La Vigilanza bancaria europea ha autorizzato il Fondo interbancario per la tutela dei depositi a superare la soglia della partecipazione qualificata (qualifying holding) del capitale di Carige. L’ok di Francoforte, arrivato oggi, consente così al veicolo finanziato dal sistema bancario italiano di sottoscrivere l’aumento di capitale della banca ligure da 700 milioni, mettendo in sicurezza l’istituto.
Nel corso di dicembre scatterà l’operazione di sottoscrizione, operazione che regge su quattro “gambe”. La prima è rappresentata dalla conversione del bond subordinato di 318 milioni in mano al Fondo volontario; una seconda tranche, da 63 milioni, è riservata a Cassa Centrale Banca; la terza di 86 milioni riservata agli attuali azionisti; la quarta è invece riservata al Fitd per 233 milioni. Cassa Centrale Banca ha la facoltà di esercitare una call, in quattro finestre comprese tra giugno 2020 a dicembre 2021, per acquistare la maggioranza del Fitd con uno sconto del 43%. A tutto ciò si aggiunge la sottoscrizione di un bond subordinato da 200 milioni.
A valle della ricapitalizzazione, e a seconda dell’adesione da parte degli attuali soci all’aumento, al Fitd andrà una quota compresa tra il 73% e l’82% della nuova Carige. Una volta esercitata la call, realisticamente al termine del 2020, Cassa Centrale Banca potrebbe salire dal 9% post-aumento a una quota compresa tra l’82% e il 91%.
Ancora da definire la governance dell’istituto. Terminata la procedura di selezione dei potenziali candidati per futuro board (che sarà formato da nove membri) da parte dell’head hunter, Spencer Stuart, in questi giorni è in corso la valutazione approfondita per arrivare a definire la short list dei nominativi. Negli ultimi giorni tra gli addetti ai lavori circolava il nome di Alessandro Decio, ceo uscente di Sace, come possibile futuro a.d. della banca.
Autore: Luca Davi
Fonte: Il Sole 24 Ore
La Vigilanza bancaria europea ha autorizzato il Fondo interbancario per la tutela dei depositi a superare la soglia della partecipazione qualificata (qualifying holding) del capitale di Carige. L’ok di Francoforte, arrivato oggi, consente così al veicolo finanziato dal sistema bancario italiano di sottoscrivere l’aumento di capitale della banca ligure da 700 milioni, mettendo in sicurezza l’istituto.
Nel corso di dicembre scatterà l’operazione di sottoscrizione, operazione che regge su quattro “gambe”. La prima è rappresentata dalla conversione del bond subordinato di 318 milioni in mano al Fondo volontario; una seconda tranche, da 63 milioni, è riservata a Cassa Centrale Banca; la terza di 86 milioni riservata agli attuali azionisti; la quarta è invece riservata al Fitd per 233 milioni. Cassa Centrale Banca ha la facoltà di esercitare una call, in quattro finestre comprese tra giugno 2020 a dicembre 2021, per acquistare la maggioranza del Fitd con uno sconto del 43%. A tutto ciò si aggiunge la sottoscrizione di un bond subordinato da 200 milioni.
A valle della ricapitalizzazione, e a seconda dell’adesione da parte degli attuali soci all’aumento, al Fitd andrà una quota compresa tra il 73% e l’82% della nuova Carige. Una volta esercitata la call, realisticamente al termine del 2020, Cassa Centrale Banca potrebbe salire dal 9% post-aumento a una quota compresa tra l’82% e il 91%.
Ancora da definire la governance dell’istituto. Terminata la procedura di selezione dei potenziali candidati per futuro board (che sarà formato da nove membri) da parte dell’head hunter, Spencer Stuart, in questi giorni è in corso la valutazione approfondita per arrivare a definire la short list dei nominativi. Negli ultimi giorni tra gli addetti ai lavori circolava il nome di Alessandro Decio, ceo uscente di Sace, come possibile futuro a.d. della banca.
Autore: Luca Davi
Fonte: Il Sole 24 Ore