E’ stato varato finalmente, dopo molto attesa e non poche complicazioni, il Decreto rilancio che prevede al suo interno differenti misure per imprese, lavoratori e famiglie che hanno un duplice scopo aiutare l’Italia a ripartire nella Fase 2 e ‘tamponare’ le difficoltà economiche determinate dagli effetti Covid 19.
Fra i tanti provvedimenti a sostegno della liquidità di imprese e famiglie spunta anche una nuova proroga al pagamento delle cosiddetta pace fiscale ( rottamazione ter e saldo e stralcio). L’obiettivo insito in questa proroga, già rinominata ‘lunga’, è quello di non ‘infiacchire’ ulteriormente l’economia, in un periodo tanto difficile come quello attuale, le procedure di recupero da parte dell’ente di riscossione, effettivamente, darebbero il colpo finale a molti settori duramente colpiti dalla crisi pandemica.
Ecco che il decreto rilancio ha deciso per l’ulteriore differimento delle rate relative alla rottamazione ter, affinché la scadenza per il versamento del cosiddetto ‘saldo e stralcio’ già ritoccato nel precedente decreto Cura Italia, slitti ancora, addirittura fino al 10 dicembre 2020. A livello tecnico, dunque per intenderci, il decreto Bilancio varato il 13 maggio scorso, sostituisce il comma 3 dell’articolo 68 del Cura Italia che prorogava già al 31 maggio le rate in scadenza il 28 febbraio ed il 31 marzo 2020.
Va però tenuto in considerazione che si tratterà di una scadenza, dilatata nei tempi, ma unica, ossia il contribuente si troverà poi ai primi di dicembre a dover saldare tutte le rate rimaste indietro, inoltre il decreto menziona una postilla che deve essere tenuta in considerazione: ‘non si applicherà il termine di tolleranza di cinque giorni’ ragione per cui la scadenza del 10 dicembre 2020 sarà categorica.
Il Governo ha previsto nel medesimo Decreto Rilancio oltre alla scadenza lunga delle rate della Rottamazione-Ter, anche un ulteriore beneficio, ossia la sospensione della notifica di atti e cartelle esattoriali da parte del fisco che sarebbe dovuto ripartire il prossimo primo giungo e concludersi il 31 dicembre.
L’agente della riscossione potrà, cita il decreto, riprendere a notificare le cartelle esattoriali solo dal 1 settembre 2020. Mentre per quanto concerne gli atti di accertamento o gli avvisi bonari potranno essere lavorati entro il 31 dicembre 2020. Per la notifica, invece si dovrà attendere il 2021, a partire dal 1° gennaio ed entro il 31 dicembre del successivo anno. Il governo dunque blocca attraverso il decreto rilancio la notifica ad imprese e cittadini di circa 30 milioni di atti tra accertamenti e cartelle esattoriali.
Quindi ricapitolando il Decreto rilancio pone lo stop alle notifiche delle cartelle esattoriali e rinvia tutte le rate della pace fiscale e tutti i versamenti da effettuare per continuare a beneficiare dei vantaggi e della definizione agevolata al 10 dicembre 2020.
E’ stato varato finalmente, dopo molto attesa e non poche complicazioni, il Decreto rilancio che prevede al suo interno differenti misure per imprese, lavoratori e famiglie che hanno un duplice scopo aiutare l’Italia a ripartire nella Fase 2 e ‘tamponare’ le difficoltà economiche determinate dagli effetti Covid 19.
Fra i tanti provvedimenti a sostegno della liquidità di imprese e famiglie spunta anche una nuova proroga al pagamento delle cosiddetta pace fiscale ( rottamazione ter e saldo e stralcio). L’obiettivo insito in questa proroga, già rinominata ‘lunga’, è quello di non ‘infiacchire’ ulteriormente l’economia, in un periodo tanto difficile come quello attuale, le procedure di recupero da parte dell’ente di riscossione, effettivamente, darebbero il colpo finale a molti settori duramente colpiti dalla crisi pandemica.
Ecco che il decreto rilancio ha deciso per l’ulteriore differimento delle rate relative alla rottamazione ter, affinché la scadenza per il versamento del cosiddetto ‘saldo e stralcio’ già ritoccato nel precedente decreto Cura Italia, slitti ancora, addirittura fino al 10 dicembre 2020. A livello tecnico, dunque per intenderci, il decreto Bilancio varato il 13 maggio scorso, sostituisce il comma 3 dell’articolo 68 del Cura Italia che prorogava già al 31 maggio le rate in scadenza il 28 febbraio ed il 31 marzo 2020.
Va però tenuto in considerazione che si tratterà di una scadenza, dilatata nei tempi, ma unica, ossia il contribuente si troverà poi ai primi di dicembre a dover saldare tutte le rate rimaste indietro, inoltre il decreto menziona una postilla che deve essere tenuta in considerazione: ‘non si applicherà il termine di tolleranza di cinque giorni’ ragione per cui la scadenza del 10 dicembre 2020 sarà categorica.
Il Governo ha previsto nel medesimo Decreto Rilancio oltre alla scadenza lunga delle rate della Rottamazione-Ter, anche un ulteriore beneficio, ossia la sospensione della notifica di atti e cartelle esattoriali da parte del fisco che sarebbe dovuto ripartire il prossimo primo giungo e concludersi il 31 dicembre.
L’agente della riscossione potrà, cita il decreto, riprendere a notificare le cartelle esattoriali solo dal 1 settembre 2020. Mentre per quanto concerne gli atti di accertamento o gli avvisi bonari potranno essere lavorati entro il 31 dicembre 2020. Per la notifica, invece si dovrà attendere il 2021, a partire dal 1° gennaio ed entro il 31 dicembre del successivo anno. Il governo dunque blocca attraverso il decreto rilancio la notifica ad imprese e cittadini di circa 30 milioni di atti tra accertamenti e cartelle esattoriali.
Quindi ricapitolando il Decreto rilancio pone lo stop alle notifiche delle cartelle esattoriali e rinvia tutte le rate della pace fiscale e tutti i versamenti da effettuare per continuare a beneficiare dei vantaggi e della definizione agevolata al 10 dicembre 2020.