VC Finch Capital ha pubblicato un report approfondito sull’impatto che il coronavirus avrà specificatamente sull’industria Fintech, oltre che sull’economia ed il mercato azionario.
Il rapporto, intitolato “FinTech: The Future Post CV-19”, analizza le sfide e le opportunità che il settore dovrà affrontare durante e dopo la crisi, partendo dall’impatto a breve termine della crisi stessa, passando per le implicazioni strutturali post-crisi, che potrebbero portare un’adozione sempre più rapida della digitalizzazione, per arrivare fino all’analisi dell’intero panorama del settore in termini di crescita, unità, economia, consolidamento, dinamiche di finanziamento e di uscita.
In particolare, ad esserne più colpite dovrebbero essere le start-up che sono ancora nelle prime fasi del loro ciclo di vita, soprattutto in caso di ristagno della crescita, o riduzione, per almeno 3 o 6 mesi. Infatti, l’incertezza in merito alla situazione attuale mette sotto pressione proprio la raccolta dei fondi, oltre alla gestione della liquidità, al marketing, ed alla gestione del personale.
Pertanto sul breve termine le startup potrebbero trovarsi davanti molti ostacoli che potrebbero metterne in crisi la sopravvivenza o limitarne pesantemente la crescita. Tuttavia dopo la fase acuta della crisi, ovvero a partire dal quarto trimestre 2020, l’impatto sul lungo termine potrebbe anche diventare positivo, perché potrebbe creare condizioni che favoriranno maggiore slancio, maggiore crescita, e forse l’innesco di un circolo virtuoso per il settore FinTech.
La crisi dovrebbe durare fino al fino al terzo trimestre 2020, seguita poi però da una ripresa di 12-18 mesi, durante la quale i servizi only-digital diventeranno la nuova norma nel settore, accelerando notevolmente una tendenza iniziata già nell’ultimo decennio.
Le aree maggiormente sotto pressione saranno le banche, la gestione patrimoniale, i pagamenti, le fusioni e acquisizioni, e gli investimenti di capitale di rischio.
Invece, i soggetti che potrebbero avvantaggiarsi di più sono le piattaforme di prestito per consumatori e PMI, quelle per digitalizzare mutui e assicurazioni sulla vita, e quelli che sfruttano al meglio AI e IoT.
Il Managing Partner di Finch Capital, Radboud Vlaar, ha dichiarato:
“Il 2020 sarà difficile per le aziende FinTech, ma ci saranno tempi migliori in futuro. I vincitori post-crisi ed innovativi prenderanno tutto, poiché prevediamo un aumento della domanda di servizi finanziari a servizio della tecnologia che favoriranno l’interazione solo digitale, abilitata da AI e analisi dei big data”.
Autore: Marco Cavicchioli
Fonte: Cryptonomist
VC Finch Capital ha pubblicato un report approfondito sull’impatto che il coronavirus avrà specificatamente sull’industria Fintech, oltre che sull’economia ed il mercato azionario.
Il rapporto, intitolato “FinTech: The Future Post CV-19”, analizza le sfide e le opportunità che il settore dovrà affrontare durante e dopo la crisi, partendo dall’impatto a breve termine della crisi stessa, passando per le implicazioni strutturali post-crisi, che potrebbero portare un’adozione sempre più rapida della digitalizzazione, per arrivare fino all’analisi dell’intero panorama del settore in termini di crescita, unità, economia, consolidamento, dinamiche di finanziamento e di uscita.
In particolare, ad esserne più colpite dovrebbero essere le start-up che sono ancora nelle prime fasi del loro ciclo di vita, soprattutto in caso di ristagno della crescita, o riduzione, per almeno 3 o 6 mesi. Infatti, l’incertezza in merito alla situazione attuale mette sotto pressione proprio la raccolta dei fondi, oltre alla gestione della liquidità, al marketing, ed alla gestione del personale.
Pertanto sul breve termine le startup potrebbero trovarsi davanti molti ostacoli che potrebbero metterne in crisi la sopravvivenza o limitarne pesantemente la crescita. Tuttavia dopo la fase acuta della crisi, ovvero a partire dal quarto trimestre 2020, l’impatto sul lungo termine potrebbe anche diventare positivo, perché potrebbe creare condizioni che favoriranno maggiore slancio, maggiore crescita, e forse l’innesco di un circolo virtuoso per il settore FinTech.
La crisi dovrebbe durare fino al fino al terzo trimestre 2020, seguita poi però da una ripresa di 12-18 mesi, durante la quale i servizi only-digital diventeranno la nuova norma nel settore, accelerando notevolmente una tendenza iniziata già nell’ultimo decennio.
Le aree maggiormente sotto pressione saranno le banche, la gestione patrimoniale, i pagamenti, le fusioni e acquisizioni, e gli investimenti di capitale di rischio.
Invece, i soggetti che potrebbero avvantaggiarsi di più sono le piattaforme di prestito per consumatori e PMI, quelle per digitalizzare mutui e assicurazioni sulla vita, e quelli che sfruttano al meglio AI e IoT.
Il Managing Partner di Finch Capital, Radboud Vlaar, ha dichiarato:
“Il 2020 sarà difficile per le aziende FinTech, ma ci saranno tempi migliori in futuro. I vincitori post-crisi ed innovativi prenderanno tutto, poiché prevediamo un aumento della domanda di servizi finanziari a servizio della tecnologia che favoriranno l’interazione solo digitale, abilitata da AI e analisi dei big data”.
Autore: Marco Cavicchioli
Fonte: Cryptonomist