Una nuova Fintech, in forma di banca digitale dedicata all’erogazione del credito e ai servizi transazionali per le «piccolissime» imprese fino a 10 milioni di fatturato e all’ampio popolo delle partite Iva. È la nuova iniziativa di venture capital promossa dal banchiere Roberto Nicastro, che ha già raccolto impegni di capitale fino a 45 milioni di euro da una vasta platea di investitori. Tra i soci principali, nomi “solidi” e sinergici tra cui: le Assicurazioni Generali, il Gruppo Sella, la famiglia Fürstenberg, l’istituto Isa di Trento, i family office delle famiglie Micheli, Lunelli, Albertini, Troiani e un partner di settore come Confartigianato. Ad essi si aggiungono “angel investors” del mondo manageriale, consulenziale e hi-tech.
Tra gli investitori c’è lo stesso promotore dell’iniziativa Nicastro, che non avrà incarichi operativi e ha proposto come guida del team di management in fase di costituzione un suo ex collega di UniCredit. Si tratta di Federico Sforza, che dopo l’esperienza in UniCredit ha maturato esperienze bancarie nel settore digitale in Ing e fino a poco tempo fa in Nexi. Altri manager sono in fase di reclutamento, sia dalle banche tradizionali sia dal mondo fintech e hi-tech.
L’iniziativa, progettata mesi fa ben prima che scattasse l’emergenza Coronavirus, è stata registrata alla Camera di Commercio ed entra quindi, dopo l’impegno ufficiale degli investitori, nella fase attuativa. Ponendosi ora gli ulteriori obiettivi di contribuire alla ripartenza delle piccole imprese dopo la crisi Covid-19, lanciando il primo soggetto bancario unicamente dedicato ai piccoli, ed essere sul mercato entro la fine del 2020. Con che modello di business? L’idea di base è che la spinta al digitale, anche nei servizi bancari per le piccole imprese, sia destinata a crescere. E peraltro il moltiplicarsi di smart working e videochat in queste giornate rafforza ancor più il trend. L’iniziativa quindi punta a una nicchia di mercato amplissima numericamente, che ha già visto il lancio di molteplici analoghi progetti europei e in Italia ha attratto “filiazioni” di operatori esteri del fintech come Penta e Qonto.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Una nuova Fintech, in forma di banca digitale dedicata all’erogazione del credito e ai servizi transazionali per le «piccolissime» imprese fino a 10 milioni di fatturato e all’ampio popolo delle partite Iva. È la nuova iniziativa di venture capital promossa dal banchiere Roberto Nicastro, che ha già raccolto impegni di capitale fino a 45 milioni di euro da una vasta platea di investitori. Tra i soci principali, nomi “solidi” e sinergici tra cui: le Assicurazioni Generali, il Gruppo Sella, la famiglia Fürstenberg, l’istituto Isa di Trento, i family office delle famiglie Micheli, Lunelli, Albertini, Troiani e un partner di settore come Confartigianato. Ad essi si aggiungono “angel investors” del mondo manageriale, consulenziale e hi-tech.
Tra gli investitori c’è lo stesso promotore dell’iniziativa Nicastro, che non avrà incarichi operativi e ha proposto come guida del team di management in fase di costituzione un suo ex collega di UniCredit. Si tratta di Federico Sforza, che dopo l’esperienza in UniCredit ha maturato esperienze bancarie nel settore digitale in Ing e fino a poco tempo fa in Nexi. Altri manager sono in fase di reclutamento, sia dalle banche tradizionali sia dal mondo fintech e hi-tech.
L’iniziativa, progettata mesi fa ben prima che scattasse l’emergenza Coronavirus, è stata registrata alla Camera di Commercio ed entra quindi, dopo l’impegno ufficiale degli investitori, nella fase attuativa. Ponendosi ora gli ulteriori obiettivi di contribuire alla ripartenza delle piccole imprese dopo la crisi Covid-19, lanciando il primo soggetto bancario unicamente dedicato ai piccoli, ed essere sul mercato entro la fine del 2020. Con che modello di business? L’idea di base è che la spinta al digitale, anche nei servizi bancari per le piccole imprese, sia destinata a crescere. E peraltro il moltiplicarsi di smart working e videochat in queste giornate rafforza ancor più il trend. L’iniziativa quindi punta a una nicchia di mercato amplissima numericamente, che ha già visto il lancio di molteplici analoghi progetti europei e in Italia ha attratto “filiazioni” di operatori esteri del fintech come Penta e Qonto.
Fonte: Il Sole 24 Ore