretta, fornendo una rete di sicurezza finanziaria per le risoluzioni bancarie nell’Unione bancaria e contribuirà a proteggere la stabilità finanziaria. Questi cambiamenti rafforzeranno la resilienza e le capacità di risoluzione delle crisi dell’area dell’euro.
Nel 2018 era stato preso un impegno per l’introduzione del backstop comune entro la fine del 2023 a condizione che i rischi nel settore bancario fossero stati sufficientemente ridotti. Secondo i report discussi durante le riunioni tutti gli indicatori di riduzione del rischio sono migliorati in modo significativo, aumentando la resilienza del settore bancario.
Nel complesso, si è osservata una sostanziale riduzione dei Non-Performing Loans (NPL) nel sistema e un continuo aumento della capacità di fondi elegibili a titolo di MREL (Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities), in linea con i benchmark individuati nel 2018 per le valutazioni inerenti l’introduzione anticipata del backstop comune. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie agli sforzi congiunti e significativi del settore bancario, delle autorità di vigilanza e delle autorità degli Stati membri. Le recenti modifiche legislative e le ulteriori azioni hanno continuato a contribuire ad affrontare le questioni ereditate dal sistema bancario dell’UE dalla data di chiusura del rapporto.
Permangono tuttavia alcune vulnerabilità, che si riflettono nei livelli di NPL e nelle carenze di fondi eleggibili ai fini MREL rispetto ai parametri di riferimento concordati. Per affrontarle saranno necessari una combinazione di sforzi supplementari a livello bancario, da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell’ UE.
Inoltre, è probabile che la crisi di Covid interrompa o rallenti temporaneamente le tendenze favorevoli osservate negli ultimi anni. Ciò sottolinea la necessità di monitorare attentamente gli sviluppi e di affrontare le eventuali vulnerabilità rimanenti o emergenti, al fine di mantenere la stabilità finanziaria, proteggendo al contempo i contribuenti, in linea con gli obiettivi fondamentali dell’Unione bancaria.
La riduzione dei NPL e il miglioramento della risolvibilità resteranno quindi una priorità. L’eurogruppo si è impegnato a lavorare per ridurre ulteriormente i rischi nell’Unione bancaria, attraverso una serie di ulteriori provvedimenti.
In particolare è previsto un monitoraggio attivo dei progressi compiuti nella riduzione degli NPL rispetto ai parametri di riferimento concordati e la costruzione di capitale MREL verso gli obiettivi finali sulla base di un regolare reporting dei rischi da parte della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea (BCE) e del Single Resolution Board (SRB).
L’Eurogruppo ha inoltre espresso un giudizio positivo sull’intenzione della Vigilanza bancaria della BCE di mantenere un ampio e completo sforzo per ridurre ulteriormente i rischi, in particolare per le banche soggette a un più rigoroso monitoraggio prudenziale, che continuano a superare la soglia del 5% nel loro rapporto lordo di NPL, assicurando l’attuazione delle strategie di riduzione degli NPL delle banche, nonché attraverso stress test e ispezioni in loco, come parte del suo lavoro globale per affrontare tutti i tipi di vulnerabilità nel settore bancario.
Nel corso della riunione è stato espresso anche elevato interesse per gli stress test a livello UE nel 2021, che dovrebbero valutare la capacità delle banche di rispondere alle sfide attuali, e sottolineiamo l’importanza di prove di stress regolari con una copertura sufficientemente ampia.
E’ stato inoltre manifestato apprezzamento per il lavoro guidato dall’Autorità bancaria europea (EBA) sulle modifiche al quadro di stress test a livello UE per migliorarne la pertinenza, la comparabilità e la trasparenza, tenendo conto delle raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti europea nella sua relazione.
Ulteriore apprezzamento anche alla Commissione per il nuovo piano d’azione sulle NPL, sulla base del Piano d’azione del 2017, incentrato in particolare sullo sviluppo dei mercati secondari e sulla riforma dei quadri di insolvenza. Ciò contribuirà alla stabilità finanziaria e alla tutela dei contribuenti.
La riunione si è conclusa sottolineando l’importanza di garantire che le banche abbiano una capacità interna sufficiente per assorbire le perdite e possano essere messe in liquidazione in modo ordinato.
L’Eurogruppo ha riconosciuto altresì la necessità di migliorare continuamente il quadro di gestione delle crisi d’impresa. In quest’ambito a fronte dello scadere delle eccezioni alla normativa sugli aiuti di stato, dopo la pandemia, l’eurogruppo ha invitato la Commissione a rivedere la normativa sugli aiuti di stato per le banche in modo coerente con quanto deciso in sede di revisione delle norme sulla crisi d’impresa. Entrambe le normative saranno oggetto di discussione a partire dal 2021 e andranno completate entro il 2023, ne consegue che sarà necessario armonizzare i due quadri normativi per garantire oltre alla stabilità del sistema anche un livello appropriato di burden sharing per azionisti e creditori in modo da non gravare ingiustamente sui contribuenti.
Il settore bancario europeo è oggi molto più forte e resistente di dieci anni fa. Durante la crisi pandemica, è stato in grado di mantenere i finanziamenti all’economia, proteggendo così i posti di lavoro e preservando i presupposti economici per una rapida ripresa. Ciò è stato reso possibile dai lavori sull’Unione Bancaria dal 2012. Le decisioni che stiamo prendendo oggi sono un altro passo cruciale in questo senso. Con la riforma del Trattato MES e l’introduzione di un back stop comune rafforziamo la rete di sicurezza che abbiamo creato per i nostri cittadini europei. L’Eurogruppo si impegna a continuare a lavorare per il completamento dell’Unione bancaria e a sviluppare ulteriormente l’Unione economica e monetaria.