Dopo un roadshow con il management di doValue (ex doBank), società leader nella gestione di npl, Equita stamani ha confermato il rating buy e il target price a 13 euro sul titolo, in rialzo al momento a Piazza Affari dell’1,79% a 11,38 euro. Dal roadshow sono emerse indicazioni positive sulla strategia di crescita della società e sono stati approfonditi alcuni aspetti del piano industriale 2019-2022 (crescita media annua dei ricavi lordi tra l’1% e il 3% partendo da una previsione di 500 milioni per l’anno in corso, ed ebitda, esclusi gli oneri non ricorrenti, visto crescere a un tasso medio annuo del 3%-5% da una stima di 185 milioni per il 2019) che, a detta della sim, rendono i target maggiormente visibili, anche alla luce di ipotesi complessivamente conservative.
Più nel dettaglio, rispetto al piano precedente, il management si aspetta che in Italia il mercato dei non performing loans (npl) continui a crescere, ma con deal più dilazionati nel tempo e meno concentrati nel breve termine. Nel periodo 2019-2022 si aspetta ricavi ed ebitda in crescita in Italia, nonostante un groos book value del portafoglio gestito in leggera flessione.
I driver di crescita saranno: lo sviluppo delle attività real estate connesse con il core business degli npl, lo sviluppo dei servizi ancillary, il miglioramento nella performance di collection, lo sviluppo graduale del business unlikely to pay (utp). Nel piano è stato assunto che le fee medie siano a un livello leggermente inferiore rispetto a quello attuale.
Inoltre il management di doValue vede un buon margine per lo sviluppo delle attività di real estate anche in Italia e in Grecia, sfruttando le competenze di Altamira. Le attività di real estate incluse nel piano sono solamente quelle connesse con la gestione degli npl. Degli 80 miliardi di groos book value del portafoglio gestito in Italia, fino a 30 miliardi potrebbero essere coinvolti anche nelle attività di real estate.
Al contempo a Cipro è attesa una pipeline di 5-6 miliardi di npl nei prossimi 6-9 mesi e le attività di recupero e di real estate nel paese stanno andando meglio del previsto. Mentre in Grecia, oltre alla cessione delle piattaforme, c’è una pipeline di 10 miliardi supportata dall’introduzione di strumenti tipo Gacs e doValue ha il vantaggio competitivo di avere esperienza sulle cartolarizzazioni.
In termini di M&A (doValue ha una potenza di fuoco di almeno 270 milioni), è stato confermato che il target principale è investire in paesi con un mercato in buona crescita. In Grecia è prevista la cessione di due piattaforme, oltre al deal Eurobank non ancora chiuso. Invece in Italia è stato confermato un approccio molto disciplinato.
Infine, il management ha ribadito che il dividendo a 0,62 euro per azione è “un floor” destinato a salire nei prossimi anni. Equita lo vede a 0,617 euro per azione sul bilancio 2019 e a 0,656 euro per azione sul bilancio 2020. La sim ha confermato la raccomandazione positiva, buy (target price a 13 euro), sul titolo che tratta a un multiplo prezzo/utile adjusted 2020 di 11,6 volte con un rendimento del dividendo del 6,1%.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte: Milano Finanza
Dopo un roadshow con il management di doValue (ex doBank), società leader nella gestione di npl, Equita stamani ha confermato il rating buy e il target price a 13 euro sul titolo, in rialzo al momento a Piazza Affari dell’1,79% a 11,38 euro. Dal roadshow sono emerse indicazioni positive sulla strategia di crescita della società e sono stati approfonditi alcuni aspetti del piano industriale 2019-2022 (crescita media annua dei ricavi lordi tra l’1% e il 3% partendo da una previsione di 500 milioni per l’anno in corso, ed ebitda, esclusi gli oneri non ricorrenti, visto crescere a un tasso medio annuo del 3%-5% da una stima di 185 milioni per il 2019) che, a detta della sim, rendono i target maggiormente visibili, anche alla luce di ipotesi complessivamente conservative.
Più nel dettaglio, rispetto al piano precedente, il management si aspetta che in Italia il mercato dei non performing loans (npl) continui a crescere, ma con deal più dilazionati nel tempo e meno concentrati nel breve termine. Nel periodo 2019-2022 si aspetta ricavi ed ebitda in crescita in Italia, nonostante un groos book value del portafoglio gestito in leggera flessione.
I driver di crescita saranno: lo sviluppo delle attività real estate connesse con il core business degli npl, lo sviluppo dei servizi ancillary, il miglioramento nella performance di collection, lo sviluppo graduale del business unlikely to pay (utp). Nel piano è stato assunto che le fee medie siano a un livello leggermente inferiore rispetto a quello attuale.
Inoltre il management di doValue vede un buon margine per lo sviluppo delle attività di real estate anche in Italia e in Grecia, sfruttando le competenze di Altamira. Le attività di real estate incluse nel piano sono solamente quelle connesse con la gestione degli npl. Degli 80 miliardi di groos book value del portafoglio gestito in Italia, fino a 30 miliardi potrebbero essere coinvolti anche nelle attività di real estate.
Al contempo a Cipro è attesa una pipeline di 5-6 miliardi di npl nei prossimi 6-9 mesi e le attività di recupero e di real estate nel paese stanno andando meglio del previsto. Mentre in Grecia, oltre alla cessione delle piattaforme, c’è una pipeline di 10 miliardi supportata dall’introduzione di strumenti tipo Gacs e doValue ha il vantaggio competitivo di avere esperienza sulle cartolarizzazioni.
In termini di M&A (doValue ha una potenza di fuoco di almeno 270 milioni), è stato confermato che il target principale è investire in paesi con un mercato in buona crescita. In Grecia è prevista la cessione di due piattaforme, oltre al deal Eurobank non ancora chiuso. Invece in Italia è stato confermato un approccio molto disciplinato.
Infine, il management ha ribadito che il dividendo a 0,62 euro per azione è “un floor” destinato a salire nei prossimi anni. Equita lo vede a 0,617 euro per azione sul bilancio 2019 e a 0,656 euro per azione sul bilancio 2020. La sim ha confermato la raccomandazione positiva, buy (target price a 13 euro), sul titolo che tratta a un multiplo prezzo/utile adjusted 2020 di 11,6 volte con un rendimento del dividendo del 6,1%.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte: Milano Finanza