L’emergenza coronavirus non lascia tregua e ha portato numerosi presidenti delle sezioni fallimentari dei tribunali a posticipare di un altro mese i termini di sospensione dell’attività precedentemente fissati al 31 maggio. L’obiettivo è certamente quello di evitare assembramenti di persone e salvaguardare pubblico e addetti ai lavori dal rischio di contagi. Però i tempi di ogni pratica si allungano a dismisura.
Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo, con un’intervista alla dottoressa Erminia Visco, Head of litigation dello Studio legale associato M.A.B.E., che annovera, oltre ai due soci, Angelo Visco e Massimiliano Bettoni, circa 45 collaboratori con tre sedi in Italia (Milano, Roma e Isernia) ed una quarta, costituenda, nel Regno Unito.
“Appare di palmare evidenza quanto gli effetti sfavorevoli dell’emergenza sanitaria nazionale si siano riverberati sull’intera macchina della giustizia, con particolare riferimento al settore delle esecuzioni immobiliari e del recupero del credito coattivo. La ratio dei provvedimenti ministeriali fin ora adottati nel settore giustizia risponde ad una duplice funzione e quella di contrastare e contenere l’emergenza sanitaria e quella di garantire la continuità e l’efficienza dell’intero apparato”, ci conferma Erminia Visco.
Le esecuzioni immobiliari sono fra i settori che hanno subito rallentamenti significativi?
“Le esecuzioni immobiliari, specificatamente agli NPL’s, sono certamente fra i settori che hanno subito notevole nocumento. Una parte del procedimento espropriativo mal si concilia con le misure di distanziamento e di contenimento sociale previste, come ad es. per lo svolgimento delle aste che prevedono necessariamente l’assembramento di persone. Purtroppo, infatti, sono pochissimi, ancora, i procedimenti – in percentuale- che prevedono lo svolgimento dell’asta solo in via telematica. Molti Giudici contemplano ancora il “doppio binario” e la modalità di partecipazione tradizionale risulta essere invero ancora quella più attuata. Altra attività sospesa al momento è quella di accesso all’immobile staggito da parte del custode giudiziario, è incontrovertibile quanto tutto ciò comporti una sospensione ed un ritardo dell’intera procedura esecutiva”.
Come lo studio Mabe & Partners ha deciso di sopperire a queste problematiche?
“Lo studio ben consapevole degli interessi in gioco ed al fine di andare incontro, quanto più possibile, alle legittime esigenze dei propri clienti, ha deciso di continuare a dare impulso alle procedure esecutive, quanto meno relativamente a quelle fasi della procedura in cui lo svolgimento delle udienze non richiede la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti. Crediamo, infatti, fortemente nella possibile costituzione di un contraddittorio cartolare alternativo all’udienza e, per tale motivo, abbiamo provveduto a depositare idonee istanze affinché i Giudici delle Esecuzioni, mercé lo scambio ed il deposito in telematico di note scritte contenenti le sole istanze e conclusioni, emanino provvedimenti giudiziali fuori udienza. Ad esempio in quelle procedure esecutive in cui l’unica attività ancora da compiersi consiste nella discussione del progetto di distribuzione. Riteniamo che la discussione del progetto di distribuzione non rientri nelle eccezioni di cui all’art. 2, comma II, lett. G) del D.L. n. 11/2020 e che il procrastinarsi della fase distributiva, in assenza di contestazioni delle parti processuali, risulterebbe dannosa per la tutela degli interessi creditori. Riteniamo altresì che la delega già conferita al professionista delegato per la stesura del progetto di distribuzione possa estendersi anche alla sua approvazione ogniqualvolta non vi siano contestazioni delle parti e che siffatta facoltà di delega, oltre a trovare un fondamento normativo nel combinato disposto degli artt. 591-bis n. 12, 596, comma I e 598 c.p.c., sia già contemplata nella delibera del Consiglio Superiore della Magistratura dell’11 ottobre 2017 relativa alle “buone prassi nel settore delle esecuzioni immobiliari – linee guida”.
Le istanze depositate hanno trovato accoglimento nelle aule di giustizia?
“Ad oggi abbiamo visto l’emissione di provvedimenti favorevoli dai Tribunali di Venezia, Roma, Campobasso e Isernia. In molteplici occasioni, infatti, i Giudici si sono mostrati proattivi e virtuosi” risponde la dr.ssa Erminia Visco . E aggiunge: “In ogni caso lo studio gestisce il contenzioso di portafogli crediti cartolarizzati in cui l’operazione di cartolarizzazione è stata eseguita mediante GACS, ovvero con una garanzia dello Stato, rilasciata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e, pertanto, appare lapalissiano l’interesse per l’intera collettività di vedere realizzati quanto prima i crediti garantiti con detta modalità, onde svicolare garanzie che, in questo periodo, possono essere necessarie per le misure economiche post Covid 19″.
Autore: Paolo Brambilla
Fonte: Affari Italiani
L’emergenza coronavirus non lascia tregua e ha portato numerosi presidenti delle sezioni fallimentari dei tribunali a posticipare di un altro mese i termini di sospensione dell’attività precedentemente fissati al 31 maggio. L’obiettivo è certamente quello di evitare assembramenti di persone e salvaguardare pubblico e addetti ai lavori dal rischio di contagi. Però i tempi di ogni pratica si allungano a dismisura.
Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo, con un’intervista alla dottoressa Erminia Visco, Head of litigation dello Studio legale associato M.A.B.E., che annovera, oltre ai due soci, Angelo Visco e Massimiliano Bettoni, circa 45 collaboratori con tre sedi in Italia (Milano, Roma e Isernia) ed una quarta, costituenda, nel Regno Unito.
“Appare di palmare evidenza quanto gli effetti sfavorevoli dell’emergenza sanitaria nazionale si siano riverberati sull’intera macchina della giustizia, con particolare riferimento al settore delle esecuzioni immobiliari e del recupero del credito coattivo. La ratio dei provvedimenti ministeriali fin ora adottati nel settore giustizia risponde ad una duplice funzione e quella di contrastare e contenere l’emergenza sanitaria e quella di garantire la continuità e l’efficienza dell’intero apparato”, ci conferma Erminia Visco.
Le esecuzioni immobiliari sono fra i settori che hanno subito rallentamenti significativi?
“Le esecuzioni immobiliari, specificatamente agli NPL’s, sono certamente fra i settori che hanno subito notevole nocumento. Una parte del procedimento espropriativo mal si concilia con le misure di distanziamento e di contenimento sociale previste, come ad es. per lo svolgimento delle aste che prevedono necessariamente l’assembramento di persone. Purtroppo, infatti, sono pochissimi, ancora, i procedimenti – in percentuale- che prevedono lo svolgimento dell’asta solo in via telematica. Molti Giudici contemplano ancora il “doppio binario” e la modalità di partecipazione tradizionale risulta essere invero ancora quella più attuata. Altra attività sospesa al momento è quella di accesso all’immobile staggito da parte del custode giudiziario, è incontrovertibile quanto tutto ciò comporti una sospensione ed un ritardo dell’intera procedura esecutiva”.
Come lo studio Mabe & Partners ha deciso di sopperire a queste problematiche?
“Lo studio ben consapevole degli interessi in gioco ed al fine di andare incontro, quanto più possibile, alle legittime esigenze dei propri clienti, ha deciso di continuare a dare impulso alle procedure esecutive, quanto meno relativamente a quelle fasi della procedura in cui lo svolgimento delle udienze non richiede la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti. Crediamo, infatti, fortemente nella possibile costituzione di un contraddittorio cartolare alternativo all’udienza e, per tale motivo, abbiamo provveduto a depositare idonee istanze affinché i Giudici delle Esecuzioni, mercé lo scambio ed il deposito in telematico di note scritte contenenti le sole istanze e conclusioni, emanino provvedimenti giudiziali fuori udienza. Ad esempio in quelle procedure esecutive in cui l’unica attività ancora da compiersi consiste nella discussione del progetto di distribuzione. Riteniamo che la discussione del progetto di distribuzione non rientri nelle eccezioni di cui all’art. 2, comma II, lett. G) del D.L. n. 11/2020 e che il procrastinarsi della fase distributiva, in assenza di contestazioni delle parti processuali, risulterebbe dannosa per la tutela degli interessi creditori. Riteniamo altresì che la delega già conferita al professionista delegato per la stesura del progetto di distribuzione possa estendersi anche alla sua approvazione ogniqualvolta non vi siano contestazioni delle parti e che siffatta facoltà di delega, oltre a trovare un fondamento normativo nel combinato disposto degli artt. 591-bis n. 12, 596, comma I e 598 c.p.c., sia già contemplata nella delibera del Consiglio Superiore della Magistratura dell’11 ottobre 2017 relativa alle “buone prassi nel settore delle esecuzioni immobiliari – linee guida”.
Le istanze depositate hanno trovato accoglimento nelle aule di giustizia?
“Ad oggi abbiamo visto l’emissione di provvedimenti favorevoli dai Tribunali di Venezia, Roma, Campobasso e Isernia. In molteplici occasioni, infatti, i Giudici si sono mostrati proattivi e virtuosi” risponde la dr.ssa Erminia Visco . E aggiunge: “In ogni caso lo studio gestisce il contenzioso di portafogli crediti cartolarizzati in cui l’operazione di cartolarizzazione è stata eseguita mediante GACS, ovvero con una garanzia dello Stato, rilasciata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e, pertanto, appare lapalissiano l’interesse per l’intera collettività di vedere realizzati quanto prima i crediti garantiti con detta modalità, onde svicolare garanzie che, in questo periodo, possono essere necessarie per le misure economiche post Covid 19″.
Autore: Paolo Brambilla
Fonte: Affari Italiani