La chiamano ‘silver economy’ ossia l’economia che ruota attorno agli over 65 ed é proprio questa fetta di popolazione che potrebbe giocare un ruolo davvero determinante nei consumi. Questo il tema cardine affrontato nel lungo ed articolato studio messo in campo dal Centro studi Confindustria (Csc) a cura di Massimo Rodà e Francesca G.M. Sica, che vedono ‘nell’economia griglia’ un elemento positivo in termini di “consumi, ricchezze e nuove opportunità per le imprese”.
La popolazione over 65 in Italia sta aumentando rapidamente, la popolazione invecchia, e se da un lato vi sono fattori che impattano in maniera negativa sulle dinamiche economiche e sociali, a causa, ad esempio, dell’aumento dei costi sanitari o la carenza di profili professionali e di servizi finanziari per gli anziani e le difficoltà di rendere sostenibile il sistema finanziario, dall’altro la Silver Economy offre importanti potenzialità, si pensi anche solo ai servizi ad hoc che spaziano da quelli residenziali/creativi e culturali per gli over 65.
I dati emersi dallo studio parlano chiaro si tratta di un esercito, quello della silver economy, in aumento. La domanda direttamente attribuibile agli over 65 vale circa 200 miliardi di euro, ossia un quinto dei consumi delle famiglie italiane, e si stima che potrebbe raggiungere il 30% nel 2050. Proprio per questa ragione gli esperti che stanno approfondendo il fenomeno dal punto di vista sociologico e delle prospettive di tendenza che questo fattore può aprire per le imprese, fanno notare come nei prossimi dieci anni si assisterà ad un aumento della dimensione della Silver Economy sulla spesa delle famiglie residenti.
Rispetto a un decennio fa gli “anziani” sono in grado di generare una domanda potenziale maggiore, crescente e diversificata, anche considerato che la loro situazione reddituale e finanziaria è più solida e più stabile rispetto alle altre classi di età e ha risentito poco della lunga crisi economica. Dallo studio effettuato dalla CSC emerge come “i consumi degli over 60 sono più alti rispetto a quelli degli under 30 nel comparto dell’alimentazione, della casa e della salute. Rispetto a dieci anni fa gli anziani spendono di più per internet (utilizzato da quasi il 30% dei 65-74enni), per attività culturali (teatro, cinema e musei) e per la pratica sportiva”. Ragione per cui sostengono i ricercatori che hanno effettuato lo studio “Catturare questa domanda potenziale è un’opportunità che le imprese non possono lasciarsi sfuggire” . Sono proprio quegli “anziani in salute a rappresentare sempre più un segmento di consumatori appetibile per le imprese. Diverse aziende stanno ritarando i propri prodotti, beni o servizi, a misura di anziano”.
A dimostrazione dell’importanza del tema di cui sopra basti pensare che oggi a Genova è in corso il Convegno dal titolo “Silver & The City”: più consumi, più turismo, più crescita, la terza età “ringiovanisce” l’economia”, organizzato da Confcommercio con 50&Più e Confcommercio Genova. Lo scopo del convegno odierno è quello di fare il punto sulla Silver Economy, l’economia che riguarda appunto il complesso delle attività economiche rivolte specificamente alla popolazione con 65 anni o più.
L’Italia, da questo punto di vista, si ritaglia uno spazio molto particolare, perché la sua è tra le popolazioni più longeve al mondo, tanto è vero che la speranza di vita è di 83 anni di età. Sull’avanzata degli over 65, si sono spesi molti ricercatori incuriositi, tant’è che ad ottobre 2019 anche Censis e Tendercapital hanno presentato un Rapporto dal titolo La Silver economy e le sue conseguenze, mettendo in luce le potenzialità offerte alle imprese ed all’economia dagli over 65.
Se si considera inoltre che il numero degli over 65 nel mondo passerà, come ci informa il documento Onu World Population Ageing 2019, da 703 milioni nel 2019 a 1,5 miliardi nel 2050, gli anziani rappresentano senza dubbio una risorsa preziosa per il Paese.
In tal senso, spiega Zani, fondatore di una delle società leader nel risparmio gestito “è necessario concepire la longevità non più come costo sociale, ma come risorsa e opportunità per il Paese. Gli anziani, infatti, hanno una quota di ricchezza media più alta del 13,5% di quella media degli italiani, mentre per i millennials risulta inferiore del 54,6%. Un dato che spiega anche perché in 25 anni si sia ridotta la spesa dei consumi familiari (-14%), mentre è aumentata quella degli anziani (+23%), che oggi spendono molto di più in cultura, svago e viaggi”.
Per concludere riportiamo un dato significativo emerso all’interno del report del Centro studi di Confindustria sulla silver economy intitolato ‘L’economia della terza età: consumi, ricchezza e nuove opportunità per le imprese’: Gli over 65 si caratterizzano anche per una maggiore ricchezza reale pro-capite, 232mila euro (contro 110mila per gli under 35); per una solidità finanziaria superiore, con 1 anziano su 10 indebitato (a fronte di quasi 1 su 3 tra gli under 40); un’incidenza della povertà inferiore della metà rispetto agli under 35 (13% contro 30%); una resilienza al ciclo economico in quanto il reddito medio annuo degli over 65, tra le diverse fasce d’età, è l’unico ad avere superato i livelli pre-crisi.
Gli anziani, alla luce di tutti questi studi che accertano la medesima tendenza economica e sociale, ci pare davvero possano essere definiti come suggerisce Zani: “generatori di benessere” “E su questa strada, egli conclude, “sarà necessario proseguire per ripensare un nuovo modello di welfare, innovativo, solido e strutturato”.
La chiamano ‘silver economy’ ossia l’economia che ruota attorno agli over 65 ed é proprio questa fetta di popolazione che potrebbe giocare un ruolo davvero determinante nei consumi. Questo il tema cardine affrontato nel lungo ed articolato studio messo in campo dal Centro studi Confindustria (Csc) a cura di Massimo Rodà e Francesca G.M. Sica, che vedono ‘nell’economia griglia’ un elemento positivo in termini di “consumi, ricchezze e nuove opportunità per le imprese”.
La popolazione over 65 in Italia sta aumentando rapidamente, la popolazione invecchia, e se da un lato vi sono fattori che impattano in maniera negativa sulle dinamiche economiche e sociali, a causa, ad esempio, dell’aumento dei costi sanitari o la carenza di profili professionali e di servizi finanziari per gli anziani e le difficoltà di rendere sostenibile il sistema finanziario, dall’altro la Silver Economy offre importanti potenzialità, si pensi anche solo ai servizi ad hoc che spaziano da quelli residenziali/creativi e culturali per gli over 65.
I dati emersi dallo studio parlano chiaro si tratta di un esercito, quello della silver economy, in aumento. La domanda direttamente attribuibile agli over 65 vale circa 200 miliardi di euro, ossia un quinto dei consumi delle famiglie italiane, e si stima che potrebbe raggiungere il 30% nel 2050. Proprio per questa ragione gli esperti che stanno approfondendo il fenomeno dal punto di vista sociologico e delle prospettive di tendenza che questo fattore può aprire per le imprese, fanno notare come nei prossimi dieci anni si assisterà ad un aumento della dimensione della Silver Economy sulla spesa delle famiglie residenti.
Rispetto a un decennio fa gli “anziani” sono in grado di generare una domanda potenziale maggiore, crescente e diversificata, anche considerato che la loro situazione reddituale e finanziaria è più solida e più stabile rispetto alle altre classi di età e ha risentito poco della lunga crisi economica. Dallo studio effettuato dalla CSC emerge come “i consumi degli over 60 sono più alti rispetto a quelli degli under 30 nel comparto dell’alimentazione, della casa e della salute. Rispetto a dieci anni fa gli anziani spendono di più per internet (utilizzato da quasi il 30% dei 65-74enni), per attività culturali (teatro, cinema e musei) e per la pratica sportiva”. Ragione per cui sostengono i ricercatori che hanno effettuato lo studio “Catturare questa domanda potenziale è un’opportunità che le imprese non possono lasciarsi sfuggire” . Sono proprio quegli “anziani in salute a rappresentare sempre più un segmento di consumatori appetibile per le imprese. Diverse aziende stanno ritarando i propri prodotti, beni o servizi, a misura di anziano”.
A dimostrazione dell’importanza del tema di cui sopra basti pensare che oggi a Genova è in corso il Convegno dal titolo “Silver & The City”: più consumi, più turismo, più crescita, la terza età “ringiovanisce” l’economia”, organizzato da Confcommercio con 50&Più e Confcommercio Genova. Lo scopo del convegno odierno è quello di fare il punto sulla Silver Economy, l’economia che riguarda appunto il complesso delle attività economiche rivolte specificamente alla popolazione con 65 anni o più.
L’Italia, da questo punto di vista, si ritaglia uno spazio molto particolare, perché la sua è tra le popolazioni più longeve al mondo, tanto è vero che la speranza di vita è di 83 anni di età. Sull’avanzata degli over 65, si sono spesi molti ricercatori incuriositi, tant’è che ad ottobre 2019 anche Censis e Tendercapital hanno presentato un Rapporto dal titolo La Silver economy e le sue conseguenze, mettendo in luce le potenzialità offerte alle imprese ed all’economia dagli over 65.
Se si considera inoltre che il numero degli over 65 nel mondo passerà, come ci informa il documento Onu World Population Ageing 2019, da 703 milioni nel 2019 a 1,5 miliardi nel 2050, gli anziani rappresentano senza dubbio una risorsa preziosa per il Paese.
In tal senso, spiega Zani, fondatore di una delle società leader nel risparmio gestito “è necessario concepire la longevità non più come costo sociale, ma come risorsa e opportunità per il Paese. Gli anziani, infatti, hanno una quota di ricchezza media più alta del 13,5% di quella media degli italiani, mentre per i millennials risulta inferiore del 54,6%. Un dato che spiega anche perché in 25 anni si sia ridotta la spesa dei consumi familiari (-14%), mentre è aumentata quella degli anziani (+23%), che oggi spendono molto di più in cultura, svago e viaggi”.
Per concludere riportiamo un dato significativo emerso all’interno del report del Centro studi di Confindustria sulla silver economy intitolato ‘L’economia della terza età: consumi, ricchezza e nuove opportunità per le imprese’: Gli over 65 si caratterizzano anche per una maggiore ricchezza reale pro-capite, 232mila euro (contro 110mila per gli under 35); per una solidità finanziaria superiore, con 1 anziano su 10 indebitato (a fronte di quasi 1 su 3 tra gli under 40); un’incidenza della povertà inferiore della metà rispetto agli under 35 (13% contro 30%); una resilienza al ciclo economico in quanto il reddito medio annuo degli over 65, tra le diverse fasce d’età, è l’unico ad avere superato i livelli pre-crisi.
Gli anziani, alla luce di tutti questi studi che accertano la medesima tendenza economica e sociale, ci pare davvero possano essere definiti come suggerisce Zani: “generatori di benessere” “E su questa strada, egli conclude, “sarà necessario proseguire per ripensare un nuovo modello di welfare, innovativo, solido e strutturato”.