Recenti studi sul mercato immobiliare hanno evidenziato come ad acquistare casa siano sempre più coloro che sono nelle fasce d’età tra 35 e i 65 anni, e molti detentori di immobili siano addirittura over 65. Dallo studio emerge difatti come solo 1l 6% dei proprietari di casa sia un under 35, questo a dimostrazione del fatto che i giovani ed i giovanissimi al momento non sono nelle condizioni di poter acquistare casa a causa delle ristrettezze economiche o di forme contrattuali precarie che non garantiscono la sicurezza finanziaria per poter accendere un mutuo. Gli ultimi dati evidenziano comunque come 19,5 milioni gli italiani vivono in una casa di proprietà, mentre 6 milioni sono coloro i quali preferiscono una soluzione in affitto.
L’emergenza Coronavirus temono in molti potrebbe cambiare il trend positivo relativo al settore del mercato immobiliare che aveva fatto registrare un aumento considerevole delle compravendite nel 2019, gli effetti economici che ne deriveranno potrebbero infatti ripercuotersi sul settore a livello generale ed indipendentemente dall’età.
A parlare dell’emergenza sanitaria attuale e di come questa potrebbe influire sul mercato immobiliare l’amministratore di impREsa Lucio D’Ambrosi che così si esprime, conservando, dalla sua, un certo ottimismo: “Per il settore immobiliare il 2019 è stato infatti l’anno della ritrovata fiducia nel mattone, un trend confermato anche dai numeri di questo primo bimestre: basti pensare agli immobili venduti (+32% rispetto allo stesso periodo di un anno fa) oppure agli utenti stranieri che hanno frugato tra le proposte immobiliari pubblicate sul nostro sito (a gennaio 2020 registrato un +40% sullo stesso mese del 2019). I presupposti ci sarebbero tutti per bissare, ma lo scenario che abbiamo davanti è quanto mai incerto”
Poi D’Ambrosi spiega come si stia pensando a sfide per non far soccombere il mattone in questo delicato momento, come l’investimento in tecnologie al fine di permettere tour virtuali ai futuri compratori. Ecco le sue considerazioni:“ Da parte nostra, c’è tutto l’impegno ad affrontare le sfide di questo particolare momento storico. Abbiamo ad esempio deciso di investire nella tecnologia e di puntare sulle visite virtuali, per rispondere alle nuove esigenze dei clienti: potranno così effettuare la prima visita di un immobile virtualmente, ovvero sfogliando una galleria di foto a 360 gradi. Un servizio che piace ai potenziali acquirenti e che è utile anche per i proprietari. E infatti contiamo di ampliare l’offerta di immobili che lo prevedano”:
Vi è anche chi è più pessimista come Gianfederico Belotti, direttore dell’Osservatorio Immobiliare Case Terreni, che evidenzia come la paura dell’epidemia quasi certamente inciderà sul mercato immobiliare e come le stime positive per il 2020 potrebbero purtroppo subire una battuta d’arresto. Il dato di partenza è questo, riflette,: “ con un +16,5%, Bergamo nel 2019 è stato il capoluogo lombardo che è più cresciuto in fatto di compravendite immobiliari, Ma l’ultima settimana, con l’allarme per l’epidemia, ha svuotato le agenzie immobiliari: le sensazioni non sono buone, per niente”. La nota dolente, in un mercato che pure s’è decisamente ravvivato, è il possibile effetto-coronavirus anche su questo segmento dell’economia, conclude: “È una situazione che può bloccare il mercato e ribaltare le previsioni ottimistiche che si erano fatte per il 2020”.
Recenti studi sul mercato immobiliare hanno evidenziato come ad acquistare casa siano sempre più coloro che sono nelle fasce d’età tra 35 e i 65 anni, e molti detentori di immobili siano addirittura over 65. Dallo studio emerge difatti come solo 1l 6% dei proprietari di casa sia un under 35, questo a dimostrazione del fatto che i giovani ed i giovanissimi al momento non sono nelle condizioni di poter acquistare casa a causa delle ristrettezze economiche o di forme contrattuali precarie che non garantiscono la sicurezza finanziaria per poter accendere un mutuo. Gli ultimi dati evidenziano comunque come 19,5 milioni gli italiani vivono in una casa di proprietà, mentre 6 milioni sono coloro i quali preferiscono una soluzione in affitto.
L’emergenza Coronavirus temono in molti potrebbe cambiare il trend positivo relativo al settore del mercato immobiliare che aveva fatto registrare un aumento considerevole delle compravendite nel 2019, gli effetti economici che ne deriveranno potrebbero infatti ripercuotersi sul settore a livello generale ed indipendentemente dall’età.
A parlare dell’emergenza sanitaria attuale e di come questa potrebbe influire sul mercato immobiliare l’amministratore di impREsa Lucio D’Ambrosi che così si esprime, conservando, dalla sua, un certo ottimismo: “Per il settore immobiliare il 2019 è stato infatti l’anno della ritrovata fiducia nel mattone, un trend confermato anche dai numeri di questo primo bimestre: basti pensare agli immobili venduti (+32% rispetto allo stesso periodo di un anno fa) oppure agli utenti stranieri che hanno frugato tra le proposte immobiliari pubblicate sul nostro sito (a gennaio 2020 registrato un +40% sullo stesso mese del 2019). I presupposti ci sarebbero tutti per bissare, ma lo scenario che abbiamo davanti è quanto mai incerto”
Poi D’Ambrosi spiega come si stia pensando a sfide per non far soccombere il mattone in questo delicato momento, come l’investimento in tecnologie al fine di permettere tour virtuali ai futuri compratori. Ecco le sue considerazioni:“ Da parte nostra, c’è tutto l’impegno ad affrontare le sfide di questo particolare momento storico. Abbiamo ad esempio deciso di investire nella tecnologia e di puntare sulle visite virtuali, per rispondere alle nuove esigenze dei clienti: potranno così effettuare la prima visita di un immobile virtualmente, ovvero sfogliando una galleria di foto a 360 gradi. Un servizio che piace ai potenziali acquirenti e che è utile anche per i proprietari. E infatti contiamo di ampliare l’offerta di immobili che lo prevedano”:
Vi è anche chi è più pessimista come Gianfederico Belotti, direttore dell’Osservatorio Immobiliare Case Terreni, che evidenzia come la paura dell’epidemia quasi certamente inciderà sul mercato immobiliare e come le stime positive per il 2020 potrebbero purtroppo subire una battuta d’arresto. Il dato di partenza è questo, riflette,: “ con un +16,5%, Bergamo nel 2019 è stato il capoluogo lombardo che è più cresciuto in fatto di compravendite immobiliari, Ma l’ultima settimana, con l’allarme per l’epidemia, ha svuotato le agenzie immobiliari: le sensazioni non sono buone, per niente”. La nota dolente, in un mercato che pure s’è decisamente ravvivato, è il possibile effetto-coronavirus anche su questo segmento dell’economia, conclude: “È una situazione che può bloccare il mercato e ribaltare le previsioni ottimistiche che si erano fatte per il 2020”.