Dal vostro punto di osservazione privilegiato dei mercati, quanto il lockdown e gli effetti pandemici impatteranno nel 2020 sui volumi delle compravendite di immobili (In termini di numero di transazioni e valori)?
S.M. Il mercato immobiliare ed in particolare quello residenziale è storicamente più resiliente di altre asset class in particolare sul fronte dei valori. Noi abbiamo osservato al momento una contrazione sul numero di compravendite che nel I trimestre dell’anno è nell’ordine del -15% (ma con una crescita nei primi due mesi ed un dimezzamento nel mese di marzo) dovuta all’impossibilità fisica di rogitare, ma nei prossimi mesi ci attendiamo un certo rimbalzo per gli arretrati cumulati e l’elevata convenienza dei mutui offerti sul mondo bancario. Ciononostante, le previsioni per l’anno in corso sono orientate ad una flessione che potrebbe essere fra il 10 ed il 20 % sui volumi rispetto all’andamento pre-Covid che era da anni in aumento. Infatti, la contrazione del PIL che molti osservatori stimano anche a due cifre, non potrà non riflettersi anche sul comparto immobiliare. L’impatto sui valori di scambio è ancora poco percettibile, ma non ci attendiamo scostamenti rilevanti, comunque nell’ordine di qualche punto percentuale.
Quali sono le tipologie di asset che saranno maggiormente penalizzati?
S.M. Nel breve periodo, si potranno avere penalizzazioni sugli asset dedicati al turismo, al retail, e a tutto quanto non permette il distanziamento sociale e la tutela della salute delle persone che li frequentano. Il tema della sostenibilità energetica ed ambientale, inoltre, è un elemento che non può più essere trascurato anche a prescindere dal particolare periodo congiunturale che stiamo vivendo.
Ci saranno asset che invece che invece potranno valorizzarsi?
S.M. Saranno premiati gli asset concepiti all’insegna della sostenibilità e di una dotazione tecnologica ed impiantistica che permettano le attività anche a distanza. A livello di settore vediamo in particolare un interesse accentuato nei confronti delle strutture logistiche nelle cinture dei centri urbani anche alla luce della forte accelerazione del commercio elettronico.
Siete leader nel settore delle valutazioni e perizie immobiliari. Quanto il Covid-19 sta influenzando i vostri modelli di valutazione?
S.M. I metodi di valutazione rimangono quelli definiti dagli standard internazionali di valutazione che comunque prevedono disclaimer per “material uncertainty”. Ciò che stiamo comunque facendo è la presa in considerazione di nuovi indicatori o una differente lettura degli indicatori che abbiamo sinora utilizzato per interpretare un sistema economico e sociale che si sta trasformando a causa dell’emergenza sanitaria.
Dal vostro punto di osservazione privilegiato dei mercati, quanto il lockdown e gli effetti pandemici impatteranno nel 2020 sui volumi delle compravendite di immobili (In termini di numero di transazioni e valori)?
S.M. Il mercato immobiliare ed in particolare quello residenziale è storicamente più resiliente di altre asset class in particolare sul fronte dei valori. Noi abbiamo osservato al momento una contrazione sul numero di compravendite che nel I trimestre dell’anno è nell’ordine del -15% (ma con una crescita nei primi due mesi ed un dimezzamento nel mese di marzo) dovuta all’impossibilità fisica di rogitare, ma nei prossimi mesi ci attendiamo un certo rimbalzo per gli arretrati cumulati e l’elevata convenienza dei mutui offerti sul mondo bancario. Ciononostante, le previsioni per l’anno in corso sono orientate ad una flessione che potrebbe essere fra il 10 ed il 20 % sui volumi rispetto all’andamento pre-Covid che era da anni in aumento. Infatti, la contrazione del PIL che molti osservatori stimano anche a due cifre, non potrà non riflettersi anche sul comparto immobiliare. L’impatto sui valori di scambio è ancora poco percettibile, ma non ci attendiamo scostamenti rilevanti, comunque nell’ordine di qualche punto percentuale.
Quali sono le tipologie di asset che saranno maggiormente penalizzati?
S.M. Nel breve periodo, si potranno avere penalizzazioni sugli asset dedicati al turismo, al retail, e a tutto quanto non permette il distanziamento sociale e la tutela della salute delle persone che li frequentano. Il tema della sostenibilità energetica ed ambientale, inoltre, è un elemento che non può più essere trascurato anche a prescindere dal particolare periodo congiunturale che stiamo vivendo.
Ci saranno asset che invece che invece potranno valorizzarsi?
S.M. Saranno premiati gli asset concepiti all’insegna della sostenibilità e di una dotazione tecnologica ed impiantistica che permettano le attività anche a distanza. A livello di settore vediamo in particolare un interesse accentuato nei confronti delle strutture logistiche nelle cinture dei centri urbani anche alla luce della forte accelerazione del commercio elettronico.
Siete leader nel settore delle valutazioni e perizie immobiliari. Quanto il Covid-19 sta influenzando i vostri modelli di valutazione?
S.M. I metodi di valutazione rimangono quelli definiti dagli standard internazionali di valutazione che comunque prevedono disclaimer per “material uncertainty”. Ciò che stiamo comunque facendo è la presa in considerazione di nuovi indicatori o una differente lettura degli indicatori che abbiamo sinora utilizzato per interpretare un sistema economico e sociale che si sta trasformando a causa dell’emergenza sanitaria.