Parte oggi la maxi-operazione liquidità messa in campo dal governo per dare ossigeno alle imprese bloccate dall’emergenza coronavirus. Le banche, protagoniste in prima linea nella concessione dei prestiti, assicurano che i soldi potranno arrivare nelle casse degli imprenditori praticamente subito, anche nel giro di una giornata. Nell’immediato si potranno concedere gli importi sotto i 25.000 euro garantiti al 100% dal fondo Pmi. Per quelli che prevedono la garanzia di Sace, ci vorrà invece più tempo, perché si attende ancora, ha spiegato il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, la piattaforma informatica sulla quale gestire le domande. La piattaforma sarebbe in realtà pronta, in attesa solo di un accordo sul manuale operativo che fornisca chiarimenti su tutte le procedure che le banche dovranno utilizzare per interfacciarsi con le imprese alle condizioni generali imposte per la garanzia. In merito, il ministro della Pa, Fabiana Dadone ha annunciato che: “Nella notte si è arrivati a ottenere le linee guida per la piattaforma Sace-Abi. E’ un risultato buono”.
Patuelli non teme l’assalto alla diligenza e nemmeno le tensioni a danno di lavoratori delle filiali a cui hanno invece alluso i sindacati dei bancari, parlando di possibili ‘violenze’ contro chi sta allo sportello in caso di ritardo degli istituti. In banca, ha spiegato il numero uno dell’associazione, si va in questa fase solo per appuntamento, quindi non ci saranno assembramenti. Se le domande saranno tutte a posto, corredate delle relative carte richieste dal decreto, la liquidità potrà essere elargita ‘in giornata’. Sempre che non ci siano intoppi informatici come quello che ha colpito ad esempio il sito dell’Inps nel primo giorno di avvio delle domande per il bonus autonomi.
La Bce intanto cerca di correre in soccorso delle banche, alle prese con vecchi, e a breve probabilmente anche nuovi, crediti deteriorati. La Banca centrale, secondo quanto scrive il ‘Financial Times”, avrebbe discusso con la Commissione Europea della creazione di una Bad Bank Ue in cui convogliare non solo gli Npl (i Non Performing Loans, i crediti deteriorati) ancora presenti nei bilanci degli istituti dalla crisi finanziaria del 2008 ma anche quelli che deriveranno nei prossimi mesi dalla drastica contrazione dell’economia legata al lockdown continentale, scelto da praticamente tutti i paesi come strategia di lotta contro il coronavirus. A riportare a galla la proposta, avanzata, anche nel 2017, sarebbe stato il capo della vigilanza, Andrea Enria, che però al momento non avrebbe ottenuto il beneplacito della Commissione, riluttante ad abbandonare le regole sul Bail in (il salvataggio interno di una banca tramite l’esclusivo e diretto coinvolgimento dei suoi azionisti, obbligazionisti, correntisti). La questione non è però, secondo il Ft, ancora definitivamente chiusa.
“Lo Stato da una garanzia al 100% e noi dovremmo fare l’anticipo di liquidità nella maniera più sollecita – spiega il Presidente dell’Abi, Patuelli – però rispettando tutte le norme, comprese quelle che la Banca d’Italia ha sottolineato di antiriciclaggio e anche quelle che sono state richiamate molto autorevolmente dai Procuratori della Repubblica Greco di Milano e Melillo di Napoli. Questa è una operazione che è in corso ed è un grande sforzo e penso che bisognerebbe ringraziare tutti coloro che lavorano nelle banche per questo ulteriore sforzo”. E proprio nell’ottica di una lotta al riciclaggio del denaro, Patuelli sottolinea che: “Le banche non danno soldi in contanti, fanno bonifici sui conti correnti e quindi in maniera tracciata”. Poi l’invito a non recarsi nelle filiali: “Le richieste di informazioni e le domande si fanno per telefono e via mail. Non è che andando nelle filiali vengono date banconote” e non “c’è una graduatoria di chi arriva”.
Sindacati: “Non tollereremo violenze contro i bancari”.
”Da oggi, quando saranno riaperti gli sportelli bancari, non tollereremo alcuna prevaricazione né offese né atti di violenza contro le lavoratrici e i lavoratori bancari nel caso in cui le banche fossero in ritardo nell’erogare credito”. Lo ha spiegato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Ed ha annunciato che è stata istituita una task force per monitorare eventuali episodi di tensione che potrebbero verificarsi.
Fonte: Rai News
Parte oggi la maxi-operazione liquidità messa in campo dal governo per dare ossigeno alle imprese bloccate dall’emergenza coronavirus. Le banche, protagoniste in prima linea nella concessione dei prestiti, assicurano che i soldi potranno arrivare nelle casse degli imprenditori praticamente subito, anche nel giro di una giornata. Nell’immediato si potranno concedere gli importi sotto i 25.000 euro garantiti al 100% dal fondo Pmi. Per quelli che prevedono la garanzia di Sace, ci vorrà invece più tempo, perché si attende ancora, ha spiegato il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, la piattaforma informatica sulla quale gestire le domande. La piattaforma sarebbe in realtà pronta, in attesa solo di un accordo sul manuale operativo che fornisca chiarimenti su tutte le procedure che le banche dovranno utilizzare per interfacciarsi con le imprese alle condizioni generali imposte per la garanzia. In merito, il ministro della Pa, Fabiana Dadone ha annunciato che: “Nella notte si è arrivati a ottenere le linee guida per la piattaforma Sace-Abi. E’ un risultato buono”.
Patuelli non teme l’assalto alla diligenza e nemmeno le tensioni a danno di lavoratori delle filiali a cui hanno invece alluso i sindacati dei bancari, parlando di possibili ‘violenze’ contro chi sta allo sportello in caso di ritardo degli istituti. In banca, ha spiegato il numero uno dell’associazione, si va in questa fase solo per appuntamento, quindi non ci saranno assembramenti. Se le domande saranno tutte a posto, corredate delle relative carte richieste dal decreto, la liquidità potrà essere elargita ‘in giornata’. Sempre che non ci siano intoppi informatici come quello che ha colpito ad esempio il sito dell’Inps nel primo giorno di avvio delle domande per il bonus autonomi.
La Bce intanto cerca di correre in soccorso delle banche, alle prese con vecchi, e a breve probabilmente anche nuovi, crediti deteriorati. La Banca centrale, secondo quanto scrive il ‘Financial Times”, avrebbe discusso con la Commissione Europea della creazione di una Bad Bank Ue in cui convogliare non solo gli Npl (i Non Performing Loans, i crediti deteriorati) ancora presenti nei bilanci degli istituti dalla crisi finanziaria del 2008 ma anche quelli che deriveranno nei prossimi mesi dalla drastica contrazione dell’economia legata al lockdown continentale, scelto da praticamente tutti i paesi come strategia di lotta contro il coronavirus. A riportare a galla la proposta, avanzata, anche nel 2017, sarebbe stato il capo della vigilanza, Andrea Enria, che però al momento non avrebbe ottenuto il beneplacito della Commissione, riluttante ad abbandonare le regole sul Bail in (il salvataggio interno di una banca tramite l’esclusivo e diretto coinvolgimento dei suoi azionisti, obbligazionisti, correntisti). La questione non è però, secondo il Ft, ancora definitivamente chiusa.
“Lo Stato da una garanzia al 100% e noi dovremmo fare l’anticipo di liquidità nella maniera più sollecita – spiega il Presidente dell’Abi, Patuelli – però rispettando tutte le norme, comprese quelle che la Banca d’Italia ha sottolineato di antiriciclaggio e anche quelle che sono state richiamate molto autorevolmente dai Procuratori della Repubblica Greco di Milano e Melillo di Napoli. Questa è una operazione che è in corso ed è un grande sforzo e penso che bisognerebbe ringraziare tutti coloro che lavorano nelle banche per questo ulteriore sforzo”. E proprio nell’ottica di una lotta al riciclaggio del denaro, Patuelli sottolinea che: “Le banche non danno soldi in contanti, fanno bonifici sui conti correnti e quindi in maniera tracciata”. Poi l’invito a non recarsi nelle filiali: “Le richieste di informazioni e le domande si fanno per telefono e via mail. Non è che andando nelle filiali vengono date banconote” e non “c’è una graduatoria di chi arriva”.
Sindacati: “Non tollereremo violenze contro i bancari”.
”Da oggi, quando saranno riaperti gli sportelli bancari, non tollereremo alcuna prevaricazione né offese né atti di violenza contro le lavoratrici e i lavoratori bancari nel caso in cui le banche fossero in ritardo nell’erogare credito”. Lo ha spiegato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Ed ha annunciato che è stata istituita una task force per monitorare eventuali episodi di tensione che potrebbero verificarsi.
Fonte: Rai News