Salta l’acquisizione di Farbanca, specializzata nei finanziamenti al mondo della farmacia, da parte di Banca Popolare di Sondrio. Quest’ultima infatti intendeva rilevare la quota del 70,77% di Farbanca in mano alla Banca Popolare di Vicenza, tuttora in fase di liquidazione coatta amministrativa.
La banca valtellinese tuttavia ha ricevuto dalla Vigilanza di Banca d’Italia l’indicazione di concentrarsi sulla riduzione dei suoi crediti deteriorati e sul rafforzamento delle strutture di presidio interne. E’ la seconda volta che salta un’acquisizione da parte di Banca Popolare di Sondrio: lo scorso ottobre la Bce aveva bloccato per gli stessi motivi l’acquisto della Cassa di Risparmio di Cento da parte dell’istituto di credito valtellinese.
I commissari della Popolare d Vicenza avevano comunicato a inizio marzo 2019 che la quota del 70,77% di Farbanca sarebbe stata acquistata per 30 milioni di euro da Banca Popolare di Sondrio.
Farbanca è in vendita dal 2017, in quanto non faceva parte del portafoglio acquisito da Intesa Sanpaolo nel giugno dello stesso anno. Tuttavia la cesssione si è rivelata difficile. A fine 2017 era stata ceduta a New Seres Apennines, un veicolo controllato dalla cinese CEFC China Energy Company. Ma poi transazione era saltata per difficoltà di Cefc e i commissari avevano dovuto rimettere sul mercato la società. Tra i soggetti interessati che avevano partecipato alla gara in precedenza c’erano Banca Ifis e il Credito Valtellinese oltre ai fondi internazionali Blue Skye e Atlas. Nel frattempo, poi, Banca Ifis si era già rafforzata nel settore con l’acquisto di Credifarma. A questo punto il dossier tornerà sul tavolo dei private equity e di altri istituti finanziari interessati a espandersi nel settore.
Farbanca ha chiuso il semestre al 30 giugno 2019, con un utile netto in calo a 2,5 milioni di euro dai 3,1 milioni al 30 giugno 2018 (-20%), con nuove erogazioni al settore della farmacia per circa 50 milioni di euro, un patrimonio netto a 63,9 milioni (+2%), un Common Equity Tier 1 (CET1) ratio pari al 15,17%, raccolta diretta complessiva a 581,2 milioni (+6,8% dal 31 dicembre 2018) e impieghi a 577 milioni (+0,6% dal 31 dicembre 2018). L’amministratore delegato Giampiero Bernardelle ha commentato: “I risultati al 30 giugno 2019 evidenziano la capacità di Farbanca di stare con successo sul mercato come banca autonoma: i 2,5 milioni di utile netto di periodo includono infatti sia rettifiche su crediti per euro 1,3 milioni sia i maggiori costi (+9%) legati all’outsourcing dei servizi informatici e di back office e ai supporti consulenziali che si rendono necessari in sostituzione dei servizi precedentemente forniti dalla ex capogruppo”.
Intanto Banca Popolare di Sondrio sta per finalizzare la cessione di un miliardo di euro di Npl tramite una cartolarizzazione con Gacs. Lo ha riferito la banca stessa il 7 febbraio scorso, alla presentazione dei dati preliminari del bilancio consolidato 2019. A valle della cartolarizzazione la banca proseguirà nel derisking cedendo altri crediti deteriorati per 500 milioni di euro e potenziando l’attività interna di recupero crediti.
La popolare valtellinese aveva confermato a inizio anno la volontà di cedere a breve un miliardo di euro di Npl, così come già annunciato lo scorso agosto, in occasione della presentazione dei risultati semestrali. L’ultimo annuncio era contenuto nel tradizionale messaggio ai soci e agli amici del 1° gennaio 2020 firmato dal consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini e dal presidente Francesco Venosta. Di una cartolarizzazione con Gacs in arrivo e di 1,5 miliardi di euro di Npl in via di smobilizzo si parlava già dallo scorso ottobre, dopo che la Banca Centrale Europea non aveva dato via libera all’acquisizione della Cassa di Cento chiedendo di “dare priorità alle iniziative di derisking già in corso volte alla riduzione dello stock di non performing loan”.
Nel 2019, la Popolare di Sondrio ha ridotto dell’11,4% lo stock di crediti deteriorati lordi a 3,7 miliardi di euro, così come il loro peso sul totale dei finanziamenti lordi alla clientela, con l’NPE ratio che è sceso al 12,5% dal 14,8% di fine 2018.
Fonte: Bebeez
Autore: Valentina Magri
Salta l’acquisizione di Farbanca, specializzata nei finanziamenti al mondo della farmacia, da parte di Banca Popolare di Sondrio. Quest’ultima infatti intendeva rilevare la quota del 70,77% di Farbanca in mano alla Banca Popolare di Vicenza, tuttora in fase di liquidazione coatta amministrativa.
La banca valtellinese tuttavia ha ricevuto dalla Vigilanza di Banca d’Italia l’indicazione di concentrarsi sulla riduzione dei suoi crediti deteriorati e sul rafforzamento delle strutture di presidio interne. E’ la seconda volta che salta un’acquisizione da parte di Banca Popolare di Sondrio: lo scorso ottobre la Bce aveva bloccato per gli stessi motivi l’acquisto della Cassa di Risparmio di Cento da parte dell’istituto di credito valtellinese.
I commissari della Popolare d Vicenza avevano comunicato a inizio marzo 2019 che la quota del 70,77% di Farbanca sarebbe stata acquistata per 30 milioni di euro da Banca Popolare di Sondrio.
Farbanca è in vendita dal 2017, in quanto non faceva parte del portafoglio acquisito da Intesa Sanpaolo nel giugno dello stesso anno. Tuttavia la cesssione si è rivelata difficile. A fine 2017 era stata ceduta a New Seres Apennines, un veicolo controllato dalla cinese CEFC China Energy Company. Ma poi transazione era saltata per difficoltà di Cefc e i commissari avevano dovuto rimettere sul mercato la società. Tra i soggetti interessati che avevano partecipato alla gara in precedenza c’erano Banca Ifis e il Credito Valtellinese oltre ai fondi internazionali Blue Skye e Atlas. Nel frattempo, poi, Banca Ifis si era già rafforzata nel settore con l’acquisto di Credifarma. A questo punto il dossier tornerà sul tavolo dei private equity e di altri istituti finanziari interessati a espandersi nel settore.
Farbanca ha chiuso il semestre al 30 giugno 2019, con un utile netto in calo a 2,5 milioni di euro dai 3,1 milioni al 30 giugno 2018 (-20%), con nuove erogazioni al settore della farmacia per circa 50 milioni di euro, un patrimonio netto a 63,9 milioni (+2%), un Common Equity Tier 1 (CET1) ratio pari al 15,17%, raccolta diretta complessiva a 581,2 milioni (+6,8% dal 31 dicembre 2018) e impieghi a 577 milioni (+0,6% dal 31 dicembre 2018). L’amministratore delegato Giampiero Bernardelle ha commentato: “I risultati al 30 giugno 2019 evidenziano la capacità di Farbanca di stare con successo sul mercato come banca autonoma: i 2,5 milioni di utile netto di periodo includono infatti sia rettifiche su crediti per euro 1,3 milioni sia i maggiori costi (+9%) legati all’outsourcing dei servizi informatici e di back office e ai supporti consulenziali che si rendono necessari in sostituzione dei servizi precedentemente forniti dalla ex capogruppo”.
Intanto Banca Popolare di Sondrio sta per finalizzare la cessione di un miliardo di euro di Npl tramite una cartolarizzazione con Gacs. Lo ha riferito la banca stessa il 7 febbraio scorso, alla presentazione dei dati preliminari del bilancio consolidato 2019. A valle della cartolarizzazione la banca proseguirà nel derisking cedendo altri crediti deteriorati per 500 milioni di euro e potenziando l’attività interna di recupero crediti.
La popolare valtellinese aveva confermato a inizio anno la volontà di cedere a breve un miliardo di euro di Npl, così come già annunciato lo scorso agosto, in occasione della presentazione dei risultati semestrali. L’ultimo annuncio era contenuto nel tradizionale messaggio ai soci e agli amici del 1° gennaio 2020 firmato dal consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini e dal presidente Francesco Venosta. Di una cartolarizzazione con Gacs in arrivo e di 1,5 miliardi di euro di Npl in via di smobilizzo si parlava già dallo scorso ottobre, dopo che la Banca Centrale Europea non aveva dato via libera all’acquisizione della Cassa di Cento chiedendo di “dare priorità alle iniziative di derisking già in corso volte alla riduzione dello stock di non performing loan”.
Nel 2019, la Popolare di Sondrio ha ridotto dell’11,4% lo stock di crediti deteriorati lordi a 3,7 miliardi di euro, così come il loro peso sul totale dei finanziamenti lordi alla clientela, con l’NPE ratio che è sceso al 12,5% dal 14,8% di fine 2018.
Fonte: Bebeez
Autore: Valentina Magri