Il Tesoro italiano sta lavorando ad un pacchetto di incentivi per attrarre potenziali acquirenti per il Monte dei Paschi, tra cui un piano di sistemazione delle controversie legali pendenti che al momento costituiscono l’ostacolo principale alla vendita dell’istituo nazionalizzato nel 2017.
Sfidando l’opposizione politica e sindacale, il Tesoro sta portando avanti i piani per dismettere il 68% della banca toscana, in linea con gli impegni presi nel momento in cui l’Unione Europea ha approvato il salvataggio da 8 miliardi di euro.
Ad oggi secondo fonti accreditate il fabbisogno di capitale della banca, tenuto conto delle perdite già conclamate, potrebbe ammontare a circa 2 miliardi a fronte di una capitalizzazione di borsa di circa 1,3 miliardi. La scorsa settimana è stato diffuso un bando per selezionare advisor finanziari e legali al finde di gestire la dismissione della partecipazione in MPS.
Secondo indiscrezioni riportate da Reuters, al fine di agevolare la successiva vendita della propria partecipazione, il tesoro starebbe pianificando il trasferimento dei rischi legali ad un’altra entità di proprietà statale insieme a quasi 1 miliardo di euro di fondi accantonamento
Fintecna, holding finanziaria controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP), è considerata una possibile candidata ad assumere i rischi legali di MPS. L’ipotesi di trasferimento ad una società di nuova costituzione sarebbe stata scartata perchè non avrebbe fornito garanzie adeguate in merito alla liberazione definitiva dell’istituto. Per la legge italiana, infatti, nel caso l’entità che assume il rischio delle cause passive non disponesse di risorse finanziarie adeguate per farvi fronte, MPS rimarrebbe responsabile.
La sistemazione del rischio legale seguirebbe pertanto uno schema simile a quello utilizzato dal Tesoro per liberare MPS dalla maggior parte dei suoi crediti deteriorati con l’aiuto di AMCO, l’ente pubblico che gestisce i crediti deteriorati. Tale operazione, che dovrebbe essere completata entro il 1° dicembre, richiede 1,1 miliardi di euro di capitale proprio di MPS.
Nel complesso, il pacchetto per rendere MPS appedibile per un potenziale acquirente include un beneficio fiscale per circa 3 miliardi e la sottoscrizione di un aumento di capitale in caso di fusione con passaggio della maggioranz a un soggetto terzo.
Il Tesoro italiano sta lavorando ad un pacchetto di incentivi per attrarre potenziali acquirenti per il Monte dei Paschi, tra cui un piano di sistemazione delle controversie legali pendenti che al momento costituiscono l’ostacolo principale alla vendita dell’istituo nazionalizzato nel 2017.
Sfidando l’opposizione politica e sindacale, il Tesoro sta portando avanti i piani per dismettere il 68% della banca toscana, in linea con gli impegni presi nel momento in cui l’Unione Europea ha approvato il salvataggio da 8 miliardi di euro.
Ad oggi secondo fonti accreditate il fabbisogno di capitale della banca, tenuto conto delle perdite già conclamate, potrebbe ammontare a circa 2 miliardi a fronte di una capitalizzazione di borsa di circa 1,3 miliardi. La scorsa settimana è stato diffuso un bando per selezionare advisor finanziari e legali al finde di gestire la dismissione della partecipazione in MPS.
Secondo indiscrezioni riportate da Reuters, al fine di agevolare la successiva vendita della propria partecipazione, il tesoro starebbe pianificando il trasferimento dei rischi legali ad un’altra entità di proprietà statale insieme a quasi 1 miliardo di euro di fondi accantonamento
Fintecna, holding finanziaria controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP), è considerata una possibile candidata ad assumere i rischi legali di MPS. L’ipotesi di trasferimento ad una società di nuova costituzione sarebbe stata scartata perchè non avrebbe fornito garanzie adeguate in merito alla liberazione definitiva dell’istituto. Per la legge italiana, infatti, nel caso l’entità che assume il rischio delle cause passive non disponesse di risorse finanziarie adeguate per farvi fronte, MPS rimarrebbe responsabile.
La sistemazione del rischio legale seguirebbe pertanto uno schema simile a quello utilizzato dal Tesoro per liberare MPS dalla maggior parte dei suoi crediti deteriorati con l’aiuto di AMCO, l’ente pubblico che gestisce i crediti deteriorati. Tale operazione, che dovrebbe essere completata entro il 1° dicembre, richiede 1,1 miliardi di euro di capitale proprio di MPS.
Nel complesso, il pacchetto per rendere MPS appedibile per un potenziale acquirente include un beneficio fiscale per circa 3 miliardi e la sottoscrizione di un aumento di capitale in caso di fusione con passaggio della maggioranz a un soggetto terzo.