La paura di non farcela ad arrivare a fine mese, il timore di non rientrare al lavoro, la cassa integrazione che per taluni ha tardato e tarda ad arrivare hanno creato un contesto di timori generalizzati.
Gli italiani dapprima hanno iniziato a risparmiare, specie a causa del lockdown forzato che ha impedito loro di consumare come facevano abitualmente, poi la perdita di lavoro per alcuni, spesso autonomi che hanno fatturato nulla o poco, hanno visto intere famiglie dare fondo ai propri risparmi per cercare di mantenere gli standard di vita abituali.
Il report di Bankitalia ha voluto proprio indagare gli effetti della crisi post Coronavirus, nello specifico ha posto il focus sulla spesa degli italiani e la sfiducia dei consumatori relativi ai prossimi mesi, dove la situazione economica non sarà certo delle più rosee.
Stando al report diffuso da Bankitalia il 33% del campione ha dichiarato di avere ancora risorse per andare avanti tre mesi o forse meno, se il contesto economico e lavorativo non dovesse cambiare.
Un dato certamente preoccupante secondo gli esperti giacché questi dati potrebbero peggiorare a fronte di un aumento dei disoccupati e di quanti hanno in scadenza contratti a tempo determinato.
Questa restrizione lavorativa che ha colpito il reddito medio famigliare avrà ripercussioni sulle abitudini di vita delle persone: “il 60% sarà obbligato a ridurre le spese per ristorante, cinema, viaggi e vacanze mentre il 30% non potrà andare in vacanza”.
Dati allarmanti si evincono, monitorando i risultati prodotti della ricerca, anche sui pagamenti relativi ai mutui: “Fra coloro che hanno un finanziamento per credito al consumo la percentuale di individui in difficoltà con il pagamento della rata è del 34 per cento” .
Il Coronavirus ha colpito duramente molti settori lavorativi, Si parla di 1,15 milioni di posti di lavoro persi entro la fine del 2020 con un recupero parziale che avverrà lentamente e solo nel 2021.
A focalizzare l’attenzione sull’andamento del lavoro il recente rapporto Employment Outlook dell’Ocse. I prossimi mesi saranno i più complicati, dichiara l’economista dell’Organizzazione Andrea Garnero a ‘Il Sole 24 Ore’. “La prima risposta alla crisi è stata quasi ovvia: una rete di protezione per tutti. Ora la questione diventa molto più complicata, arrivano i nodi al pettine”.
Insomma quanti pre Covid 19 erano riusciti a risparmiare qualcosina accumulando ricchezza hanno ancora una sorta di ‘salvagente’ da cui attingere in caso di reddito zero per qualche mese, come si evince dai dati di Bankitalia,ma non sono tutti così ‘fortunati’ vi è da ricordare, infatti, che molti altri versano già in grave difficoltà economica in quanto non avevano risparmi sufficienti, e l’imprevisto Covid 19 ha destabilizzato ancor più i già precari bilanci famigliari, spesso già tutti destinati a spese ‘fisse’.
La paura di non farcela ad arrivare a fine mese, il timore di non rientrare al lavoro, la cassa integrazione che per taluni ha tardato e tarda ad arrivare hanno creato un contesto di timori generalizzati.
Gli italiani dapprima hanno iniziato a risparmiare, specie a causa del lockdown forzato che ha impedito loro di consumare come facevano abitualmente, poi la perdita di lavoro per alcuni, spesso autonomi che hanno fatturato nulla o poco, hanno visto intere famiglie dare fondo ai propri risparmi per cercare di mantenere gli standard di vita abituali.
Il report di Bankitalia ha voluto proprio indagare gli effetti della crisi post Coronavirus, nello specifico ha posto il focus sulla spesa degli italiani e la sfiducia dei consumatori relativi ai prossimi mesi, dove la situazione economica non sarà certo delle più rosee.
Stando al report diffuso da Bankitalia il 33% del campione ha dichiarato di avere ancora risorse per andare avanti tre mesi o forse meno, se il contesto economico e lavorativo non dovesse cambiare.
Un dato certamente preoccupante secondo gli esperti giacché questi dati potrebbero peggiorare a fronte di un aumento dei disoccupati e di quanti hanno in scadenza contratti a tempo determinato.
Questa restrizione lavorativa che ha colpito il reddito medio famigliare avrà ripercussioni sulle abitudini di vita delle persone: “il 60% sarà obbligato a ridurre le spese per ristorante, cinema, viaggi e vacanze mentre il 30% non potrà andare in vacanza”.
Dati allarmanti si evincono, monitorando i risultati prodotti della ricerca, anche sui pagamenti relativi ai mutui: “Fra coloro che hanno un finanziamento per credito al consumo la percentuale di individui in difficoltà con il pagamento della rata è del 34 per cento” .
Il Coronavirus ha colpito duramente molti settori lavorativi, Si parla di 1,15 milioni di posti di lavoro persi entro la fine del 2020 con un recupero parziale che avverrà lentamente e solo nel 2021.
A focalizzare l’attenzione sull’andamento del lavoro il recente rapporto Employment Outlook dell’Ocse. I prossimi mesi saranno i più complicati, dichiara l’economista dell’Organizzazione Andrea Garnero a ‘Il Sole 24 Ore’. “La prima risposta alla crisi è stata quasi ovvia: una rete di protezione per tutti. Ora la questione diventa molto più complicata, arrivano i nodi al pettine”.
Insomma quanti pre Covid 19 erano riusciti a risparmiare qualcosina accumulando ricchezza hanno ancora una sorta di ‘salvagente’ da cui attingere in caso di reddito zero per qualche mese, come si evince dai dati di Bankitalia,ma non sono tutti così ‘fortunati’ vi è da ricordare, infatti, che molti altri versano già in grave difficoltà economica in quanto non avevano risparmi sufficienti, e l’imprevisto Covid 19 ha destabilizzato ancor più i già precari bilanci famigliari, spesso già tutti destinati a spese ‘fisse’.