Nel mese di marzo i prestiti delle banche a famiglie e imprese sono cresciute di 1,4% su anno, accelerando l’incremento sul mese precedente per effetto delle moratorie e di un maggiore utilizzo delle linee di credito, secondo l’associazione bancaria italiana (Abi).
Nell’ultimo rapporto mensile l’Abi evidenzia anche che la raccolta da depositi è cresciuta a marzo, sia rispetto allo stesso mese del 2019 ma anche in termini assoluti rispetto a febbraio, smentendo quindi ogni ipotesi di ritiro di fondi agli sportelli.
Nel dettaglio l’incremento dei prestiti a famiglie e imprese dell’1,4% si raffronta con il dato di febbraio quando questa crescita era stata dello 0,5%. Abi dice che questo maggiore incremento “è riconducibile agli effetti delle diverse moratorie attivate a marzo e dal maggior utilizzo delle linee di credito”.
Con le moratorie – quelle Abi, le moratorie previste dal decreto del 17 marzo e quelle attivate dalle singole banche – viene meno una fisiologica riduzione del credito da ammortamento di una quota del prestito, spiega l’Abi.
Quanto al decreto liquidità, che la scorsa notte ha ottenuto il via della Commissione Ue e sta per essere effettivamente utilizzabile dalle imprese per avere prestiti garantiti, riguarderà milioni di soggetti, ha detto il vice dg Abi Gianfranco Torriero, e c’è attesa per un numero di domande particolarmente rilevante.
Fonte: Reuters
Nel mese di marzo i prestiti delle banche a famiglie e imprese sono cresciute di 1,4% su anno, accelerando l’incremento sul mese precedente per effetto delle moratorie e di un maggiore utilizzo delle linee di credito, secondo l’associazione bancaria italiana (Abi).
Nell’ultimo rapporto mensile l’Abi evidenzia anche che la raccolta da depositi è cresciuta a marzo, sia rispetto allo stesso mese del 2019 ma anche in termini assoluti rispetto a febbraio, smentendo quindi ogni ipotesi di ritiro di fondi agli sportelli.
Nel dettaglio l’incremento dei prestiti a famiglie e imprese dell’1,4% si raffronta con il dato di febbraio quando questa crescita era stata dello 0,5%. Abi dice che questo maggiore incremento “è riconducibile agli effetti delle diverse moratorie attivate a marzo e dal maggior utilizzo delle linee di credito”.
Con le moratorie – quelle Abi, le moratorie previste dal decreto del 17 marzo e quelle attivate dalle singole banche – viene meno una fisiologica riduzione del credito da ammortamento di una quota del prestito, spiega l’Abi.
Quanto al decreto liquidità, che la scorsa notte ha ottenuto il via della Commissione Ue e sta per essere effettivamente utilizzabile dalle imprese per avere prestiti garantiti, riguarderà milioni di soggetti, ha detto il vice dg Abi Gianfranco Torriero, e c’è attesa per un numero di domande particolarmente rilevante.
Fonte: Reuters