Tutti abbiamo provato, almeno una volta, la sensazione che il nostro smartphone, tablet o computer racchiuda al proprio interno una parte importante della nostra vita. Informazioni e ricordi che potrebbero svanire all’improvviso qualora il device si rompesse, smettesse di funzionare o ci venisse rubato. La soluzione a questo problema, ovviamente, è il backup dei dati, da eseguire correttamente e regolarmente su tutti i dispositivi.
Il 31 marzo si celebra il World Backup Day, ricorrenza simbolica istituita proprio per diffondere la consapevolezza che la protezione dei dati è essenziale. In questa occasione, Kingston Technology Europe Co LLP, leader mondiale in soluzioni tecnologiche e prodotti storage, ha condotto un sondaggio per analizzare i comportamenti degli italiani in fatto di back up e salvaguardia dei dati.
Nel Bel Paese emerge che, pur crescendo la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, le persone continuano a incappare in errori e non curanza. Infatti, 6 italiani su 10 hanno dichiarato di avere perso dei dati realmente importanti come informazioni personali, video e foto di amici e famigliari. Il 68% del campione, inoltre, si è almeno una volta pentito di non aver fatto il back up dei dati regolarmente. Sorprende – relativamente – che il 79% degli intervistati afferma di essere addirittura disposto a pagare per recuperare i che i propri dati andati persi.
Il dato positivo è che, con diversa frequenza e aiutato dalle richieste automatiche che arrivano dai dispositivi di nuova generazione, 8 italiani su 10 eseguono per lo meno saltuariamente il back up dei propri dati: in particolare, lo smartphone, fido compagno della quotidianità di tutti noi, è il dispositivo i cui dati si mettono più spesso al sicuro. Guardando invece alla frequenza, il 29% degli intervistati dichiara di eseguire il back up una volta al mese, al pari di altrettanti che lo fanno una volta ogni settimana. Male il 24%, che lo fa solo ogni sei mesi, e un irriducibile 15% che protegge i propri dati una volta all’anno o addirittura mai.
Insomma, se la quasi totalità (91%) degli interpellati sembra consapevole del ruolo del backup, nella pratica, per pigrizia, non curanza o incompetenza, in molti ancora sembrano non seguire le best practice.
“La tecnologia ha un ruolo sempre più cruciale nelle nostre vite e, di conseguenza, dati e informazioni sensibili viaggiano e si conservano in quantità sempre maggiore sui nostri device. Episodi spiacevoli come furti, malfunzionamenti hardware, cancellazione più o meno accidentali dei dati stessi, o persino attacchi hacker, sono però all’ordine del giorno”, ha dichiarato Stefania Prando, Business Development Manager di Kingston Italia. “È quindi fondamentale eseguire regolarmente il backup dei dispositivi, mettendo i propri dati al sicuro. Per permettere a tutti di farlo, Kingston, leader di mercato per le soluzioni storage e da sempre impegnata nel settore delle memorie, offre sistemi di backup flessibili, veloci e adatti a rispondere alle più diverse esigenze”.
Fonte: Kingston Technology
Tutti abbiamo provato, almeno una volta, la sensazione che il nostro smartphone, tablet o computer racchiuda al proprio interno una parte importante della nostra vita. Informazioni e ricordi che potrebbero svanire all’improvviso qualora il device si rompesse, smettesse di funzionare o ci venisse rubato. La soluzione a questo problema, ovviamente, è il backup dei dati, da eseguire correttamente e regolarmente su tutti i dispositivi.
Il 31 marzo si celebra il World Backup Day, ricorrenza simbolica istituita proprio per diffondere la consapevolezza che la protezione dei dati è essenziale. In questa occasione, Kingston Technology Europe Co LLP, leader mondiale in soluzioni tecnologiche e prodotti storage, ha condotto un sondaggio per analizzare i comportamenti degli italiani in fatto di back up e salvaguardia dei dati.
Nel Bel Paese emerge che, pur crescendo la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, le persone continuano a incappare in errori e non curanza. Infatti, 6 italiani su 10 hanno dichiarato di avere perso dei dati realmente importanti come informazioni personali, video e foto di amici e famigliari. Il 68% del campione, inoltre, si è almeno una volta pentito di non aver fatto il back up dei dati regolarmente. Sorprende – relativamente – che il 79% degli intervistati afferma di essere addirittura disposto a pagare per recuperare i che i propri dati andati persi.
Il dato positivo è che, con diversa frequenza e aiutato dalle richieste automatiche che arrivano dai dispositivi di nuova generazione, 8 italiani su 10 eseguono per lo meno saltuariamente il back up dei propri dati: in particolare, lo smartphone, fido compagno della quotidianità di tutti noi, è il dispositivo i cui dati si mettono più spesso al sicuro. Guardando invece alla frequenza, il 29% degli intervistati dichiara di eseguire il back up una volta al mese, al pari di altrettanti che lo fanno una volta ogni settimana. Male il 24%, che lo fa solo ogni sei mesi, e un irriducibile 15% che protegge i propri dati una volta all’anno o addirittura mai.
Insomma, se la quasi totalità (91%) degli interpellati sembra consapevole del ruolo del backup, nella pratica, per pigrizia, non curanza o incompetenza, in molti ancora sembrano non seguire le best practice.
“La tecnologia ha un ruolo sempre più cruciale nelle nostre vite e, di conseguenza, dati e informazioni sensibili viaggiano e si conservano in quantità sempre maggiore sui nostri device. Episodi spiacevoli come furti, malfunzionamenti hardware, cancellazione più o meno accidentali dei dati stessi, o persino attacchi hacker, sono però all’ordine del giorno”, ha dichiarato Stefania Prando, Business Development Manager di Kingston Italia. “È quindi fondamentale eseguire regolarmente il backup dei dispositivi, mettendo i propri dati al sicuro. Per permettere a tutti di farlo, Kingston, leader di mercato per le soluzioni storage e da sempre impegnata nel settore delle memorie, offre sistemi di backup flessibili, veloci e adatti a rispondere alle più diverse esigenze”.
Fonte: Kingston Technology