Ristrutturare casa a costo zero. Una “promessa” contenuta nel decreto rilancio (DI 34/2020) che permetterà di avere una detrazione del 110% per chi effettua una serie di interventi di miglioramento energetico, riduzione del rischio sismico, installazione di fotovoltaici e altro ancora.
La validità è per le spese che andranno dal 1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 (prorogato).
Queste potranno essere recuperate in cinque anni oppure si potranno trasformare in sconto in fattura o, ancora, sarà possibile cederlo a banche e fornitori.
La ragione di questa scelta è semplice: una crisi così non si è vista nella storia recente dell’Italia. Un’emergenza sanitaria alla quale è seguita subito dopo una di tipo economico. Per rimettere in moto l’economia del Paese dopo la pandemia da Covid 19 il governo ha fin da marzo proposto uno strumento per rilanciare uno dei settori andato letteralmente quasi in blocco totale. Quello dell’edilizia dunque è stato riattivato permettendo anche ai cittadini un notevole risparmio.
Questi sono gli interventi trainanti che, eseguiti tutti insieme o soltanto singolarmente, riguardano il decreto legge rilancio (DI 34/2020) che ha introdotto una nuova percentuale di detrazione Irpef e Ires del 110% nell’ambito degli interventi per il risparmio energetico “qualificato” e che riguardava già l’ecobonus per interventi simili aveva già percentuali agevolate che andavano dal 50% al 85% in relazione alla tipologia di lavoro svolto. Ecco, dunque, la bussola che va a sintetizzare i casi più comuni e semplifica il percorso per intervenire sulla propria casa ottenendo il risparmio massimo.
Andando nello specifico ci sono tre interventi nei quali è previsto il superbonus: interventi di sostituzione dell’impianto di condizionamento invernale in fabbricati costituiti da più unità immobiliari, interventi ristrutturazione profonda per isolare e coibentare le superfici opache e interventi di sostituzione dell’impianto termico di riscaldamento in singole unità immobiliari.
Questi interventi sono definiti trainanti perché possono estendere l’aliquota del 110% anche alle detrazioni per l’ecobonus già previsto fin dei provvedimenti adottati dal 2013.
Per poter beneficiare del 110% sui tre interventi trainanti e su quelli tipicamente agevolati all’ecobonus dell’articolo 14 del DI 63/2013 dovranno essere presentati una serie di documenti: progetto, relazione di conformità prima dell’inizio dei lavori, attestato di qualificazione energetica (questo a chiusura lavori) e attestato di prestazione energetica (meglio conosciuto con la sigla APE).
Questo però non basta. Sempre per i tre interventi trainanti e per quelli dell’ecobonus, si può ottenere il 110% di detrazione solo con il doppio salto di classe energetica. Non basta dunque salire alla classe energetica superiore. Questo si potrà dimostrare proprio con l’Ape, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.
Anche gli impianti fotovoltaici sono agevolati al 110% se installati con almeno uno dei tre interventi trainanti previsti. Al 110% anche la detrazione che riguarda l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, sempre che tale intervento sia fatto insieme agli interventi trainanti energetici.
Gli interventi previsti nei condomini.
Far partire i lavori senza dover anticipare un euro. Tutte le opportunità tra cessione del credito e sconto in fattura.
Ristrutturare casa a costo zero. Una “promessa” contenuta nel decreto rilancio (DI 34/2020) che permetterà di avere una detrazione del 110% per chi effettua una serie di interventi di miglioramento energetico, riduzione del rischio sismico, installazione di fotovoltaici e altro ancora.
La validità è per le spese che andranno dal 1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 (prorogato).
Queste potranno essere recuperate in cinque anni oppure si potranno trasformare in sconto in fattura o, ancora, sarà possibile cederlo a banche e fornitori.
La ragione di questa scelta è semplice: una crisi così non si è vista nella storia recente dell’Italia. Un’emergenza sanitaria alla quale è seguita subito dopo una di tipo economico. Per rimettere in moto l’economia del Paese dopo la pandemia da Covid 19 il governo ha fin da marzo proposto uno strumento per rilanciare uno dei settori andato letteralmente quasi in blocco totale. Quello dell’edilizia dunque è stato riattivato permettendo anche ai cittadini un notevole risparmio.
Questi sono gli interventi trainanti che, eseguiti tutti insieme o soltanto singolarmente, riguardano il decreto legge rilancio (DI 34/2020) che ha introdotto una nuova percentuale di detrazione Irpef e Ires del 110% nell’ambito degli interventi per il risparmio energetico “qualificato” e che riguardava già l’ecobonus per interventi simili aveva già percentuali agevolate che andavano dal 50% al 85% in relazione alla tipologia di lavoro svolto. Ecco, dunque, la bussola che va a sintetizzare i casi più comuni e semplifica il percorso per intervenire sulla propria casa ottenendo il risparmio massimo.
Andando nello specifico ci sono tre interventi nei quali è previsto il superbonus: interventi di sostituzione dell’impianto di condizionamento invernale in fabbricati costituiti da più unità immobiliari, interventi ristrutturazione profonda per isolare e coibentare le superfici opache e interventi di sostituzione dell’impianto termico di riscaldamento in singole unità immobiliari.
Questi interventi sono definiti trainanti perché possono estendere l’aliquota del 110% anche alle detrazioni per l’ecobonus già previsto fin dei provvedimenti adottati dal 2013.
Per poter beneficiare del 110% sui tre interventi trainanti e su quelli tipicamente agevolati all’ecobonus dell’articolo 14 del DI 63/2013 dovranno essere presentati una serie di documenti: progetto, relazione di conformità prima dell’inizio dei lavori, attestato di qualificazione energetica (questo a chiusura lavori) e attestato di prestazione energetica (meglio conosciuto con la sigla APE).
Questo però non basta. Sempre per i tre interventi trainanti e per quelli dell’ecobonus, si può ottenere il 110% di detrazione solo con il doppio salto di classe energetica. Non basta dunque salire alla classe energetica superiore. Questo si potrà dimostrare proprio con l’Ape, rilasciato da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.
Anche gli impianti fotovoltaici sono agevolati al 110% se installati con almeno uno dei tre interventi trainanti previsti. Al 110% anche la detrazione che riguarda l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, sempre che tale intervento sia fatto insieme agli interventi trainanti energetici.
Gli interventi previsti nei condomini.
Far partire i lavori senza dover anticipare un euro. Tutte le opportunità tra cessione del credito e sconto in fattura.