Unicredit ha chiuso il primo trimestre 2020 con esposizioni deteriorate lorde complessive in calo del 33,7% anno su anno e dell’1,5% trimestre su trimestre, a quota 24,9 miliardi di euro. Lo ha reso noto ieri la banca in occasione della sua prima trimestrale.
Le esposizioni deteriorate lorde erano diminuite a 25,3 miliardi di euro a fine dicembre 2019 con un miglioramento dell’Npe lordo al 5%, mentre le esposizioni deteriorate nette di gruppo erano scese 8,8 miliardi con un rapporto tra crediti deteriorati netti e totale crediti netti dell’1,8%.
L’istituto di credito ha inoltre comunicato un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 4,9% (- 0,2% trimestre/trimestre, -2,7% anno/anno), mentre il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e crediti deteriorati netti si è attestato all’ 1,8%. Il rapporto di copertura è stato stabile trimestre/trimestre al 65,2% (+3,5% anno/anno). Le sofferenze lorde di Unicredit sono state pari a 12,6 miliardi (+0,7% trimestre/trimestre; -41,1% anno/anno), con un rapporto di copertura del 76,8% (+0,5% trimestre/trimestre; +4% anno/annp). Gli Utp sono scesi a 11,5 miliardi (-3,8% trimestre/trimestre; -25% anno/anno), con un rapporto di copertura del 54,7% (-1,2% trimestre/trimestre; +6,5% anno/anno). Le esposizioni scadute deteriorate della banca si sono attestate a 0,9 miliardi (- 1,5% trimestre/trimestre; +4,6% anno/anno), con un rapporto di copertura del 35,5%.
Le esposizioni deteriorate lorde della banca (escluso il portafoglio non core) sono leggermente aumentate a 16,8 miliardi (+0,7% trimestre/trimestre; -15,1% anno/anno). Il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi è rimasto invariato al 3,4% (-0,8% anno/anno); il rapporto di copertura è stato pari al 58,8% (+0,2 p.p. trim/trim, +0,7 p.p. a/a) e l’Npe ratio (escluso il portafoglio non core) era vicino alla media delle banche europee. Per Unicredit l’Npl ratio usando una definizione EBA più conservativa è pari a 2,8% nel Q1 2020, rispetto alla media ponderata delle banche del campione EBA del 2,7%. Le sofferenze lorde della banca (escluso il portafoglio non core) sono rimaste stabili a 7,5 miliardi (-0,3% trimestre/trimestre; -24,1% anno/anno), con un rapporto di copertura del 72,1% (+0,3% trimestre/trimestre; +1,6% anno/anno). Gli Utp lordi sono stati pari a 8,5 miliardi (+1,7% trimestre/trimestre; -6,5% anno/anno), con un rapporto di copertura del 49,4%.
Il run-off del portafoglio non core è proseguito con ulteriori riduzioni nel primo trimeste, al di sopra delle attese. La banca aveva chiuso il 2019 con Npl lordi non core a quota 8,6 miliardi di euro, meglio della guidance (9 miliardi) e più che dimezzate rispetto al target di 19,2 miliardi di euro del piano industriale Transfer 2019. A fine marzo 2020 Le sofferenze lorde sono scese a 8,1 miliardi (-0,5 miliardi trimestre/trimestre; -9,6 miliardi anno/anno). Le esposizioni deteriorate nette sono diminuite a 1,7 miliardi (-0,1 miliardi trimestre/trimestre; -4,3 miliardi anno/anno), con un rapporto di copertura del 78,4% (+0,4% trimestre/trimestre; +12,6% anno/anno). Il miglioramento delle esposizioni deteriorate lorde del portafoglio non core è stato dovuto a cessioni per 200 milioni di euro; cancellazioni per altri 200 milioni; recuperi per 100 milioni; e flussi in bonis, escludendo il portafoglio non core, per 100 milioni.
In questi giorni la banca sta finalizzando l’asta per il portafoglio da 250 milioni di euro di crediti al consumo, battezzato portafoglio Loira. L’asta in realtà è stata divisa in due. Da un lato quella sullo stock di crediti e dall’altra quella sul forward flow. Per entrambe le aste sono in corsa Banca Ifis e MBCredit Solutions .
Oltre al portafoglio Loria, sono stati messi di recente sul mercato il portafoglio Tokyo (circa un miliardo di Npl non garantiti a pmi), il portafoglio Lisbona (un miliardo di portafoglio misto) e il portafoglio New York (circa 700 milioni di Npl ipotecari). In vendita da parte di Unicredit c’è poi sempre ancora il portafoglio Dawn, un portafoglio da un miliardo di euro di Utp small ticket.
Come noto, Unicredit sta cercando di accelerare la vendita di Npl per 3 miliardi di euro al massimo entro settembre 2020. Lo scorso dicembre a Londra il ceo di Unicredit Jean Paul Mustier, illustrando gli obiettivi del nuovo piano strategico triennale 2020-2023, battezzato Team 23, aveva detto che i crediti deteriorati lordi non core sarebbero scesi sotto i 9 miliardi di euro a fine 2019 e che sarebbero scesi sotto i 5 miliardi a fine 2020, mentre il completo rundown del portafoglio non core è stato confermato entro fine 2021.
Autore: Valentina Magri
Fonte: BeBeez
Unicredit ha chiuso il primo trimestre 2020 con esposizioni deteriorate lorde complessive in calo del 33,7% anno su anno e dell’1,5% trimestre su trimestre, a quota 24,9 miliardi di euro. Lo ha reso noto ieri la banca in occasione della sua prima trimestrale.
Le esposizioni deteriorate lorde erano diminuite a 25,3 miliardi di euro a fine dicembre 2019 con un miglioramento dell’Npe lordo al 5%, mentre le esposizioni deteriorate nette di gruppo erano scese 8,8 miliardi con un rapporto tra crediti deteriorati netti e totale crediti netti dell’1,8%.
L’istituto di credito ha inoltre comunicato un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 4,9% (- 0,2% trimestre/trimestre, -2,7% anno/anno), mentre il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e crediti deteriorati netti si è attestato all’ 1,8%. Il rapporto di copertura è stato stabile trimestre/trimestre al 65,2% (+3,5% anno/anno). Le sofferenze lorde di Unicredit sono state pari a 12,6 miliardi (+0,7% trimestre/trimestre; -41,1% anno/anno), con un rapporto di copertura del 76,8% (+0,5% trimestre/trimestre; +4% anno/annp). Gli Utp sono scesi a 11,5 miliardi (-3,8% trimestre/trimestre; -25% anno/anno), con un rapporto di copertura del 54,7% (-1,2% trimestre/trimestre; +6,5% anno/anno). Le esposizioni scadute deteriorate della banca si sono attestate a 0,9 miliardi (- 1,5% trimestre/trimestre; +4,6% anno/anno), con un rapporto di copertura del 35,5%.
Le esposizioni deteriorate lorde della banca (escluso il portafoglio non core) sono leggermente aumentate a 16,8 miliardi (+0,7% trimestre/trimestre; -15,1% anno/anno). Il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi è rimasto invariato al 3,4% (-0,8% anno/anno); il rapporto di copertura è stato pari al 58,8% (+0,2 p.p. trim/trim, +0,7 p.p. a/a) e l’Npe ratio (escluso il portafoglio non core) era vicino alla media delle banche europee. Per Unicredit l’Npl ratio usando una definizione EBA più conservativa è pari a 2,8% nel Q1 2020, rispetto alla media ponderata delle banche del campione EBA del 2,7%. Le sofferenze lorde della banca (escluso il portafoglio non core) sono rimaste stabili a 7,5 miliardi (-0,3% trimestre/trimestre; -24,1% anno/anno), con un rapporto di copertura del 72,1% (+0,3% trimestre/trimestre; +1,6% anno/anno). Gli Utp lordi sono stati pari a 8,5 miliardi (+1,7% trimestre/trimestre; -6,5% anno/anno), con un rapporto di copertura del 49,4%.
Il run-off del portafoglio non core è proseguito con ulteriori riduzioni nel primo trimeste, al di sopra delle attese. La banca aveva chiuso il 2019 con Npl lordi non core a quota 8,6 miliardi di euro, meglio della guidance (9 miliardi) e più che dimezzate rispetto al target di 19,2 miliardi di euro del piano industriale Transfer 2019. A fine marzo 2020 Le sofferenze lorde sono scese a 8,1 miliardi (-0,5 miliardi trimestre/trimestre; -9,6 miliardi anno/anno). Le esposizioni deteriorate nette sono diminuite a 1,7 miliardi (-0,1 miliardi trimestre/trimestre; -4,3 miliardi anno/anno), con un rapporto di copertura del 78,4% (+0,4% trimestre/trimestre; +12,6% anno/anno). Il miglioramento delle esposizioni deteriorate lorde del portafoglio non core è stato dovuto a cessioni per 200 milioni di euro; cancellazioni per altri 200 milioni; recuperi per 100 milioni; e flussi in bonis, escludendo il portafoglio non core, per 100 milioni.
In questi giorni la banca sta finalizzando l’asta per il portafoglio da 250 milioni di euro di crediti al consumo, battezzato portafoglio Loira. L’asta in realtà è stata divisa in due. Da un lato quella sullo stock di crediti e dall’altra quella sul forward flow. Per entrambe le aste sono in corsa Banca Ifis e MBCredit Solutions .
Oltre al portafoglio Loria, sono stati messi di recente sul mercato il portafoglio Tokyo (circa un miliardo di Npl non garantiti a pmi), il portafoglio Lisbona (un miliardo di portafoglio misto) e il portafoglio New York (circa 700 milioni di Npl ipotecari). In vendita da parte di Unicredit c’è poi sempre ancora il portafoglio Dawn, un portafoglio da un miliardo di euro di Utp small ticket.
Come noto, Unicredit sta cercando di accelerare la vendita di Npl per 3 miliardi di euro al massimo entro settembre 2020. Lo scorso dicembre a Londra il ceo di Unicredit Jean Paul Mustier, illustrando gli obiettivi del nuovo piano strategico triennale 2020-2023, battezzato Team 23, aveva detto che i crediti deteriorati lordi non core sarebbero scesi sotto i 9 miliardi di euro a fine 2019 e che sarebbero scesi sotto i 5 miliardi a fine 2020, mentre il completo rundown del portafoglio non core è stato confermato entro fine 2021.
Autore: Valentina Magri
Fonte: BeBeez