Il Montepaschi ha ricevuto la decisione finale del provvedimento autorizzativo, da parte della Bce, in merito all’operazione di scissione di un compendio costituito, tra l’altro, da crediti deteriorati in favore di Amco. Si tratta della conferma del via libera informale ricevuto il 27 agosto.
Mps potrà quindi procedere con l’operazione alle condizioni già indicate dal regolatore. L’autorizzazione è condizionata al fatto che l’istituto senese, prima della data di efficacia della scissione, emetta a condizioni di mercato strumenti subordinati per almeno 250 milioni di euro, ammissibili per l’inclusione nel patrimonio di base di classe 2 per l’intero importo nominale. La banca deve quindi fornire alla Bce una prova adeguata dell’impegno vincolante, da parte di uno o più investitori di adeguato standing, a sottoscrivere entro fine anno il Tier2.
Ci deve essere, poi, un decreto legge o un decreto legislativo, ovvero una legge ordinaria alla data di efficacia della scissione, che accantoni i fondi pubblici necessari per la sottoscrizione di strumenti di capitale emessi a condizioni di mercato da qualsiasi società pubblica italiana. Il tutto per consentire al Tesoro di sottoscrivere, nei limiti dei fondi pubblici accantonati, fino al 70% dell’importo degli strumenti di capitale emessi. E questo fermo restando che almeno il 30% del relativo importo dovrà essere sottoscritto da investitori privati. Il ministero, azionista con il 68% del capitale, dovrà uscire dal capitale della banca.
Il Monte dovrà quindi fornire all’Eurotower, prima della data di efficacia della scissione, almeno tre comfort letters emesse da diverse banche d’investimento, confermando che, secondo le rispettive analisi e stime, Mps sarebbe ragionevolmente in grado di far sottoscrivere da investitori privati almeno il 30% dell’importo degli strumenti Tier 1 aggiuntivi potenzialmente emessi. Infine servirà l’approvazione, da parte dell’assemblea straordinaria dell’istituto, delle modifiche statutarie necessarie all’efficacia della scissione.
Fonte: Italia Oggi
Il Montepaschi ha ricevuto la decisione finale del provvedimento autorizzativo, da parte della Bce, in merito all’operazione di scissione di un compendio costituito, tra l’altro, da crediti deteriorati in favore di Amco. Si tratta della conferma del via libera informale ricevuto il 27 agosto.
Mps potrà quindi procedere con l’operazione alle condizioni già indicate dal regolatore. L’autorizzazione è condizionata al fatto che l’istituto senese, prima della data di efficacia della scissione, emetta a condizioni di mercato strumenti subordinati per almeno 250 milioni di euro, ammissibili per l’inclusione nel patrimonio di base di classe 2 per l’intero importo nominale. La banca deve quindi fornire alla Bce una prova adeguata dell’impegno vincolante, da parte di uno o più investitori di adeguato standing, a sottoscrivere entro fine anno il Tier2.
Ci deve essere, poi, un decreto legge o un decreto legislativo, ovvero una legge ordinaria alla data di efficacia della scissione, che accantoni i fondi pubblici necessari per la sottoscrizione di strumenti di capitale emessi a condizioni di mercato da qualsiasi società pubblica italiana. Il tutto per consentire al Tesoro di sottoscrivere, nei limiti dei fondi pubblici accantonati, fino al 70% dell’importo degli strumenti di capitale emessi. E questo fermo restando che almeno il 30% del relativo importo dovrà essere sottoscritto da investitori privati. Il ministero, azionista con il 68% del capitale, dovrà uscire dal capitale della banca.
Il Monte dovrà quindi fornire all’Eurotower, prima della data di efficacia della scissione, almeno tre comfort letters emesse da diverse banche d’investimento, confermando che, secondo le rispettive analisi e stime, Mps sarebbe ragionevolmente in grado di far sottoscrivere da investitori privati almeno il 30% dell’importo degli strumenti Tier 1 aggiuntivi potenzialmente emessi. Infine servirà l’approvazione, da parte dell’assemblea straordinaria dell’istituto, delle modifiche statutarie necessarie all’efficacia della scissione.
Fonte: Italia Oggi