La fotografia del mercato immobiliare italiano viene scattata dall’ultimo rapporto dell’Istat che rende noto come nel secondo trimestre 2019 l’indice destagionalizzato delle compravendite sia calato rispetto al primo trimestre e tornato in linea con i valori medi del 2010.
La flessione ha in parte connotati regionali, in quanto viene evidenziata soprattutto al Centro, mentre nelle regioni settentrionali, seppur caratterizzate anch’esse da una leggera flessione nelle compravendite, si attestano su valori medi superiori a quelli del 2010, dal canto suo il Mezzogiorno conferma il trend del primo trimestre. Il comprato abitativo segna variazioni congiunturali negative diffuse in tutte le aree geografiche del Paese, ma le percentuali, che di seguito vi mostreremo, ben identificato le intensità differenti a livello regionale: Centro -3.7%, Nord Est e Nord Ovest -1.5%, Isole -0.8% e Sud -0.2%.
Nonostante i dati mostrino una diminuzione delle convenzioni notarili nel II trimestre del 2019, registrandone in totale 216.483, in calo dell’1.7% rispetto al 1° trimestre del 2019, il dato resta positivo rispetto allo stesso periodo del 2018, tant’è che rispetto alle transazioni immobiliari del II trimestre del 2018 queste aumentano del 3.5%.
L’Istat specifica che il 94.5% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà immobili ad uso abitativo, il 5.2% quelle ad uso economico e lo 0.3% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà.
Per avere un quadro ancora più chiaro delle dinamiche che stanno attraversando il mercato immobiliare un altro appuntamento di interesse sarà la presentazione del 3° rapporto dell’Osservatorio sul mercato immobiliare che si terrà il 27 novembre a Milano per voce di Nomisma, in cui vi sarà la consueta presentazione della congiuntura immobiliare dei principali mercati italiani.
Quel che si può rilevare facendo un confronto anche con osservatori che studiano le ‘nuove‘ abitudini degli italiani, e che i dati potrebbero seguire le variazioni delle ‘figure’ sociali nel nostro Paese. Il rapporto dell’Ufficio Studi Tecnocasa ha ad esempio evidenziato come, proprio a partire dai dati Istat, vi sia stato un aumento esponenziale dei single, la quota in 14 anni è aumentata del 39%. Questi preferiscono, si legge dal rapporto, di gran lunga l’affitto rispetto all’acquisto. E va da sé, fa notare lo studio, che queste scelte individuali abbiano un impatto anche sul mercato immobiliare.
La pratica della locazione, secondo l’analisi, aumenta tra i single da un lato perché essendo monoreddito hanno maggiore difficoltà di accesso al credito, dall’altra perché l’affitto rappresenta una vera e propria scelta, un modo di vivere, specie tra i giovani. Questi infatti prediligono la mobilità sul territorio e non vogliono vincoli, vogliono rimanere liberi di muoversi in caso di opportunità di studio e lavoro, e sempre più spesso vivono in modalità ‘sharing’.
La fotografia del mercato immobiliare italiano viene scattata dall’ultimo rapporto dell’Istat che rende noto come nel secondo trimestre 2019 l’indice destagionalizzato delle compravendite sia calato rispetto al primo trimestre e tornato in linea con i valori medi del 2010.
La flessione ha in parte connotati regionali, in quanto viene evidenziata soprattutto al Centro, mentre nelle regioni settentrionali, seppur caratterizzate anch’esse da una leggera flessione nelle compravendite, si attestano su valori medi superiori a quelli del 2010, dal canto suo il Mezzogiorno conferma il trend del primo trimestre. Il comprato abitativo segna variazioni congiunturali negative diffuse in tutte le aree geografiche del Paese, ma le percentuali, che di seguito vi mostreremo, ben identificato le intensità differenti a livello regionale: Centro -3.7%, Nord Est e Nord Ovest -1.5%, Isole -0.8% e Sud -0.2%.
Nonostante i dati mostrino una diminuzione delle convenzioni notarili nel II trimestre del 2019, registrandone in totale 216.483, in calo dell’1.7% rispetto al 1° trimestre del 2019, il dato resta positivo rispetto allo stesso periodo del 2018, tant’è che rispetto alle transazioni immobiliari del II trimestre del 2018 queste aumentano del 3.5%.
L’Istat specifica che il 94.5% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà immobili ad uso abitativo, il 5.2% quelle ad uso economico e lo 0.3% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà.
Per avere un quadro ancora più chiaro delle dinamiche che stanno attraversando il mercato immobiliare un altro appuntamento di interesse sarà la presentazione del 3° rapporto dell’Osservatorio sul mercato immobiliare che si terrà il 27 novembre a Milano per voce di Nomisma, in cui vi sarà la consueta presentazione della congiuntura immobiliare dei principali mercati italiani.
Quel che si può rilevare facendo un confronto anche con osservatori che studiano le ‘nuove‘ abitudini degli italiani, e che i dati potrebbero seguire le variazioni delle ‘figure’ sociali nel nostro Paese. Il rapporto dell’Ufficio Studi Tecnocasa ha ad esempio evidenziato come, proprio a partire dai dati Istat, vi sia stato un aumento esponenziale dei single, la quota in 14 anni è aumentata del 39%. Questi preferiscono, si legge dal rapporto, di gran lunga l’affitto rispetto all’acquisto. E va da sé, fa notare lo studio, che queste scelte individuali abbiano un impatto anche sul mercato immobiliare.
La pratica della locazione, secondo l’analisi, aumenta tra i single da un lato perché essendo monoreddito hanno maggiore difficoltà di accesso al credito, dall’altra perché l’affitto rappresenta una vera e propria scelta, un modo di vivere, specie tra i giovani. Questi infatti prediligono la mobilità sul territorio e non vogliono vincoli, vogliono rimanere liberi di muoversi in caso di opportunità di studio e lavoro, e sempre più spesso vivono in modalità ‘sharing’.