Trattative in corso tra Unicredit e doValue su un maxi-portafoglio di mutui ipotecari da 5 miliardi di euro: le discussioni sarebbero in fase avanzata e prevederebbero la cartolarizzazione del pacchetto di sofferenze e l’utilizzo delle Gacs. DoValue (la ex-doBank) agirebbe con un contratto di servicer sul portafoglio.
Una nuova Gacs, di dimensioni elevate, si accinge dunque a partire con la richiesta delle garanzie statali a due mesi dalla presentazione del nuovo piano industriale. Fra Unicredit e doValue, del resto, ci sono gia relazioni consolidate. DoBank, poi divenuta doValue, è la società nata dallo scorporo di Uccmb da UniCredit assieme a oltre 600 dipendenti di Italfondiario.
Nel 2017 doValue ha poi sottoscritto, nell’ambito del cosiddetto progetto Fino, i contratti di master servicing e special servicing con ciascuno dei veicoli di cartolarizzazione Fino 1 Securitisation e Fino 2 Securitisation. Il progetto Fino prevedeva la cessione di diversi portafogli di sofferenze per un ammontare complessivo, in termini di gross book value alla data del 30 giugno 2016, pari a 17,7 miliardi lordi.
Oltre allo studio della Gacs con doValue, la banca di piazza Gae Aulenti – che non commenta in merito al dossier doValue – in queste settimane sta lavorando attivamente su diversi portafogli. Proprio ieri, all’Npl Meeting di Banca Ifis a Venezia, Jose Brena, head of non-core asset management di UniCredit, ha confermato gli obiettivi di pulizia del bilancio dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier: «La maggior parte di quello che è rimasto in Italia è nel non-core. Il nostro amministratore delegato ci ha chiesto di arrivare vicino a 10 miliardi a fine anno, ci arriveremo, in un modo o nell’altro». La guidance della banca prevede infatti esposizioni non performanti lorde a 10 miliardi di euro entro la fine del 2019.
Proprio ieri c’è stata una nuova cessione di Npl per 730 milioni di valore nominale lordo a Illimity, crediti in sofferenza ipotecari del segmento piccole e medie imprese.
A fine giugno UniCredit aveva un Npe ratio lordo, ossia una quota di esposizioni deteriorate sul totale dei crediti lordi totali, pari al 7%, in calo di 1,8 punti percentuali. In cantiere c’è anche la vendita di un miliardo di Utp unsecured (progetto Alba) che dovrebbe contribuire ad abbassare ulteriormente l’asticella.
Si tratta di operazioni di cui terrà conto il piano industriale 2020-2022 , che sarà presentato il prossimo 3 dicembre a Londra.
LA FOTOGRAFIA DEGLI NPE IN ITALIA
Autore: Carlo Festa
Fonte: Il Sole 24 Ore
Trattative in corso tra Unicredit e doValue su un maxi-portafoglio di mutui ipotecari da 5 miliardi di euro: le discussioni sarebbero in fase avanzata e prevederebbero la cartolarizzazione del pacchetto di sofferenze e l’utilizzo delle Gacs. DoValue (la ex-doBank) agirebbe con un contratto di servicer sul portafoglio.
Una nuova Gacs, di dimensioni elevate, si accinge dunque a partire con la richiesta delle garanzie statali a due mesi dalla presentazione del nuovo piano industriale. Fra Unicredit e doValue, del resto, ci sono gia relazioni consolidate. DoBank, poi divenuta doValue, è la società nata dallo scorporo di Uccmb da UniCredit assieme a oltre 600 dipendenti di Italfondiario.
Nel 2017 doValue ha poi sottoscritto, nell’ambito del cosiddetto progetto Fino, i contratti di master servicing e special servicing con ciascuno dei veicoli di cartolarizzazione Fino 1 Securitisation e Fino 2 Securitisation. Il progetto Fino prevedeva la cessione di diversi portafogli di sofferenze per un ammontare complessivo, in termini di gross book value alla data del 30 giugno 2016, pari a 17,7 miliardi lordi.
Oltre allo studio della Gacs con doValue, la banca di piazza Gae Aulenti – che non commenta in merito al dossier doValue – in queste settimane sta lavorando attivamente su diversi portafogli. Proprio ieri, all’Npl Meeting di Banca Ifis a Venezia, Jose Brena, head of non-core asset management di UniCredit, ha confermato gli obiettivi di pulizia del bilancio dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier: «La maggior parte di quello che è rimasto in Italia è nel non-core. Il nostro amministratore delegato ci ha chiesto di arrivare vicino a 10 miliardi a fine anno, ci arriveremo, in un modo o nell’altro». La guidance della banca prevede infatti esposizioni non performanti lorde a 10 miliardi di euro entro la fine del 2019.
Proprio ieri c’è stata una nuova cessione di Npl per 730 milioni di valore nominale lordo a Illimity, crediti in sofferenza ipotecari del segmento piccole e medie imprese.
A fine giugno UniCredit aveva un Npe ratio lordo, ossia una quota di esposizioni deteriorate sul totale dei crediti lordi totali, pari al 7%, in calo di 1,8 punti percentuali. In cantiere c’è anche la vendita di un miliardo di Utp unsecured (progetto Alba) che dovrebbe contribuire ad abbassare ulteriormente l’asticella.
Si tratta di operazioni di cui terrà conto il piano industriale 2020-2022 , che sarà presentato il prossimo 3 dicembre a Londra.
LA FOTOGRAFIA DEGLI NPE IN ITALIA
Autore: Carlo Festa
Fonte: Il Sole 24 Ore