La IPO di Ant Financial (leggi il nostro articolo) è stata sospesa dalle autorità cinesi. Secondo quanto riportato dal FInancial Times, il rinvio della quotazione potrebbe durare anche 6 mesi.
La notizia è stata diffusa poche ore dopo la convocazione di Jack Ma, fondatore di Alibaba (società che controlla Ant Financial), insieme al presidente di Ant, Eric Jing, e dell’amministratore delegato, Simon Hu per un “colloquio” con i rappresentanti della banca centrale e l’autorità che vigila sulla Borsa.
In molti hanno collegato lo stop alla quotazione con alcune esternazioni dello stesso MA che in ottobre aveva criticato le banche cinesi attribuendo loro una mentalità da banco dei pegni distante anni luce dalla modernizzazione rivoluzionare realizzata da Ant nella concessione di credito senza garanzie.
Le motivazioni ufficiali addotte per la sospensione fanno riferimento ad alcuni requisiti mancanti in tema di “divulgazione delle informazioni”, in particolare i potenziali investitori non sarebbero stati adeguatamenti informati su alcuni recenti cambiamenti del quadro regolamentare.
In realtà, è possibile che il governo abbia deciso si fermare Ant Group perchè riesce ad aggirare il controllo pervasivo esercitato sul settore del credito. Tutte le principali banche del paese sono infatti controllate dallo stato che gli consente di ottenere margini rilevanti sulla raccolta presso i risparmiatori privati e le utilizza per finanziare investimenti pubblici e aziende che godono il favore del governo.
La IPO di Ant Financial (leggi il nostro articolo) è stata sospesa dalle autorità cinesi. Secondo quanto riportato dal FInancial Times, il rinvio della quotazione potrebbe durare anche 6 mesi.
La notizia è stata diffusa poche ore dopo la convocazione di Jack Ma, fondatore di Alibaba (società che controlla Ant Financial), insieme al presidente di Ant, Eric Jing, e dell’amministratore delegato, Simon Hu per un “colloquio” con i rappresentanti della banca centrale e l’autorità che vigila sulla Borsa.
In molti hanno collegato lo stop alla quotazione con alcune esternazioni dello stesso MA che in ottobre aveva criticato le banche cinesi attribuendo loro una mentalità da banco dei pegni distante anni luce dalla modernizzazione rivoluzionare realizzata da Ant nella concessione di credito senza garanzie.
Le motivazioni ufficiali addotte per la sospensione fanno riferimento ad alcuni requisiti mancanti in tema di “divulgazione delle informazioni”, in particolare i potenziali investitori non sarebbero stati adeguatamenti informati su alcuni recenti cambiamenti del quadro regolamentare.
In realtà, è possibile che il governo abbia deciso si fermare Ant Group perchè riesce ad aggirare il controllo pervasivo esercitato sul settore del credito. Tutte le principali banche del paese sono infatti controllate dallo stato che gli consente di ottenere margini rilevanti sulla raccolta presso i risparmiatori privati e le utilizza per finanziare investimenti pubblici e aziende che godono il favore del governo.