Che tipo di impatti prevedete per effetti del Covid-19 nel leasing immobiliare (lato erogazione e lato deterioramento del credito)?
A.V. La situazione attuale va contestualizzata in una fase ove le misure emergenziali adottate sono ancora attive. Per il futuro occorrerà capire l’impatto di un “back to normal”. I primi 5 mesi del 2020 portano i segni del lockdown con un deciso -34,0% nel valore dello stipulato. Nel solo leasing immobiliare, si registra una drastica riduzione del mercato costruito (-32,0%) e del comparto da costruire (-30,3%). Ad oggi, il tendenziale per il 2020 disegna una contrazione complessiva dello stipulato variabile tra l’8% e il 16%. L’aumento delle condizioni di rischiosità renderà meno agevole e più costoso l’accesso al leasing. Analizzando il deterioramento del credito, è stata svolta una simulazione sui bilanci delle imprese svolta dalla Bdcr Assilea con Cerved, che mostra un forte incremento dei lessee che potrebbero non disporre della liquidità necessaria per proseguire l’attività (circa 16mila unità). Si tratta di circa il 30% delle 60mila società di capitale analizzate che hanno fatto ricorso al leasing. Contemporaneamente le percentuali di quelle solvibili potrebbero scendere al di sotto del 30%. L’impatto reale si vedrà alla scadenza del periodo di moratoria. È verosimile immaginare un consistente incremento di UTP o NPL. In conclusione, aumenteranno i volumi degli asset under managment per gli Special Servicer, che si dovranno strutturare o reinventare per gestire questo impatto.
Avete apportato modifiche ai vostri modelli di valutazione in fase di due diligence nelle operazioni di acquisto di portafogli non performing leasing?
A.V. Saranno da apportare delle modifiche al modello valutativo ma per il momento stiamo ancora raccogliendo dati utili a capire quali variabili devo cambiare.
Che tipo di impatti prevedete per effetti del Covid-19 nel leasing immobiliare (lato erogazione e lato deterioramento del credito)?
A.V. La situazione attuale va contestualizzata in una fase ove le misure emergenziali adottate sono ancora attive. Per il futuro occorrerà capire l’impatto di un “back to normal”. I primi 5 mesi del 2020 portano i segni del lockdown con un deciso -34,0% nel valore dello stipulato. Nel solo leasing immobiliare, si registra una drastica riduzione del mercato costruito (-32,0%) e del comparto da costruire (-30,3%). Ad oggi, il tendenziale per il 2020 disegna una contrazione complessiva dello stipulato variabile tra l’8% e il 16%. L’aumento delle condizioni di rischiosità renderà meno agevole e più costoso l’accesso al leasing. Analizzando il deterioramento del credito, è stata svolta una simulazione sui bilanci delle imprese svolta dalla Bdcr Assilea con Cerved, che mostra un forte incremento dei lessee che potrebbero non disporre della liquidità necessaria per proseguire l’attività (circa 16mila unità). Si tratta di circa il 30% delle 60mila società di capitale analizzate che hanno fatto ricorso al leasing. Contemporaneamente le percentuali di quelle solvibili potrebbero scendere al di sotto del 30%. L’impatto reale si vedrà alla scadenza del periodo di moratoria. È verosimile immaginare un consistente incremento di UTP o NPL. In conclusione, aumenteranno i volumi degli asset under managment per gli Special Servicer, che si dovranno strutturare o reinventare per gestire questo impatto.
Avete apportato modifiche ai vostri modelli di valutazione in fase di due diligence nelle operazioni di acquisto di portafogli non performing leasing?
A.V. Saranno da apportare delle modifiche al modello valutativo ma per il momento stiamo ancora raccogliendo dati utili a capire quali variabili devo cambiare.