I consumi sono stati letteralmente stravolti in questo periodo di lockdown forzato, molti settori hanno lamentato un calo delle vendite ed una ripresa difficile ancora ora nonostante la riapertura degli esercizi ed il ritorno, seppur graduale, alla normalità. Ma vi è un settore in cui la tendenza è opposta, vi è stata infatti una vera e propria rivincita dei prodotti biologici. A rendere noti gli effetti della pandemia da Covid 19 sul comparto alimentare bio è stato l’aggiornamento dei dati Nielsen di fine giugno che dimostra come nei primi sei mesi del 2020 vi sia stata una crescita considerevole del settore biologico, nonostante l’anno particolare.
I consumatori, vuoi per la ricerca di maggiore sicurezza anche nei cibi, vuoi per un’attenzione maggiore alla salute, hanno premiato gli alimenti biologici. Lo evidenzia nel dettaglio l’indagine realizzata da Nielsen in collaborazione con Assobio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali. Secondo i dati a marzo 2020 le vendite nella grande distribuzione di alimenti biologici sono cresciute del 19,6%, con picchi nei discount (+23,7%) e nei piccoli supermercati di quartiere (+26,2%).
La ricerca ha evidenziato come il comparto bio sia in controtendenza rispetto ai consumi generali ed abbia continuato a crescere specie a Marzo di quest’anno.
Nello specifico si legge nel rapporto che i prodotti che sono andati per la maggiore ed hanno fatto alzare il livello delle vendite sono stati soprattutto quelli relativi all’ortofrutta “con una crescita del 24,8% rispetto a marzo 2019 (un valore ancora più significativo, se si considera che le vendite di quella non biologica sono cresciute “solo” del 18.2%)”. Altrettanto considerevoli gli incrementi relativi alle vendite di carne biologica: “le carni biologiche bovina e di pollo hanno visto un aumento dei consumi addirittura del 42,2% (contro un incremento della carne non biologica “solo” del 29%). E sono risultati in forte crescita anche i surgelati bio: +44,8% contro un +29,5% di quelli convenzionali”.
Roberto Zanoni, Presidente di Assobio, illustrando i dati dell’indagine ha evidenziato che salvo occasionale scarsità di uova, farine e lievito, andate per la maggiore in fase di lockdown anche tra i bio-consumatori, l’impegno delle aziende è stato tale da riuscire a soddisfare la domanda in esponenziale crescita.
Zanoni commentando i risultati dell’indagine, conclude: “Gli italiani, costretti a casa, prestano più attenzione a cosa mangiano, premiando la qualità e la sicurezza delle nostre filiere”.
I consumi sono stati letteralmente stravolti in questo periodo di lockdown forzato, molti settori hanno lamentato un calo delle vendite ed una ripresa difficile ancora ora nonostante la riapertura degli esercizi ed il ritorno, seppur graduale, alla normalità. Ma vi è un settore in cui la tendenza è opposta, vi è stata infatti una vera e propria rivincita dei prodotti biologici. A rendere noti gli effetti della pandemia da Covid 19 sul comparto alimentare bio è stato l’aggiornamento dei dati Nielsen di fine giugno che dimostra come nei primi sei mesi del 2020 vi sia stata una crescita considerevole del settore biologico, nonostante l’anno particolare.
I consumatori, vuoi per la ricerca di maggiore sicurezza anche nei cibi, vuoi per un’attenzione maggiore alla salute, hanno premiato gli alimenti biologici. Lo evidenzia nel dettaglio l’indagine realizzata da Nielsen in collaborazione con Assobio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali. Secondo i dati a marzo 2020 le vendite nella grande distribuzione di alimenti biologici sono cresciute del 19,6%, con picchi nei discount (+23,7%) e nei piccoli supermercati di quartiere (+26,2%).
La ricerca ha evidenziato come il comparto bio sia in controtendenza rispetto ai consumi generali ed abbia continuato a crescere specie a Marzo di quest’anno.
Nello specifico si legge nel rapporto che i prodotti che sono andati per la maggiore ed hanno fatto alzare il livello delle vendite sono stati soprattutto quelli relativi all’ortofrutta “con una crescita del 24,8% rispetto a marzo 2019 (un valore ancora più significativo, se si considera che le vendite di quella non biologica sono cresciute “solo” del 18.2%)”. Altrettanto considerevoli gli incrementi relativi alle vendite di carne biologica: “le carni biologiche bovina e di pollo hanno visto un aumento dei consumi addirittura del 42,2% (contro un incremento della carne non biologica “solo” del 29%). E sono risultati in forte crescita anche i surgelati bio: +44,8% contro un +29,5% di quelli convenzionali”.
Roberto Zanoni, Presidente di Assobio, illustrando i dati dell’indagine ha evidenziato che salvo occasionale scarsità di uova, farine e lievito, andate per la maggiore in fase di lockdown anche tra i bio-consumatori, l’impegno delle aziende è stato tale da riuscire a soddisfare la domanda in esponenziale crescita.
Zanoni commentando i risultati dell’indagine, conclude: “Gli italiani, costretti a casa, prestano più attenzione a cosa mangiano, premiando la qualità e la sicurezza delle nostre filiere”.