In questo periodo di grossa difficoltà economica determinata dagli effetti della pandemia sanitaria in atto causata dal Covid 19 a risentirne particolarmente vi è anche il settore immobiliare. Le persone non solo non acquistano, dunque vi sarà un calo evidente delle compravendite, ma il Governo ha varato piani per sospendere temporaneamente le rate dei mutui per le famiglie maggiormente in difficoltà. A questo si aggiunge la difficoltà oggettiva per gli agenti di poter effettuare il loro lavoro, le restrizioni in atto impediscono ai potenziali acquirenti di poter visionare le case, alcune agenzie si sono attrezzate cercando di offrire tour virtuali ai propri clienti, ma il face to face in fase di acquisto e il poter vedere ‘dal vivo’ sono chiaramente tutt’altra cosa per quanti vorrebbero concludere l’affare ed accendere un mutuo.
La prima fotografia poco rosea viene offerta dalle stime fornite da Nomisma e da Scenari Immobiliari che hanno già ipotizzato perdite molto cospicue per il settore. La società di consulenza Nomisma ha difatti diffuso i dati dell’Osservatorio sul mercato immobiliare 2020, che evidenziano una situazione preoccupante: si andrà incontro sia al crollo delle compravendite quanto ad una possibile discesa dei prezzi.
Il fatturato, si stima, avrà un calo tra i 9 ed i 22 miliardi di euro rispetto allo scorso anno, la crisi impatterà, come tutte le crisi economiche, fa notare Nomisma, anche nel prossimo futuro, ragione per cui in 3 anni la riduzione di fatturato potrebbe arrivare a 122 miliardi di euro. Difficile altresì che in una situazione di aumento della disoccupazione e con redditi pari a zero per moltissimi autonomi che sono stati costretti a chiudere le proprie attività per le ristrettezze imposte dal Covid 19 si pensi anche solo di poter accendere un mutuo, nonostante i tassi favorevoli. Ecco perché l’istituto di ricerca bolognese si aspetta, stando alle previsioni fatte, un’erogazione dei mutui che segnerà un crollo compreso tra il – 15% ed il -30%.
Un duro colpo quello per il settore immobiliare che prima del Coronavirus stava finalmente ‘rialzando la testa’ dopo anni di profonda crisi.
La flessione reale del 7% sulle compravendite delle case in Lombardia nel primo bimestre 2020 viene già confermato dall’Istituto Scenari Immobiliari, che evidenza come il calo in Milano sfiori già il 12% rispetto al 2019. Interessanti le considerazioni fatte dal Presidente di Scenari Immobiliari Breglia circa gli effetti che il Coronavirus potrebbe avere sulle decisioni future degli italiani, quando si riprenderà a comprare casa: “Aver vissuto per settimane in case vecchie o senza balconi, cambierà le prospettive di investimento della famiglia. Piuttosto che il nuovo modello di suv, meglio una casa con una stanza in più. La domanda residenziale, che è sempre di lunga durata, crescerà e avrà bisogno di prodotti (nuovi o di recupero) adatti ai tempi, immobili di alta qualità capaci di offrire un ambiente di vita e di lavoro sicuro e salubre”.
Interessante anche gli effetti che si ipotizza il Covid19 potrebbe avere sugli affitti, determinandone un rilancio, in un momento in cui si hanno meno risorse a disposizione e si è meno ottimisti nell’intraprendere investimenti di lunga durata , attraverso un mutuo. A dire la sua sulla questione intervistata da idealista/news è Isabella Tulipano, dell’ufficio stampa di Solo Affitti:
“L’affitto è la parte anticiclica del mercato immobiliare: vede un aumento della richiesta di abitazioni durante le fasi di economia debole, ad aumentare non è solo la richiesta, ma anche l’offerta di case in affitto“. La richiesta degli affitti abitativi, spiega: “complessivamente crescerà nei prossimi mesi. Quello che potrebbe non crescere sono i canoni di affitto, grazie al positivo meccanismo del canone concordato”. Una zona d’ombra nella ripresa del settore permane, ossia la morosità degli inquilini potrebbe aumentare, a causa appunto del contesto economico difficoltoso: “Chi perderà il lavoro o ridurrà sensibilmente il proprio reddito potrebbe trovarsi in difficoltà nel pagamento dell’affitto di casa. Era successo durante la crisi economica degli scorsi anni, è probabile che accada anche stavolta”.
In questo periodo di grossa difficoltà economica determinata dagli effetti della pandemia sanitaria in atto causata dal Covid 19 a risentirne particolarmente vi è anche il settore immobiliare. Le persone non solo non acquistano, dunque vi sarà un calo evidente delle compravendite, ma il Governo ha varato piani per sospendere temporaneamente le rate dei mutui per le famiglie maggiormente in difficoltà. A questo si aggiunge la difficoltà oggettiva per gli agenti di poter effettuare il loro lavoro, le restrizioni in atto impediscono ai potenziali acquirenti di poter visionare le case, alcune agenzie si sono attrezzate cercando di offrire tour virtuali ai propri clienti, ma il face to face in fase di acquisto e il poter vedere ‘dal vivo’ sono chiaramente tutt’altra cosa per quanti vorrebbero concludere l’affare ed accendere un mutuo.
La prima fotografia poco rosea viene offerta dalle stime fornite da Nomisma e da Scenari Immobiliari che hanno già ipotizzato perdite molto cospicue per il settore. La società di consulenza Nomisma ha difatti diffuso i dati dell’Osservatorio sul mercato immobiliare 2020, che evidenziano una situazione preoccupante: si andrà incontro sia al crollo delle compravendite quanto ad una possibile discesa dei prezzi.
Il fatturato, si stima, avrà un calo tra i 9 ed i 22 miliardi di euro rispetto allo scorso anno, la crisi impatterà, come tutte le crisi economiche, fa notare Nomisma, anche nel prossimo futuro, ragione per cui in 3 anni la riduzione di fatturato potrebbe arrivare a 122 miliardi di euro. Difficile altresì che in una situazione di aumento della disoccupazione e con redditi pari a zero per moltissimi autonomi che sono stati costretti a chiudere le proprie attività per le ristrettezze imposte dal Covid 19 si pensi anche solo di poter accendere un mutuo, nonostante i tassi favorevoli. Ecco perché l’istituto di ricerca bolognese si aspetta, stando alle previsioni fatte, un’erogazione dei mutui che segnerà un crollo compreso tra il – 15% ed il -30%.
Un duro colpo quello per il settore immobiliare che prima del Coronavirus stava finalmente ‘rialzando la testa’ dopo anni di profonda crisi.
La flessione reale del 7% sulle compravendite delle case in Lombardia nel primo bimestre 2020 viene già confermato dall’Istituto Scenari Immobiliari, che evidenza come il calo in Milano sfiori già il 12% rispetto al 2019. Interessanti le considerazioni fatte dal Presidente di Scenari Immobiliari Breglia circa gli effetti che il Coronavirus potrebbe avere sulle decisioni future degli italiani, quando si riprenderà a comprare casa: “Aver vissuto per settimane in case vecchie o senza balconi, cambierà le prospettive di investimento della famiglia. Piuttosto che il nuovo modello di suv, meglio una casa con una stanza in più. La domanda residenziale, che è sempre di lunga durata, crescerà e avrà bisogno di prodotti (nuovi o di recupero) adatti ai tempi, immobili di alta qualità capaci di offrire un ambiente di vita e di lavoro sicuro e salubre”.
Interessante anche gli effetti che si ipotizza il Covid19 potrebbe avere sugli affitti, determinandone un rilancio, in un momento in cui si hanno meno risorse a disposizione e si è meno ottimisti nell’intraprendere investimenti di lunga durata , attraverso un mutuo. A dire la sua sulla questione intervistata da idealista/news è Isabella Tulipano, dell’ufficio stampa di Solo Affitti:
“L’affitto è la parte anticiclica del mercato immobiliare: vede un aumento della richiesta di abitazioni durante le fasi di economia debole, ad aumentare non è solo la richiesta, ma anche l’offerta di case in affitto“. La richiesta degli affitti abitativi, spiega: “complessivamente crescerà nei prossimi mesi. Quello che potrebbe non crescere sono i canoni di affitto, grazie al positivo meccanismo del canone concordato”. Una zona d’ombra nella ripresa del settore permane, ossia la morosità degli inquilini potrebbe aumentare, a causa appunto del contesto economico difficoltoso: “Chi perderà il lavoro o ridurrà sensibilmente il proprio reddito potrebbe trovarsi in difficoltà nel pagamento dell’affitto di casa. Era successo durante la crisi economica degli scorsi anni, è probabile che accada anche stavolta”.