Da sempre le fintech italiane sono a corto di capitali.
Il dato, strutturale, è persino peggiorato nel 2019: secondo l’ultimo rapporto di PwC sul settore, gli investimenti sono scesi a 154 milioni (-23%), somma pari al 3,1% di quanto raccolto l’anno scorso dalle fintech in Regno Unito.
Non stupisce allora che molte imprese innovative italiane vadano a cercare fortuna altrove: così, per esempio, Moneyfarm e Soldo, autrici dei due round di finanziamento più consistenti (rispettivamente 43 e 55 milioni), abbiano trovato casa all’estero, a Londra.
Su questo mercato di capitali già asfittico, scrive MF, l’impatto del Covid-19 rischia di essere forte: i venture capital potrebbero ridurre gli investimenti specie sulle nuove startup (seed) e il calo del volume delle transazioni potrebbe incidere sui profitti e, di nuovo, sulle risorse disponibili.
Fonte: Milano Finanza
Da sempre le fintech italiane sono a corto di capitali.
Il dato, strutturale, è persino peggiorato nel 2019: secondo l’ultimo rapporto di PwC sul settore, gli investimenti sono scesi a 154 milioni (-23%), somma pari al 3,1% di quanto raccolto l’anno scorso dalle fintech in Regno Unito.
Non stupisce allora che molte imprese innovative italiane vadano a cercare fortuna altrove: così, per esempio, Moneyfarm e Soldo, autrici dei due round di finanziamento più consistenti (rispettivamente 43 e 55 milioni), abbiano trovato casa all’estero, a Londra.
Su questo mercato di capitali già asfittico, scrive MF, l’impatto del Covid-19 rischia di essere forte: i venture capital potrebbero ridurre gli investimenti specie sulle nuove startup (seed) e il calo del volume delle transazioni potrebbe incidere sui profitti e, di nuovo, sulle risorse disponibili.
Fonte: Milano Finanza