Per quanto concerne infatti le compravendite la questione si complica in quanto anche i prezzi delle case essendoci maggiore offerta rispetto alla domanda proseguono il trend discendente, gli esperti di Nomisma, stimano un calo per il triennio 2020-2022 che potrebbe oscillare tra il 3% ed il 10%. Gianmaria Panini, fondatore di ElVinvest, intervistato da Investire Oggi, ha in primis fatto notare come i fondamenti del nostro mercato immobiliare fossero negativi già prima dell’emergenza Coronavirus e come purtroppo tale pandemia inciderà pesantemente sul mercato immobiliare.
Il Rapporto Nomisma di Marzo ha dipinto un futuro davvero poco roseo per le compravendite di case in Italia, il cui fatturato potrebbe implodere di 9,1-22,1 miliardi solo quest’anno. Il Covid 19 sta dunque assestando purtroppo un durissimo colpo ad un mercato, quello immobiliare, già in sofferenza. Le vendite potrebbero oscillare tra le 50 mila e le 120 mila in meno.
Sul risultato relativo alla compravendite ha certamente pesato il lockdown iniziato a marzo e proseguito nei mesi successivi con effetti sui volumi che si vedranno, dicono gli esperti, anche nel secondo trimestre dell’anno. Tra le metropoli che hanno subito un calo maggiore spiccano Napoli e Bari (-19,5 %), Milano (-19,3%) , che data la gravità della pandemia pare aver perso il suo appeal, e Genova (-19,2%). Il ribasso meno importante ha interessato Bologna che chiude con -6,4%.
Tecnocasa conferma l’andamento negativo: “Gli effetti della pandemia si sono inevitabilmente avvertiti sulle compravendite che nei primi tre mesi del 2020 registrano un calo del 17,2% per gli uffici, del 17,5% per gli immobili commerciali e del 22,8% per il produttivo”.
Anche la Bce nel bollettino economico diramato il 14 maggio aveva dato come probabile una contrazione significativa della domanda di abitazioni, a causa della pandemia e delle perdite di reddito e di ricchezza. L’incertezza causata dalla pandemia si legge potrebbe “incoraggiare le famiglie e gli investitori a rinviare le transazioni nell’immobiliare”.
Situazione differente per gli affitti che potrebbero invece godere di questo stallo delle compravendite e del timore di investire eccessivi capitali, a spiegarlo nella sua ultima intervista rilasciata ad idealista/news é Andrea Napoli, ceo e fondatore di Locare, start up innovativa che si dedica al rent care. “Le locazioni sono da sempre anticicliche perchè crescono quando il mercato è in sofferenza. La quarantena forzata ha fatto emergere nuove esigenze abitative che troveranno il loro sfogo nella ricerca di nuove abitazioni. In quest’ottica il mercato della locazione è destinato sicuramente a crescere. Molti infatti, stante l’incertezza economica attuale, preferiranno aspettare di impegnarsi nell’acquisto di una nuova abitazione optando, per qualche tempo, di andare in locazione”.
Anche se sottolinea come gli affittuari siano stati particolarmente esposti in questo frangente di difficoltà economica: “Dal punto di vista della puntualità dei pagamenti il mercato è sicuramente cambiato, infatti, un quarto delle famiglie, ha avuto ritardi nel pagamento del canone: gli affittuari, infatti, sono tradizionalmente la componente più esposta dal punto di vista reddituale e continueranno a subire le conseguenze più gravi di questa situazione straordinaria”.
Dunque pare che ‘tirando le somme’ per il mercato delle compravendite il prossimo futuro non prevede grandi riprese, mentre il mercato degli affitti, nel lungo periodo, potrebbe perfino beneficiare di tale situazione.
Per quanto concerne infatti le compravendite la questione si complica in quanto anche i prezzi delle case essendoci maggiore offerta rispetto alla domanda proseguono il trend discendente, gli esperti di Nomisma, stimano un calo per il triennio 2020-2022 che potrebbe oscillare tra il 3% ed il 10%. Gianmaria Panini, fondatore di ElVinvest, intervistato da Investire Oggi, ha in primis fatto notare come i fondamenti del nostro mercato immobiliare fossero negativi già prima dell’emergenza Coronavirus e come purtroppo tale pandemia inciderà pesantemente sul mercato immobiliare.
Il Rapporto Nomisma di Marzo ha dipinto un futuro davvero poco roseo per le compravendite di case in Italia, il cui fatturato potrebbe implodere di 9,1-22,1 miliardi solo quest’anno. Il Covid 19 sta dunque assestando purtroppo un durissimo colpo ad un mercato, quello immobiliare, già in sofferenza. Le vendite potrebbero oscillare tra le 50 mila e le 120 mila in meno.
Sul risultato relativo alla compravendite ha certamente pesato il lockdown iniziato a marzo e proseguito nei mesi successivi con effetti sui volumi che si vedranno, dicono gli esperti, anche nel secondo trimestre dell’anno. Tra le metropoli che hanno subito un calo maggiore spiccano Napoli e Bari (-19,5 %), Milano (-19,3%) , che data la gravità della pandemia pare aver perso il suo appeal, e Genova (-19,2%). Il ribasso meno importante ha interessato Bologna che chiude con -6,4%.
Tecnocasa conferma l’andamento negativo: “Gli effetti della pandemia si sono inevitabilmente avvertiti sulle compravendite che nei primi tre mesi del 2020 registrano un calo del 17,2% per gli uffici, del 17,5% per gli immobili commerciali e del 22,8% per il produttivo”.
Anche la Bce nel bollettino economico diramato il 14 maggio aveva dato come probabile una contrazione significativa della domanda di abitazioni, a causa della pandemia e delle perdite di reddito e di ricchezza. L’incertezza causata dalla pandemia si legge potrebbe “incoraggiare le famiglie e gli investitori a rinviare le transazioni nell’immobiliare”.
Situazione differente per gli affitti che potrebbero invece godere di questo stallo delle compravendite e del timore di investire eccessivi capitali, a spiegarlo nella sua ultima intervista rilasciata ad idealista/news é Andrea Napoli, ceo e fondatore di Locare, start up innovativa che si dedica al rent care. “Le locazioni sono da sempre anticicliche perchè crescono quando il mercato è in sofferenza. La quarantena forzata ha fatto emergere nuove esigenze abitative che troveranno il loro sfogo nella ricerca di nuove abitazioni. In quest’ottica il mercato della locazione è destinato sicuramente a crescere. Molti infatti, stante l’incertezza economica attuale, preferiranno aspettare di impegnarsi nell’acquisto di una nuova abitazione optando, per qualche tempo, di andare in locazione”.
Anche se sottolinea come gli affittuari siano stati particolarmente esposti in questo frangente di difficoltà economica: “Dal punto di vista della puntualità dei pagamenti il mercato è sicuramente cambiato, infatti, un quarto delle famiglie, ha avuto ritardi nel pagamento del canone: gli affittuari, infatti, sono tradizionalmente la componente più esposta dal punto di vista reddituale e continueranno a subire le conseguenze più gravi di questa situazione straordinaria”.
Dunque pare che ‘tirando le somme’ per il mercato delle compravendite il prossimo futuro non prevede grandi riprese, mentre il mercato degli affitti, nel lungo periodo, potrebbe perfino beneficiare di tale situazione.