Mps in volo a Piazza Affari nel giorno in cui la banca ha collocato un bond da 750 milioni: la transazione ha ottenuto un ottimo riscontro da parte del mercato, con ordini finali per circa 1,2 miliardi di euro da parte di oltre 115 investitori. Grazie alla forte domanda, che durante l’emissione è arrivata a superare 1,6 miliard, il rendimento indicato inizialmente in area 3% è stato portato ad un livello finale pari al 2,7%. Ieri il titolo ha sfiorato un balzo del 10% puntando sul raggiungimento di un accordo tra il Mef e la Commissione Ue sul trasferimento di una decina di miliardi di euro di npl ad Amco, confortati dalle dichiarazioni incoraggianti rilasciate l’altroieri del ministro Roberto Gualtieri. I negoziati con la Ue, ha detto, proseguono «in modo molto costruttivo». In caso di accordo Mps potrebbe cedere buona parte dello stock di npl ad Amco, l’ex Sga controllata anch’essa dal Tesoro, e vedere il suo npl ratio scendere sotto il 5%, livello auspicato dalla Bce e migliore della media del sistema bancario in Italia.
Secondo gli analisti la vendita dei crediti deteriorati aprirebbe a Mps le porte del risiko bancario e consentirebbe al Tesoro, che deve lasciare Siena entro il 2021, di pianificare l’uscita dal capitale.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Mps in volo a Piazza Affari nel giorno in cui la banca ha collocato un bond da 750 milioni: la transazione ha ottenuto un ottimo riscontro da parte del mercato, con ordini finali per circa 1,2 miliardi di euro da parte di oltre 115 investitori. Grazie alla forte domanda, che durante l’emissione è arrivata a superare 1,6 miliard, il rendimento indicato inizialmente in area 3% è stato portato ad un livello finale pari al 2,7%. Ieri il titolo ha sfiorato un balzo del 10% puntando sul raggiungimento di un accordo tra il Mef e la Commissione Ue sul trasferimento di una decina di miliardi di euro di npl ad Amco, confortati dalle dichiarazioni incoraggianti rilasciate l’altroieri del ministro Roberto Gualtieri. I negoziati con la Ue, ha detto, proseguono «in modo molto costruttivo». In caso di accordo Mps potrebbe cedere buona parte dello stock di npl ad Amco, l’ex Sga controllata anch’essa dal Tesoro, e vedere il suo npl ratio scendere sotto il 5%, livello auspicato dalla Bce e migliore della media del sistema bancario in Italia.
Secondo gli analisti la vendita dei crediti deteriorati aprirebbe a Mps le porte del risiko bancario e consentirebbe al Tesoro, che deve lasciare Siena entro il 2021, di pianificare l’uscita dal capitale.
Fonte: Il Sole 24 Ore