Il gruppo Enel avvia il business dei pagamenti in Italia. La commercializzazione prenderà il via da metà ottobre, in modo graduale. Dapprima con i clienti del gruppo (30 milioni in Italia, 75 milioni a livello globale) e poi si avventurerà alla conquista di un mercato che, soltanto in termini di bollettini di varia natura oggi pagati fisicamente allo sportello, muove 300 milioni di transazioni all’anno.
EnelX Pay è il nome della nuova App lanciata da EnelX Financial Services che sarà il perno del nuovo braccio operativo sui pagamenti. Il modello di business con il quale gruppo elettrico si appresta a contendere clienti alle banche e alle Poste – oltre che alle altre utility – non è quello di una Fintech, ma di una Big Tech che sfrutta le potenzialità dell’abbinamento tra tecnologia (Fintech) e un ingente portafoglio di clienti. Il punto di partenza, come del resto per utility già entrate su questo mercato come Iren attraverso IrenPay, sarà portare il cliente sul pagamento digitale, disintermediando la banca e quindi eliminando l’addebito in conto corrente, e consentendo di pagare tramite App le bollette di energia elettrica e gas. EnelX Pay offrirà al cliente un conto corrente digitale, con un proprio Iban, ed emetterà carte di debito prepagate. L’approccio del gruppo elettrico (che si è avvalso come altri operatori del supporto di Sia) è quello di fidelizzare i clienti (o attrarne nuovi) con il canale digitale e prepararsi al traghettamento verso un sistema cashless. Al contempo, però, viene lasciato aperto il canale fisico, con i 5 mila punti di pagamento della rete Punto Puoi di PayTipper (in futuro saranno integrati con i negozi Enel), la società acquisita alla fine dello scorso anno e il cui valore aggiunto è nella tecnologia che le ha consentito di replicare il modello del pagamento dei bollettini di Poste Italiane (bollette, mav, multe etc); a loro, ad esempio, si appoggia il sistema di Satispay.
«La nostra strategia è quella anticipare gli altri operatori che si stanno muovendo nel comparto dei pagamenti, ma anche di competere in settori come quello bancario e postale, per la parte dei servizi finanziari – spiega Francesco Venturini, ceo di EnelX -. In Italia i pagamenti fisici su bollettini muovono 300 milioni di transazioni ogni anno. Se si calcola che in media ognuna di queste transazioni ha una fee di 1,5 euro è evidente il giro d’affari che vi è collegato. Noi originiamo 100 milioni di queste transazioni (180 milioni le bollette emesse da Enel, di cui oltre la metà saldate con pagamenti fisici, ndr). Il nostro obiettivo è portare sulla piattaforma di EnelX Pay i nostri clienti e possibilmente attrarne altri». Per accedere alla App è sufficiente registrarsi: si possono gestire i pagamenti anche mantenendo il proprio conto bancario. EnelXPay offre il servizio di aggregazione dei conti, valutando i diversi flussi e spese di un cliente per poi proporre soluzioni per ridurre gli sprechi. Ma l’utente può anche decidere di aprire un conto sull’App dell’utility e far accreditare qui lo stipendio. «Il costo è dieci volte inferiore rispetto ai conti bancari – racconta Giulio Carone, ceo di Enel X Financial Services, la società che in prospettiva gestirà questo business per tutto il gruppo a livello globale -. Noi siamo stati autorizzati dalla Banca d’Italia come istituto di moneta elettronica, possiamo gestire conti e carte, ma non la raccolta. I fondi dei nostri conti correnti saranno segregati presso un istituto di credito, IntesaSanPaolo, che verrà remunerato per questo servizio. Il cliente potrà investire la liquidità, anche quella derivante dai risparmi che noi possiamo suggerire, investendola in servizi di risparmio gestito che forniremo attraverso Euclidea, una Fintech con la quale stiamo chiudendo un accordo. Forniremo altri servizi, come quelli assicurativi». Le carte di debito risponderanno alle esigenze dei clienti che non vogliono gestire su App e cellulari i pagamenti. È previsto anche il lancio di prepagate per minori, dotate di un sistema di parental control, con limiti di spesa e categorie merceologiche predefinite. Le carte di debito saranno funzionali anche a servire un altro fronte, dalle potenzialità enormi, nel quale Enel X è leader: le infrastrutture per la mobilità elettrica. «Possiamo utilizzare le potenzialità dei pagamenti per tutti i servizi offerti da Enel X per la casa, come l’acquisto condizionatori, l’efficienza energetica, le funzionalità di Homix (che si avvale di Alexa Amazon), ma soprattutto per l’e-mobility», spiega Matteo Concas, ex manager banca N26, e ora responsabile soluzioni finanziarie di EnelX. Potenzialità, considerata la “portabilità” in Europa della licenza Imel, che l’utility utilizzerà per la piattaforma europea Hubject, che gestisce in una sorta di confederazione le colonnine di 700 operatori e una rete di 200 mila punti di ricarica (l’utility ne è azionista assieme alle maggiori case automobilistiche). «Enel X gestirà tutte le transazioni finanziarie di questa piattaforma con un sistema di roaming», chiosa Concas. In prospettiva, EnelX utilizzerà, nel rispetto delle norma sulla privacy, il forte know how che il gruppo ha sviluppato nei sistemi di “data analytics” per studiare e profilare i clienti. Proprio come una Big Tech.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Il gruppo Enel avvia il business dei pagamenti in Italia. La commercializzazione prenderà il via da metà ottobre, in modo graduale. Dapprima con i clienti del gruppo (30 milioni in Italia, 75 milioni a livello globale) e poi si avventurerà alla conquista di un mercato che, soltanto in termini di bollettini di varia natura oggi pagati fisicamente allo sportello, muove 300 milioni di transazioni all’anno.
EnelX Pay è il nome della nuova App lanciata da EnelX Financial Services che sarà il perno del nuovo braccio operativo sui pagamenti. Il modello di business con il quale gruppo elettrico si appresta a contendere clienti alle banche e alle Poste – oltre che alle altre utility – non è quello di una Fintech, ma di una Big Tech che sfrutta le potenzialità dell’abbinamento tra tecnologia (Fintech) e un ingente portafoglio di clienti. Il punto di partenza, come del resto per utility già entrate su questo mercato come Iren attraverso IrenPay, sarà portare il cliente sul pagamento digitale, disintermediando la banca e quindi eliminando l’addebito in conto corrente, e consentendo di pagare tramite App le bollette di energia elettrica e gas. EnelX Pay offrirà al cliente un conto corrente digitale, con un proprio Iban, ed emetterà carte di debito prepagate. L’approccio del gruppo elettrico (che si è avvalso come altri operatori del supporto di Sia) è quello di fidelizzare i clienti (o attrarne nuovi) con il canale digitale e prepararsi al traghettamento verso un sistema cashless. Al contempo, però, viene lasciato aperto il canale fisico, con i 5 mila punti di pagamento della rete Punto Puoi di PayTipper (in futuro saranno integrati con i negozi Enel), la società acquisita alla fine dello scorso anno e il cui valore aggiunto è nella tecnologia che le ha consentito di replicare il modello del pagamento dei bollettini di Poste Italiane (bollette, mav, multe etc); a loro, ad esempio, si appoggia il sistema di Satispay.
«La nostra strategia è quella anticipare gli altri operatori che si stanno muovendo nel comparto dei pagamenti, ma anche di competere in settori come quello bancario e postale, per la parte dei servizi finanziari – spiega Francesco Venturini, ceo di EnelX -. In Italia i pagamenti fisici su bollettini muovono 300 milioni di transazioni ogni anno. Se si calcola che in media ognuna di queste transazioni ha una fee di 1,5 euro è evidente il giro d’affari che vi è collegato. Noi originiamo 100 milioni di queste transazioni (180 milioni le bollette emesse da Enel, di cui oltre la metà saldate con pagamenti fisici, ndr). Il nostro obiettivo è portare sulla piattaforma di EnelX Pay i nostri clienti e possibilmente attrarne altri». Per accedere alla App è sufficiente registrarsi: si possono gestire i pagamenti anche mantenendo il proprio conto bancario. EnelXPay offre il servizio di aggregazione dei conti, valutando i diversi flussi e spese di un cliente per poi proporre soluzioni per ridurre gli sprechi. Ma l’utente può anche decidere di aprire un conto sull’App dell’utility e far accreditare qui lo stipendio. «Il costo è dieci volte inferiore rispetto ai conti bancari – racconta Giulio Carone, ceo di Enel X Financial Services, la società che in prospettiva gestirà questo business per tutto il gruppo a livello globale -. Noi siamo stati autorizzati dalla Banca d’Italia come istituto di moneta elettronica, possiamo gestire conti e carte, ma non la raccolta. I fondi dei nostri conti correnti saranno segregati presso un istituto di credito, IntesaSanPaolo, che verrà remunerato per questo servizio. Il cliente potrà investire la liquidità, anche quella derivante dai risparmi che noi possiamo suggerire, investendola in servizi di risparmio gestito che forniremo attraverso Euclidea, una Fintech con la quale stiamo chiudendo un accordo. Forniremo altri servizi, come quelli assicurativi». Le carte di debito risponderanno alle esigenze dei clienti che non vogliono gestire su App e cellulari i pagamenti. È previsto anche il lancio di prepagate per minori, dotate di un sistema di parental control, con limiti di spesa e categorie merceologiche predefinite. Le carte di debito saranno funzionali anche a servire un altro fronte, dalle potenzialità enormi, nel quale Enel X è leader: le infrastrutture per la mobilità elettrica. «Possiamo utilizzare le potenzialità dei pagamenti per tutti i servizi offerti da Enel X per la casa, come l’acquisto condizionatori, l’efficienza energetica, le funzionalità di Homix (che si avvale di Alexa Amazon), ma soprattutto per l’e-mobility», spiega Matteo Concas, ex manager banca N26, e ora responsabile soluzioni finanziarie di EnelX. Potenzialità, considerata la “portabilità” in Europa della licenza Imel, che l’utility utilizzerà per la piattaforma europea Hubject, che gestisce in una sorta di confederazione le colonnine di 700 operatori e una rete di 200 mila punti di ricarica (l’utility ne è azionista assieme alle maggiori case automobilistiche). «Enel X gestirà tutte le transazioni finanziarie di questa piattaforma con un sistema di roaming», chiosa Concas. In prospettiva, EnelX utilizzerà, nel rispetto delle norma sulla privacy, il forte know how che il gruppo ha sviluppato nei sistemi di “data analytics” per studiare e profilare i clienti. Proprio come una Big Tech.
Fonte: Il Sole 24 Ore