Il governatore della banca d’Italia Ignazio Visco, nel corso di una relazione tenuta ad un evento organizzato da “il Foglio”, è intervenuto in merito all’ utilizzo di maggiore flessibilità nell’applicazione delle regole di vigilanza a fronte del difficile contesto congiunturale (leggi il nostro articolo) che le banche si trovano ad affrontare.
Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria la BCE ha invitato le banche ad utilizzare in modo opportuno la flessibilità consentita dalla normativa vigente, per evitare effetti prociclici sull’offerta di finanziamenti, che potrebbero produrre un ulteriore peggioramento della qualita’ del credito.
Cionondimento, qualsiasi ipotesi di flessibilità incontra un limite naturale nella necessita‘ di non rinviare l’emersione delle perdite sui crediti anticipando per quanto possibile parte delle rettifiche di valore prima che le insolvenze si manifestino in modo conclamato. In particolare è necessario contrastare il rischio che si possa nuovamente accumulare nei bilanci delle banche un eccesso di crediti deteriorati non adeguatamente svalutati:
“Bisogna evitare di ritrovarsi in situazioni simili a quella che abbiamo vissuto subito dopo la crisi dei debiti sovrani, quando solo dopo una decisa azione da parte della Vigilanza – e non poche resistenze da parte degli intermediari – vennero effettivamente e significativamente aumentate le rettifiche di valore“.
Il governatore della banca d’Italia Ignazio Visco, nel corso di una relazione tenuta ad un evento organizzato da “il Foglio”, è intervenuto in merito all’ utilizzo di maggiore flessibilità nell’applicazione delle regole di vigilanza a fronte del difficile contesto congiunturale (leggi il nostro articolo) che le banche si trovano ad affrontare.
Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria la BCE ha invitato le banche ad utilizzare in modo opportuno la flessibilità consentita dalla normativa vigente, per evitare effetti prociclici sull’offerta di finanziamenti, che potrebbero produrre un ulteriore peggioramento della qualita’ del credito.
Cionondimento, qualsiasi ipotesi di flessibilità incontra un limite naturale nella necessita‘ di non rinviare l’emersione delle perdite sui crediti anticipando per quanto possibile parte delle rettifiche di valore prima che le insolvenze si manifestino in modo conclamato. In particolare è necessario contrastare il rischio che si possa nuovamente accumulare nei bilanci delle banche un eccesso di crediti deteriorati non adeguatamente svalutati:
“Bisogna evitare di ritrovarsi in situazioni simili a quella che abbiamo vissuto subito dopo la crisi dei debiti sovrani, quando solo dopo una decisa azione da parte della Vigilanza – e non poche resistenze da parte degli intermediari – vennero effettivamente e significativamente aumentate le rettifiche di valore“.