Le ultime analisi condotte sul credito insoluto hanno dimostrato come siano soprattutto i giovani italiani, tra i 18 ed i 25 anni, ad aver accumulato debiti, l’indebitamento per questa fascia d’età è cresciuto del 2600%. I giovani a dispetto delle generazioni precedenti non sono spaventati dal debito e stanno cambiando la tradizione economica delle famiglie italiane improntata sul risparmio. Tra le ragioni che hanno portato i giovanissimi all’uso smodato dei prestiti vi è una forte valenza sociologica che porta in primis al voler apparire ad ogni costo tra i pari, ragione per cui, pur non avendo le finanze per farlo, molti preferiscono acquistare un bene oggi e pagarlo nel tempo piuttosto che doverci rinunciare. La seconda ragione dell’indebitamento eccessivo dei giovani risiede proprio nell’analfabetismo finanziario, ne è certo il Professor Francesco Saita, Università Bocconi, che sostiene che bisognerebbe puntare, date le tendenze emerse dagli studi, sull’educazione finanziaria giovanile: “La scelta di indebitarsi non va demonizzata, ma l’educazione finanziaria insegna proprio a far sì che sia sostenibile. Per questo è importante anche una conoscenza tecnica, per aiutare i ragazzi nella pianificazione delle spese importanti”. Riguardo ai più giovani fanno notare gli esperti, non potersi permettere qualcosa e indebitarsi per averla è diventato per molti la «normalità», ancora di più per coloro che iniziano presto a richiedere crediti. Purtroppo sempre più l’idea di pagare ‘solo’ 300 euro al mese per un leasing, piuttosto che 40 euro al mese per l’ultimo cellulare, e 100 euro per la vacanza, danno l’illusione, perché di questo si tratta, che ci si possa, nonostante tutto, permettere quei beni. Fino a quando però ci si trova, complice appunto anche l’analfabetismo finanziario, intrappolati nelle molteplici rate mensili, per risaldare i debiti di tutto ciò che si è usufruito.
Anche uno studio effettuato nel Ticino, mostra una peculiarità dei giovani italiani: Dallo studio, si legge, “emerge una particolarità che tocca direttamente il nostro cantone: i giovani svizzero italiani tra i 18 e i 25 anni presentano un rischio di indebitamento (+14% rispetto alla media) considerevolmente più alto dei coetanei svizzero tedeschi (0%) e svizzero francesi (-1%). Lo stesso vale per chi ha più di 33 anni (+35% contro un -2% degli svizzero tedeschi e uno 0% degli svizzero francesi”
Sulla questione dell’indebitamento giovanile sono intervenuti anche Alessandro Spano e Giorgio Chiappini, Consiglieri comunali PLR Locarno e Massagno, che hanno fatto notare come sia mutata la gestione dei soldi che da semplici ed intuitiva, si spendeva ciò che si aveva, è divenuta oggi, con l’avvento delle carte di credito, molto più complessa. Si è persa la percezione del denaro, dicono, che si è ‘smaterializzato’. Eccovi le loro parole “Una volta la gestione dei soldi era più semplice ed intuitiva: si spendeva ciò che si guadagnava, nulla di più. Oggigiorno, con le carte di credito, è molto facile andare in rosso, ed è in questo momento che il giovane deve essere in grado di valutare la situazione ed agire in maniera adeguata. In una società come quella odierna, ossia dinamica e spinta sempre più verso la digitalizzazione, si osserva una “smaterializzazione” del denaro . In questo modo, si rischia di perdere il controllo della situazione e non essere più in grado di osservarla nella sua globalità ed interezza.”
Le ultime analisi condotte sul credito insoluto hanno dimostrato come siano soprattutto i giovani italiani, tra i 18 ed i 25 anni, ad aver accumulato debiti, l’indebitamento per questa fascia d’età è cresciuto del 2600%. I giovani a dispetto delle generazioni precedenti non sono spaventati dal debito e stanno cambiando la tradizione economica delle famiglie italiane improntata sul risparmio. Tra le ragioni che hanno portato i giovanissimi all’uso smodato dei prestiti vi è una forte valenza sociologica che porta in primis al voler apparire ad ogni costo tra i pari, ragione per cui, pur non avendo le finanze per farlo, molti preferiscono acquistare un bene oggi e pagarlo nel tempo piuttosto che doverci rinunciare. La seconda ragione dell’indebitamento eccessivo dei giovani risiede proprio nell’analfabetismo finanziario, ne è certo il Professor Francesco Saita, Università Bocconi, che sostiene che bisognerebbe puntare, date le tendenze emerse dagli studi, sull’educazione finanziaria giovanile: “La scelta di indebitarsi non va demonizzata, ma l’educazione finanziaria insegna proprio a far sì che sia sostenibile. Per questo è importante anche una conoscenza tecnica, per aiutare i ragazzi nella pianificazione delle spese importanti”. Riguardo ai più giovani fanno notare gli esperti, non potersi permettere qualcosa e indebitarsi per averla è diventato per molti la «normalità», ancora di più per coloro che iniziano presto a richiedere crediti. Purtroppo sempre più l’idea di pagare ‘solo’ 300 euro al mese per un leasing, piuttosto che 40 euro al mese per l’ultimo cellulare, e 100 euro per la vacanza, danno l’illusione, perché di questo si tratta, che ci si possa, nonostante tutto, permettere quei beni. Fino a quando però ci si trova, complice appunto anche l’analfabetismo finanziario, intrappolati nelle molteplici rate mensili, per risaldare i debiti di tutto ciò che si è usufruito.
Anche uno studio effettuato nel Ticino, mostra una peculiarità dei giovani italiani: Dallo studio, si legge, “emerge una particolarità che tocca direttamente il nostro cantone: i giovani svizzero italiani tra i 18 e i 25 anni presentano un rischio di indebitamento (+14% rispetto alla media) considerevolmente più alto dei coetanei svizzero tedeschi (0%) e svizzero francesi (-1%). Lo stesso vale per chi ha più di 33 anni (+35% contro un -2% degli svizzero tedeschi e uno 0% degli svizzero francesi”
Sulla questione dell’indebitamento giovanile sono intervenuti anche Alessandro Spano e Giorgio Chiappini, Consiglieri comunali PLR Locarno e Massagno, che hanno fatto notare come sia mutata la gestione dei soldi che da semplici ed intuitiva, si spendeva ciò che si aveva, è divenuta oggi, con l’avvento delle carte di credito, molto più complessa. Si è persa la percezione del denaro, dicono, che si è ‘smaterializzato’. Eccovi le loro parole “Una volta la gestione dei soldi era più semplice ed intuitiva: si spendeva ciò che si guadagnava, nulla di più. Oggigiorno, con le carte di credito, è molto facile andare in rosso, ed è in questo momento che il giovane deve essere in grado di valutare la situazione ed agire in maniera adeguata. In una società come quella odierna, ossia dinamica e spinta sempre più verso la digitalizzazione, si osserva una “smaterializzazione” del denaro . In questo modo, si rischia di perdere il controllo della situazione e non essere più in grado di osservarla nella sua globalità ed interezza.”